I, Vampire: Amore Infetto


Dopo aver parlato di Suicide Squad, torniamo alla collana DC Dark che questo mese ci ha deliziato con I, Vampire, riproposta di un ciclo di storie presentata sulla collana The House of Mystery ad inizio anni '80. Il primo volume, racchiudente i soliti primi 7 numeri che concludono il primo ciclo, nominato Amore Infetto, ci presenta Andrew Bennett e Mary Seward, coppia di vampiri ultracentenari - amanti e nemici allo stesso tempo, farsi una guerra tra vampiri che rischia di porre fine all'umanità intera.

Prima di dare uno sguardo al volume, ci tengo a dire una cosa ed è anche una sorta di critica a quanto letto in vari blog in giro sul web. Ho letto che I, Vampire è una roba da "bimbominchia" paragonata all'opera di Twilight, e io non posso che non essere totalmente in disaccordo... perché paragonare I, Vampire con Twilight è come paragonare un film come Wolf a Teen Wolf: la sostanza è la stessa, ma sono due generi totalmente differenti. Ovviamente, non metto in dubbio che l'uscita della testata sia stata condizionata dal boom "vampiresco" dovuta dalla saga di Twilight, ma entrambi sono di natura totalmente differente, e non si possono paragonare nemmeno lontanamente. Detto questo, iniziamo a dare un'occhiata al primo volume di questa serie, che - neanche a farlo a posta - proprio recentemente è stata annunciata la sospensione con il numero 17.


Come già affermato, I, Vampire non è affatto una novità nell'Universo DC. Erano gli anni 80 in cui, sulle pagine di The House of Mystery, venivano narrate le gesta del vampiro Andrew Bennett (in un ciclo chiamato appunto I... Vampire), innamorato della Regina di Sangue Mary Seward, desiderosa di uccidere tutti gli umani e far governare la Terra ai vampiri. Anche lì Bennett non condivide i desideri dell'amante, e ciò porta ad una vera e propria guerra tra lui e i vampiri. Ed è di questa guerra che si parla anche in questo primo volume, illustrato interamente dal nostro connazionale Andrea Sorrentino, i cui disegni sono più affascinanti per i fondali che per i personaggi, che risultano troppo semplici - lo si può notare maggiormente nell'illustrazione di Batman (perché sì, Batman c'è anche in I, Vampire). La storia è molto scorrevole, si sa far leggere (nonostante io nel primo numero non abbia capito quasi nulla), sebbene le cose avvengano in modo troppo veloce... anche se, parliamone, si svolge tutto nell'Universo DC e un'intera cittadina decimata e dissanguata è quasi impossibile che passi inosservata ai radar della Justice League! E a tal proposito, meglio far notare che I, Vampire si andrà a collegare con pochi numeri proprio a Justice League Dark, come abbiamo potuto vedere dai finali di entrambi i volumi - e non a caso, John Constantine ha già avuto modo di interagire con Andrew Bennett e soci.

Posso dire che se andiamo a cercare una storia che possa tener fede ai vampiri in ambito letterario, c'è ben poco da fare. Qui i vampiri non muoiono alla luce del sole, ma perdono solo momentaneamente i poteri, e la loro mitologia viene quasi del tutto smontata inserendo nuove teorie, del tipo: un vampiro può mordere un umano facendolo diventare come lui, ma non necessariamente un 'vampiro completo'. Basta uccidere il vampiro che lo ha morso per liberarlo dalla maledizione.. a meno che non siano "salvabili". Sì, anche I, Vampire tende a distruggere un po' il mito dei vampiri riscrivendo delle leggi tutte nuove, ed è per questo che è meglio sconsigliarlo a chi preferisce letture più classiche sul loro mito.




Concludendo, vorrei poter fare un paragone con l'opera originale di I, Vampire ma confesso di non averlo mai letto... è nella lista di cose da fare. Da un occhio meno critico e da amante della lettura leggera e del mondo mistico, posso dire che I, Vampire è comunque un fumetto carino, accompagnata da dei disegni che forse sono un po' troppo forzatamente elaborati sfociando in caratterizzazione troppo semplice, facendo praticamente scomparire ogni tipo di lineamento fisico, ma da che non sono mai stato intenditore di disegni, non voglio scontentare i fan di Sorrentino sottolineando per l'ennesima volta che io non capisco una mazza di tecniche di disegno. Se volete farvi un'idea vostra, la pagina web/blog di RW Lion ha un articolo con presente un'anteprima di 5 pagine dell'opera a cui poter dare un'occhiata. Se vi va di fidarvi del sottoscritto, compratevi I, Vampire perché merita.. e se avete letto e vi è piaciuto Justice League Dark non dico sia fondamentale leggerlo, ma è qualcosa che va a completare il senso delle storie che andranno a venire nel secondo volume di prossima pubblicazione. Ma vi ricordo che vi state fidando di uno che ha apprezzato un buon 85% dei Nuovi 52 finora pubblicati...
 

Harley Quinn e la Suicide Squad

Ho appena finito di leggere Suicide Squad,  uscito da poco nelle fumetterie in un unico volume contenenti i primi 7 numeri. Avevo già intenzione di scrivere di Suicide Squad, ma c'è un cambiamento di programma, in quanto protagonista assoluta di questo articolo è la (ex?) ragazza di Joker, Harley Quinn, presente appunto sulla testata di cui ne è protagonista assoluta assieme a Deadshot (gli altri sono di contorno, si può dire). Quindi, qualche accenno sulla qualità del volume ma tutti i riflettori su Harley.


Dirò, non sono un grandissimo fan di Harley Quinn, ma non nel senso che lo trovo un personaggio futile o odioso, al contrario. Mi piace il suo personaggio, dona alle storie un tono divertente e di per sé è imprevedibile, ma non sono uno di quelli che idolatrano il personaggio, e mai in vita mia l'ho definita sexy, forse anche un po' per colpa del troppo successo che il personaggio ha avuto tra i fan da fiere del fumetto e cosplayer vari. Insomma, non la odio, ma non mi ha mai fatto impazzire. Fatto sta, che quando ho letto nell'ormai lontano novembre 2011 che Harley avrebbe fatto parte della Squadra Suicida con consecutivo allontanamento dal suo "budino" ho storto il naso perché principalmente Harley non ha personalità lontano da Joker. O meglio, ha più personalità lontano da lui, come si è già potuto vedere in passato, prima su Countdown che la vedeva affiancata a Holly Robinson, che su Gotham City Sirens, ma con consecutiva perdita del suo personaggio originale. Ovvio, io sto parlando di pareri personali, ma io la preferirei più al fianco della nemesi di Batman, ma mi rendo conto che ci troviamo di fronte ad un personaggio che piace e deve avere una testata con lei protagonista per aumentare le vendite. E fin qui va bene, non mi dispiacciono le novità e a dire il vero la nuova uniforme di Harley mi è piaciuta sin dall'inizio, nonostante sia troppo esageratamente svestita. Ma ora che ho avuto la possibilità di leggere Suicide Squad, mi sono in parte ricreduto. E quindi al diavolo i miei pareri personali, parliamo obiettivamente e diciamo che Harley è un personaggio figo, fa ridere, è simpatica eccetera eccetera. Suicide Squad la smonta? No. La stravolge? Un pochino, ma di base è sempre lei quindi no. Forza un po' troppo il suo personaggio? Sì, fottutamente sì, citando The Main Man - fraggin' yes.

Per chi fosse abituato a vedere Harley con il classico vestito nero e rosso, la faccia dipinta e quel carattere tanto innocente e infantile quanto letale e da psicopatica, si ricreda. Cosa impariamo da Suicide Squad è che Harley è tutt'altro che innocente, e a voler fare un commento cattivo la descriviamo come una morta di cazzo (perdonate l'espressione); ha avuto numerosi fidanzati (a suo detto) e non dispensa commenti sugli altri compagni di squadra e *spoiler* fa sesso con Deadshot *fine spoiler*. E vabbè. Almeno è ancora pazza di Joker. Quindi, non fa niente, una ragazza è libera di fare ciò che vuole, anche se fino a quel momento stravedeva solo per una persona. Altra cosa da imparare da Suicide Squad è che è scema. Ma scema forte! Ogni tanto si sono ricordati che Harley ha una laurea in psicologia e che ideava dei piani astutissimi, e l'hanno potuta riscattare, ma nelle prime parti di SS da Harley si leggono solo commenti inappropriati, stupidi, che forzano soltanto la natura scherzosa del personaggio, col risultato che non fa ridere, facilitando solo nell'immedesimarsi con i suoi compagni di squadra.. perché, appunto, è fastidiosa quanto scema. Non riuscirei proprio ad esprimere un parere positivo sul nuovo personaggio di Harley, su Gotham City Sirens la trovavo fastidiosa, ma nella serie in questione aveva un senso.. era fastidiosa per le compagne ma tutto quadrava. Sì, insomma, nel senso che funzionava. Qui è fastidiosa nel senso che da fastidio. Non è nel suo spazio naturale, e tutto ciò che viene fatto è esasperare la sua natura di pazza borderline. Il suo personaggio pare risollevarsi verso la fine dell'albo, però a mio parere, la cara dottoressa Harleen Quinzel è all'interno di un mondo che non le appartiene, ed ha bisogno di altre storie, altri contesti. Perché tutto sommato la storia non è male, è LEI che non va bene!

Forse sono un po' troppo duro con la povera Harley, però posso dire in conclusione che Suicide Squad è un buon acquisto. Ben lontani dalle vecchie spy stories che la testata ha regalato in passato, ma in compenso c'è parecchia azione, dialoghi divertenti e la faccia di Joker. Per quanto riguarda i protagonisti, c'è davvero poco spazio per ognuno, il problema nel gestire una testata che parla di un gruppo è appunto il saper dare il giusto spazio ad ogni singolo, cosa che finora hanno fatto bene solo Justice League e Justice League Dark.  Ciò nonostante, quel poco spazio è comunque sufficiente a decidere quale membro del team è quello preferito. A me è piaciuto King Shark, per esempio. Ma Harley no. Proprio no.

Commento finale: bella storia, bei disegni, tanta azione che non risulta confusionaria (non come in Giovani Titani) ma una forte esagerazione nel personaggio di Harley.

 

DC Girls: Artemis Crock

Con l'editoriale DC Girls finora mi sono limitato a introdurre personaggi secondari, o comunque quelli che hanno avuto meno spazio rispetto ad altri. Oggi, invece, parlerò di un personaggio di cui sicuramente molti conosceranno nella sua versione di Terra-16, vale a dire l'Universo dove si svolge la serie Young Justice: Artemis Crock, il braccio destro-barra-"nipote" di Freccia Verde e uno dei personaggi più amati della serie. Ma ciò che ha reso popolare il personaggio di Artemis in Young Justice è tutto frutto dell'inventiva dei suoi creatori, in quanto la sua 'versione originale' non è affatto un'eroina bensì....


... Tigress, un villain opposto alla Justice Society creata tra le pagine di Infinity Inc. nel gennaio 1987 e, sì anche qui figlia di Sportsmaster e di Paula Brooks, la prima Tigress conosciuta maggiormente col nome di Huntress. Idem in Young Justice, grosso modo, parentela con la villain Cheshire a parte. Solo che la serie ci presenta un 'what if..." particolare, mostrandoci cosa sarebbe successo se Artemis avesse deciso di intraprendere una carriera ben diversa da quella "di famiglia". Ovviamente, caratteristica che accomuna il personaggio dei fumetti a quello della serie animata è la peculiarità nell'utilizzo di arco e frecce.

Il costume di Artemis prende spunto da altre
due spalle di Freccia Verde: Mia Dearden e
Suzanne King, rispettivamente Speedy e Arrowette.
Ora, è inutile star qui a dibattere su quale dei due personaggi sia 'migliore' o sulla fedeltà dei personaggi nelle serie animate: è ben noto che le serie animate riescono lì dove un live action il 75% delle volte fallisce, ovvero nell'introduzione di nuovi personaggi o di rivisitazioni. Un classico esempio va ovviamente fatto con Harley Quinn, la quale tutti noi sappiamo dell'enorme successo del personaggio nato in Batman: The Animated Series spopolato poi tra le pagine dei fumetti fino a diventare l'icona femminile di successo che è oggi (anche se l'argomento è parecchio dibattuto... ma di questo ne parleremo in seguito); ma Harley non è stato l'unico caso, basti pensare ad altri due personaggi, i primi due che mi vengono in mente ora: Lock-Up, uno dei tanti villain di Batman ed ex-guardia di Arkham, e Mercy la fidata guardia del corpo di Lex Luthor. E Artemis poteva essere da meno? Ovviamente no, in quanto l'abbiamo potuta trovare in un piccolo cameo sull'Annual di Teen Titans (presente sul numero 9 di Giovani Titani in Italia, uscito proprio questo mese), ma a discapito degli altri "colleghi" usciti fuori dalle serie animate, beh... non ha proprio avuto una gran fortuna come in Young Justice, dove con il suo temperamento da "badass" e il suo passato burrascoso e misterioso lo ha reso un personaggio intrigante e di successo - di fatti, come si è potuto scoprire alla fine della prima serie, Artemis altri non è che la sorella di Cheshire e figlia di Sportsmaster, entrambi nemici del Team.



La 'versione cartacea' del personaggio, invece, è tutt'altra storia - nonostante condividano la stessa parentela (di nuovo, sorella a parte), è poco fortunata a livello di popolarità ma comunque con qualche ruolo di rilievo, se pur parecchio inferiore rispetto all'Artemis di Young Justice. Assumendo l'identità di Tigress, Artemis si è potuta scontrare con la Justice Society, Infinity Inc. e i Global Guardians svariate volte, arrivando a far parte di varie incarnazioni della Injustice Society e dando alla luce un figlio con Cameron Mahkent, aka Icicle Jr.. Descritta sempre e comunque come un avversario ostico, riuscendo a tener testa anche a Black Canary, oltre ai classici scontri tra eroe-villain non si può dire molto altro.



Ci troviamo di fronte ad un nuovo fenomeno nato dalle serie TV? La risposta la possiamo trovare subito, in quanto Artemis è già entrata a far parte dei Nuovi 52, ma con una fine indecorosa, anche se nonostante ciò ha messo in risalto ancora una volta come dei personaggi creati al di fuori della continuity fumettistica possano mettersi in risalto ed entrare a far parte nei cuori dei fan, anche se si va a stravolgere completamente un personaggio - e in questo caso, stravolto è il giusto termine considerato il cambiamento drastico avvenuto nella serie. Ma sappiamo benissimo che Young Justice rimane molto fedele alle pubblicazioni DC, e infatti Artemis arriva comunque ad "onorare" le sue origini nella seconda stagione, quando entra a far parte (sotto copertura) della banda di Black Manta con l'identità, appunto, di Tigress.


 

Secret Files: Black Orchid

La DC Comics ci offre una grandissima varietà di personaggi, ognuno diverso dall'altro, e come già ribadito a più riprese, spesso funzionano ma altrettanto spesso si rivelano un fiasco... e tra i personaggi più interessanti tra quelli che hanno avuto sempre meno spazio, oggi è il turno di Black Orchid. Identità appartenuta a ben quattro personaggi differenti, i suoi poteri sono legati alla sua natura ibrida collegata direttamente al Verde che le permettono capacità super-umane come forza, agilità, velocità e riflessi potenziati, più capacità di volo e di trasferimento della propria mente in corpi di altri esseri viventi. Inoltre, è capace di alterare il suo aspetto e la sua voce, ed è virtualmente invulnerabile - gli erbicida sono il suo unico punto debole.


Creata inizialmente nel 1973 da Sheldon Mayer e Tony DeZuniga, sin dal suo debutto sul numero 428 di Adventure Comics (il quale viene pubblicato come un numero interamente dedicato a lei), si presenta come un personaggio del tutto misterioso, senza alcun background o origini specifiche, ed è proprio questo che rende il personaggio di Black Orchid di successo, almeno fin quando Neil Gaiman inizia a lavorare sul personaggio nel 1988. Come già accennato, il personaggio ha avuto ben quattro incarnazioni: Susan Linden e sua sorella Suzy durante il periodo iniziale in DC, Flora Black nella pubblicazione Vertigo, e Alba Garcia è l'ultima incarnazione nel Nuovo Universo DC dei Nuovi 52. Indubbiamente, è impossibile non citare la fortunatissima serie dedicata a lei da Vertigo, interamente curata da Neil Gaiman, e motivazione principale del successo del personaggio, che in Italia possiamo comunque trovare in fumetteria edita da RW Lion, ormai curante da un anno delle pubblicazioni DC e Vertigo in Italia (a patto che le stampe non siano esaurite, ma su questo non sono abbastanza informato). Serie che, prima di venir lanciata nel 1993 alla Vertigo, aveva visto una sorta di prologo in una miniserie di tre numeri pubblicata a cavallo tra il 1988 e il 1989, sempre curata da Neil Gaiman, il quale rivelò le sue origini, passando il testimone dal personaggio classico Susan Linden-Thorne (nata alla DC Comics) a Flora Black. Il personaggio di Suzy, invece, sorella della Black Orchid originale, appare per la prima volta nel DC Universe nel 1999 portando avanti il personaggio nella continuity DC, tenendo però fede alla caratterizzazione del personaggio data da Neil Gaiman - le apparizioni, però, sono sporadiche e comunque non rilevanti.

Black Orchid, in linea di massima è un personaggio rimasto impresso nella mente di pochi, tra gli appassionati e i cultori del fumetto in primis, e una ricerca sul suo personaggio e le varie incarnazioni non sono state comunque facili, e prima di procedere alla sua storia editoriale, un ringraziamento particolare va alla traduttrice che mi ha fatto l'immenso favore di risparmiarmi una fatica traducendo le informazioni trovate sul web.

Dal concept originale alla versione di Neil Gaiman: Susan Linden-Thorne, Suzy e Flora Black
Adventure Comics #428
L'identità di Susan Linden-Thorne è conosciuta semplicemente come "Black Orchid" sin dal suo debutto su Adventure Comics, di fatti oltre ai suoi poteri non si ha alcuna informazione. Il suo biglietto da visita è una orchidea nera lasciata vicino al corpo non cosciente della persona di cui ne assume l'identità nella storia; il suo modus operandi è quello, infatti, di prendere le sembianze di donne comuni per passare inosservata e poter agire solo alla fine con l'identità di Black Orchid. Come già detto, la mancanza di informazioni sul suo passato fu la chiave di successo del personaggio, e gli scrittori presero la palla al balzo giocando un po' su questo mistero, stuzzicando i lettori proponendo delle congetture sulla sua identità segreta, ma ognuna di essa fu sempre smentita. Nei numeri successivi, venne identificata come la maestra di yoga Lucinda "Cindy" Harper, la specialista anti-gravità Daphne Wingate (entrambe rapite  da Barry DeMorte, villain principale nel numero 429 di Adventure Comics) e Ronnie Kuhn, automobilista rivelatasi poi come semplice fan dell'eroina sulle pagine di The Phantom Stranger, la quale viene anche attaccata dalla 'Black Orchid Legion', un team di criminali in possesso di tute capaci di imitare i poteri di Black Orchid. Proprio sulla testata dedicata allo Straniero Fantasma, Black Orchid fa delle apparizioni sporadiche, e successivamente la si vede sull'Annual numero 1 di Blue Devil dove Madame Xanadu e lo stesso Straniero tirano fuori congetture sulle sue origini, che altri non sono che delle parodie delle origini di DareDevil e Spider-Man. Infine, entra a far parte della Suicide Squad assistendo la squadra come membro ausiliare non sempre attivo, ma come rivelato nel numero 19, Black Orchid opera più come assistente che come 'criminale riabilitato' come il resto della squadra, in quanto pare sia riuscita ad entrare nel main-frame della Task Force X, rivelato quando viene ritrovata un'orchidea nera. Altre apparizioni del personaggio si hanno su Crisi Sulle Terre Infinite, nella testata dedicata ai Super-Amici (che comunque non va considerata canonica) e nell'Elseworld dove si svolge la storyline The Nail e nella sua versione della Tangent Comics con l'identità di Arlette St. George, ma è solo nel 1988 che il personaggio viene spostato alla Vertigo nelle mani di Neil Gaiman, che ne scrive prima una miniserie di tre numeri, e poi una regolare nel 1993 di ben 23 numeri.


 

Un nuovo anno DC

Un altro anno è passato. Manco a dirlo, la cosiddetta "profezia dei Maya" si è rivelata una bufala, e siamo ancora tutti vivi, sani e salvi... o per così dire. Anche io sono ancora qui, nonostante la lunghissima assenza che mi ha portato un po' a trascurare anche le notizie settimanali, ma c'è ancora tempo per riprendersi! Con la fine dell'anno, si è soliti guardare avanti, farsi delle promesse per l'anno a venire, e anche se nonostante io sia un tipo che preferisce guardare più al presente che al passato e al futuro, sono qui per fare il contrario: ripercorrere un po' quest'ultimo anno a ritroso... ovviamente, sempre per quanto riguarda l'Universo DC. E lo farò elencando i miei acquisti fumettistici dell'anno... ovviamente, mi focalizzerò maggiormente sui Nuovi 52, che anche se ancora incompleti, è sempre bene analizzarli, una testata alla volta. Quindi, spazio al banner, e iniziamo!


Il 2012 è stato decisamente un anno significativo per la DC Comics in Italia, dall'acquisizione dei diritti di pubblicazione della casa editrice americana da parte di RW Lion all'introduzione del Nuovo Universo DC attraverso i Nuovi 52, che nonostante tutto, in Italia sono ancora (tuttora) incompleti - e non siamo nemmeno arrivati alla fine della cosiddetta "first wave". Ma andiamo in ordine.

È passato giusto un anno dalla prima pubblicazione Lion della DC, iniziata con i numeri zero (in edizione limitata) di Batman, Superman, Lanterna Verde, Flash, Wonder Woman e Justice League, e da lì ce ne sono state altre - certo, abbiamo visto le ennesime ristampe di vecchi albi già pubblicati dagli altri editori in passato (Planeta e PlayPress), ma ci sono state date anche letture interessanti e totalmente inedite in Italia, senza contare che ci hanno dato ben due testate che hanno potuto accontentare gli appassionati più esigenti: DC Essential e DC Classics (a proposito di quest'ultima... quest'anno si apre con l'uscita delle storie classiche di Flash, imperdibile per il sottoscritto!). Da notare, comunque, che Lion non si è solo occupata delle fumetterie, ma ha anche pensato alle edicole: non solo i numeri di Batman, Superman, LV e Justice League sono disponibili in esse, ma il 2012 ha visto l'uscita delle collezioni di Superman e Batman, di cui io ho acquistato solo il primo (in quanto, come personaggio da approfondire mi mancava solo l'Uomo d'Acciaio). Per non parlare poi dell'ultima uscita avvenuta poche settimane prima della fine dell'anno: Batman Chronicles, il cui primo numero contiene le prime storie di Batman, quelle scritte da Bob Kane... forse ad un prezzo un po' altino, ma se si pensa alla qualità e al "significato storico" di quelle storie, e soprattutto se si è fan abbastanza per COMPRENDERE cosa ci hanno proposto, sono soldi ben spesi (ma io comunque ho dovuto lasciar stare, ahimè). Insomma, al di là delle tante lamentele dei soliti rompiballe da web (guarda la pagina Facebook di RW Lion... gente ingrata che contesta anche il minimo difetto tipografico), è stato un anno ricco e intenso per gli appassionati DC - riprendendo anche la vecchia numerazione della Planeta per non far mancare nulla a chi seguiva le serie regolari, tutto, alla fine è andato a finire sul grande evento dell'anno (almeno in Italia): Flashpoint.


Certo, a me rode un po' il fatto che io ho dovuto pagare per due volumi quando mi sarebbe potuto bastare aspettare 7 mesi per ritrovarmelo in un volume unico ad un prezzo inferiore, ma tant'è... almeno hanno fatto risparmiare un po' di soldini evitando di pubblicare i millemila tie-in de Il Mondo di Flashpoint, i quali ne sono diventati solo 3 (volumi, le storie in totale erano 6). Parlando dell'evento in questione, non posso nascondere il fatto che a me è piaciuto non poco - certo, gestito differentemente da una crisi (anche se sarebbe dovuto esserlo), ma contando il fatto che io ho seguito la testata di Flash con Barry Allen da Rinascita fino a Flashpoint, c'è stato effettivamente qualcosa che mi ha deluso: Eobard Thawne, l'Anti-Flash. Mi è molto piaciuto come Johns ha trasformato il personaggio e di come lo ha reso la vera nemesi di Flash (veramente odioso, più del Joker!), e confesso che io ho voluto evitare di leggere news e spoiler per non rovinarmi la sorpresa.... che alla fine tutto era stato creato da Barry stesso.
Certo, alla fine il tutto ha trovato un senso, e il mio caro vecchio Eobard ha trovato la morte - sparendo definitivamente dalla circolazione (o così pare... io vorrei rivederlo nuovamente, sarebbe una cosa molto interessante). Per quanto riguarda i tie-in, in Italia ne abbiamo visti 3: Batman & Superman, di cui la versione alternativa del Cavaliere Oscuro scritta da Azzarello è stata la migliore in assoluto, Lanterna Verde (racchiudente le storie di Abin Sur e Hal Jordan, questa volta come pilota e non come Lanterna) e Wonder Woman & Aquaman, forse tra tutte la più interessante - anche se meno intensa, ma purtroppo scrivere una storia del genere in tre numeri è troppo poco, se consideriamo anche il fatto che praticamente l'Universo di Flashpoint girava tutto attorno alla guerra tra le Amazzoni e gli abitanti di Atlantide. All'interno dell'Universo Flashpoint abbiamo potuto vedere numerosi personaggi dall'Universo Wildstorm e Vertigo, più altri inventati per l'occasione, di cui alcuni hanno fatto la comparsa anche nei Nuovi 52 (come Brainwave, apparso in Justice League Dark), e proprio questo sconvolgimento ha dato inizio alla fusione. Alla fine di Flashpoint è apparsa questa donna misteriosa, rivelatasi poi con il nome di Pandora, che ha praticamente fuso le tre linee temporali rappresentate da DC Comics, Vertigo e Wildstorm - creando appunto il Nuovo Universo DC. Nuovo Universo che si è trasformato nei Nuovi 52, testate che andrò ad analizzare uno per uno (nonostante numerosi story-arc siano ancora incompleti e altre testate non sono nemmeno ancora uscite) descrivendo i miei pareri su queste nuove versioni, alcune positive e altre negative, e alcune dove sono rimasto molto perplesso...

Batman, Superman e Lanterna Verde
Più per obbligo che per altro, credo sia meglio iniziare con i tre personaggi di punta della DC (tanto ormai, Lanterna Verde ha di fatto sostituito Wonder Woman come livello di popolarità). Di Batman ho già avuto modo di parlare, dicendo come appunto la saga dei Gufi non mi stesse affatto entusiasmando, ma confesso che più sto andando avanti con le uscite più in me si sta accendendo la voglia di dare alla storia una chance. Per me tutto è avvenuto in maniera molto veloce e senza senso (soprattutto la parte in cui Batman viene intrappolato nel labirinto), ma credo di essermi perso qualcosa, qualche particolare o altro - considerato che si tratta di una lettura mensile, è facile che sia così - ed è per questo che La Notte dei Gufi avrà un mio parere personale solo a conclusione di tutto. Discorso differente avviene per Detective Comics, per me iniziato col botto ma che poco a poco è diventato poco interessante. La storia d'introduzione con Dollmaker ha stuzzicato il mio interesse, ma l'introduzione a ciò che sarà lo story-arc dominante sulla testata (Emperor Penguin, Imperatore Pinguino) è stata fiacca... Nightwing invece... cosa dire? Noioso? No, affatto... forse a tratti, ma carino. A me Nightwing non è mai dispiaciuto, certo la personalità di Dick Grayson è un qualcosa che normalmente mi darebbe fastidio, ma al di là di ciò (stiamo sempre parlando di fumetti) ho trovato le storie troppo fiacche, se il tutto fosse stato costruito un po' meglio... diciamo che non si sarebbe dovuto aspettare il numero 9 per alzare l'interesse ad una testata che in fin dei conti è godibile.. ma appunto, si è dovuto aspettare proprio quel numero per iniziare ad apprezzare Nightwing e far luce su praticamente tutto ciò che è avvenuto precedentemente! Spostandoci poi dagli spillati di Batman, ci sono altre due testate da nominare: Batman & Robin e The Dark Knight. Del secondo ho comprato solo il numero 1, un po' perché l'entusiasmo era pari a zero e dall'altra parte per questioni più economiche che altro, mentre il secondo è molto ma molto carino. Damian mi piace molto come personaggio, e vederlo alle prese per la prima volta al fianco del padre è davvero curioso, e di fatti le storie che ne sono uscite fuori appaiono nuove e soddisfano le mie aspettative (almeno finora), al contrario di The Dark Knight, che ha dalla sua una nota positiva, al di fuori dei disegni di Gary Frank: i nemici classici. Sì, ma il tutto è apparso come un'accozzaglia insensata, e anche se non gli ho dato una chance con il secondo numero, come già detto, la reputo come la testata più debole in assoluto dedicata a Batman. Per quanto riguarda Superman invece... il primo numero mi ha entusiasmato. Bello, significativo; mi è piaciuto molto la primissima storia, dove la distruzione del Daily Planet ha davvero simboleggiato diverse cose, in primis l'avvento del progresso, il continuo avanzare dei tempi e dell'incremento delle nostre risorse che ci spinge a dover andare a passo con i tempi lasciandoci alle spalle il passato: e il tutto è stato descritto in una semplice storia auto-conclusiva, che ha anche dato il modo di riflettere sull'argomento sposandosi anche con il pensiero verso il reboot, dandoci speranza che questo potrà portare solo cose positive, nonostante non sempre le cose andranno bene (ed è ciò che fa Superman!). Action Comics invece è stato un po' come un ritorno alle origini, del primo Superman, e ovviamente con lo zampino di Grant Morrison non si può non fare riferimento al vero e proprio primo Superman. Forse un po' troppo confusionario, un po' troppo eccentrico e difficile da seguire per il lettore medio (quello che cerca solo storie e non autori), ma davvero ben costruito, simpatico e affascinante. Bello anche il reboot di Supergirl, mi piace tantissimo il nuovo costume, e anche se ad un certo punto con la storia ci si porta a pensare "ma perché Supergirl affronta SOLO nemici donne?" non delude affatto, non sicuramente tra le migliori in circolazioni, ma messa all'interno di Superman è comunque un qualcosa in più che aggiunge quel po' di godibile che sa dare. Infine, la testata di Lanterna Verde è quella più fortunata subito dopo Justice League. Bello ritrovare Sinestro come Lanterna Verde, bello rispolverare il suo rapporto con Hal Jordan (ormai non dotato più di un anello), belle le avventure di John Stewart e Guy Gardner e bello anche New Guardians, di cui vediamo come protagonisti Kyle Rayner (la mia Lanterna Verde terrestre preferita), Santo Viandante, Bleez, Arkillo, Munk, Fatality e l'Agente Arancio Larfleeze. Ma ormai tutto ciò che si legge di Lanterna Verde è solo un: prepariamo qualcosa per un grande evento, che in questo caso è Rise of the Third Army, ma non amo fare polemiche, nonostante si noti come sia tutto un riempitivo per anticipare qualcosa di grosso, il tutto è ben fatto - divertente (soprattutto New Guardians) e soprattutto soldi ben spesi. Una parentesi anche per Lanterne Rosse, presentato sotto forma di compendio - non eccezionale, devo dir la verità. Mi aspettavo qualcosa in più, ma tutto sommato è anche quello carino, soprattutto interessante l'introduzione della nuova Lanterna Rossa terrestre: Rankorr. Ne vedremo delle belle, e il secondo numero sarà sicuramente mio!

Justice League, Flash e Wonder Woman
Passiamo ora alla testata principale vera e propria della DC: Justice League. Sì, perché a quanto pare le storie principali si svolgono lì, e i futuri crossover (Trinity Wars) anticipano come tutto si concentrerà proprio sulle pagine di JL. Ma cosa ci sarebbe da dire su Justice League? Bello? Forse anche bellissimo, dipende da che ottica lo si guardi. Certo, io non capisco come ci sia gente che lo critichi fortemente definendolo addirittura stupido e di poco interesse, e magari  io posso riconoscere che non è stupendo, ma se mi chiedessero se sia da comprare, gli risponderei positivamente. Justice League è divertente, lì la spacconeria regna sovrano, poco importa se i caratteri dei vari eroi sono un po' troppo accentuati, il bello sta proprio lì! Lo scopo principale di Justice League è mostrare appunto le diverse personalità degli eroi, i loro punti di vista opposti - e nonostante ciò riescono comunque ad essere il super gruppo più forte della Terra. Mica cazzi, eh. Forse il tutto è un po' incentrato sulle personalità di Batman e Lanterna Verde, i quali battibecchi sono comunque quelle che tengono alto il lato comico della testata, insieme all'umorismo di Flash, anche se il "Flash divertente" era più Wally West che Barry Allen, ma tant'è... insomma, per concludere dobbiamo parlare dei disegni di Jim Lee? E che ne parliamo a fare, stupendi magnifici, anche se mi hanno un po' deluso sulla caratterizzazione del viso di Wonder Woman, ma questo non fa abbassare la qualità generale. Per quanto riguarda le storie contenute in JL, vale a dire Justice League International e The Savage Hawkman, c'è ben poco da esprimere: JLI potevano risparmiarselo, troppo veloce e confusionario, non farò paragoni con la JLI di Giffen in quanto non amo farne, ma comunque veramente debole... eppure il secondo numero poteva convincermi, ma invece no, purtroppo. Hawkman invece... beh, la prima parte con Morphicius non mi è piaciuta, ma le storie a seguire dove abbiamo ritrovato il Fantasma Gentiluomo mi hanno deliziato: il breve duo con Static è stato inaspettato e carino, Carter Hall contro un esercito di zombie è stato forse già fatto, ma mi ha divertito... darei un buon voto ad Hawkman, anche se so già che a breve arriveranno anche in Italia le storie scritte da Rob Liefeld - che hanno fatto abbandonare la testata anche i fan più accaniti di Hawkman -, quindi posso dire che finora ha avuto solo una parentesi positiva... ma darò una chance anche a Rob Liefeld, vedere per credere. Per quanto riguarda Flash... dannazione, ci ero rimasto veramente male quando ho visto che Patty Spivot è diventata il suo interesse amoroso e che Iris West non fosse più sua moglie. Ci sono rimasto veramente male, quando tutto è stato azzerato... tutto quel bel lavoro su Flash di Geoff Johns che lo hanno riportato a dei livelli eccellenti, svanito... e Flash è il mio supereroe preferito, non potevo crederci. Non mi piacevano le prime storie, con l'esercito dei cloni (guarda caso, amico d'adolescenza di Barry, che poi è Flash!), l'impulso elettromagnetico eccetera.. eppure, arrivato al numero 4 ho voluto rileggere tutto. Sì, perché la mia capacità di giudizio era annebbiata dalla delusione di aver perso ciò che mi era piaciuto di lui, e rileggendomi tutto ho notato: Flash ha evitato di far schiantare un aereo contro Central City facendolo vibrare! Flash ora è agli inizi, non conosce ancora bene i suoi poteri e nonostante questo, li spinge ogni volta al massimo, sempre per fare la cosa giusta. Flash non è morto, quel Flash c'è ancora, forse non vedremo più Wally (ripeto, forse), forse i suoi Nemici saranno caratterizzati in maniera differente, ma sono tutti lì. Sempre gli stessi, nulla è cambiato. A parte Captain Cold... lui sembra Sub Zero di Mortal Kombat... ma okay, a me sta bene così. Un'altra bella storia che ho trovato tra le pagine di Flash è Capitan Atom. Davvero, non mi aspettavo che mi piacesse, e invece mi ha entusiasmato, e ha reso il tutto molto curioso, è come se ci fosse un Dr. Manhattan nell'Universo DC, un vero e proprio dio, ma inesperto... anche se il numero 9 non mi ha entusiasmato, l'ho apprezzato veramente molto. Mi godrò questi ultimi numeri, visto che Capitan Atom è stato cancellato con il numero 12 (e successivo numero zero). Per quanto riguarda Aquaman... davvero, smetto di fare il saputello, ma non ho mai letto Aquaman... perché non ho mai capito cosa leggere di lui. Ha una storia editoriale molto confusa (o almeno, ai miei occhi così appare), e anche se conosco quelle poche cose di lui che potrebbero permettermi di rileggermi le vecchie storie (cosa che molto probabilmente farò), il buttarmi direttamente sul reboot scritto da Johns è più che ottimo. Carino, divertente, e interessante negli sviluppi che lasciano presagire dei risvolti interessanti in futuro. Passando alla testata dedicata a Wonder Woman/Freccia Verde, voglio solo spendere poche parole per Firestorm e l'Arciere: il primo è carino, non eccezionale ma carino... mi manca solo avere un solo Firestorm, perché l'idea di averne due non mi piace. Freccia Verde non mi ha mai convinto, e ora con Ann Nocenti a scriverlo.. beh, io ho saltato le pagine perché non voglio leggere niente di ciò che scrive lei... Wonder Woman invece.... dire che compro lo spillato solo per lei rende il tutto una spesa vana, soldi buttati, ma al diavolo! Wonder Woman è la serie più bella di tutte! Voglio dire, amo Wonder Woman e ciò che rappresenta, mi manca sì quel tono classico del passato rivisto sulla gestione di Perez e nell'ultimo story-arc prima del reboot (Odyssey), ma questo? Brian Azzarello sta rendendo il tutto né veloce ma nemmeno lento: è tutto al punto giusto, ha portato sulle pagine a fumetti non il mito attorno a Wonder Woman, ma la mitologia greca! E non sono più degli dei in abiti succinti e colorati, no, ma più vicini alla mitologia (se pur rivisti in chiave moderna), e la storia su cui gira il tutto è a dir poco entusiasmante ed emozionante. Diana non è stata stravolta, è stato solo riadattato il suo mondo di provenienza come giusto che sia - perché Wonder Woman, prima di essere un'eroina, è una guerriera - ed è ciò che Brian Azzarello sta raccontando, le gesta di una guerriera attraverso il mito degli antichi greci, e i disegni di Cliff Chiang rendono perfettamente lo spirito della testata, con i lineamenti dei personaggi che richiamano un po' i vecchi dipinti dell'Antica Grecia. Wonder Woman, voto 10. Tra le mie testate preferite, senza dubbio.


Giovani Titani, e le altre uscite...
Passiamo infine alle conclusioni. Non mi soffermerò molto sulle uscite in compendi, in quanto ho già avuto modo (e ne avrò in futuro) di parlarne a parte. Diciamo che come è possibile notare tra i vecchi post, le uscite che mi hanno entusiasmato particolarmente sono la prima parte di DC Universe Presenta (con protagonista Deadman), Justice League Dark, Animal Man e Swamp Thing, mentre tra le uscite denominate da Lion Batwman World e Batman Universe, sono particolarmente innamorato delle due "pipistrelle", vale a dire Batgirl e Batwoman (in particolare quest'ultima) - mentre per quanto riguarda Batwing ho deciso di scartarla (non tanto per la qualità della storia, che comunque non è male, ma per non riuscire ad apprezzare il personaggio... e la Batman Inc. in generale!), mentre sono ancora un po' perplesso su Cappuccio Rosso e i Fuorilegge... tutto troppo veloce, sarebbe potuto essere qualcosa di meglio, ma non mi ha convinto del tutto, e idem per Birds of Prey, nonostante questa formazione nuova sia intrigante non mi convince. Altro discorso per Catwoman: serie iniziata bene, non benissimo ma bene... ma comunque abbandonerò la Gatta al numero 3 giusto per finire la run in corso, ma ho intenzione di non seguire Catwoman fin quando non andrà via Ann Nocenti - ed è un consiglio che do anche a voi che state leggendo! Per quanto riguarda il resto, un'altra lettura che proprio non mi è piaciuta è stata Stormwatch, ma davvero... io odio parlare negativamente, quindi eviterò di commentare... tornando agli spillati, invece, c'è rimasto l'ultimo: Giovani Titani, contenente anche Legione Perduta, pagine che ho sempre saltato con indifferenza (non sono fan della Legione dei Supereroi, spero mi perdoniate). Le storie principali, portanti della testata vera e propria, vale a dire Teen Titans e Superboy valgono la qualità della testata; serie ricche d'azione, anche se spesso si perdono in banalità, ma che si intrecciano tra loro in maniera perfetta (e ci mancherebbe, visto che a scrivere entrambe è Scott Lobdell).

Insomma, è stato un anno intenso (e doloroso per il portafogli), e le uscite Lion, oltre alle regolari, sono state veramente numerose. Da Gotham by gaslight a Batman: Attraverso lo Specchio, dalle pubblicazioni dei numeri classici di Batman, Superman e Lanterna Verde alle collane DC Essential e DC Universe che ci hanno proposto letture interessanti come Eredità, Hawkman di Geoff Johns, Justice League International di Keith Giffen e tante altre, c'è stata veramente tanta carne al fuoco, come si suona dire... e quest'anno non sarà da meno, se pensiamo che già annunciate sono Batman: Odyssey (lettura demenziale di Neal Adams) e la linea Classic dedicata a Flash... e quasi dimenticavo le uscite Vertigo! Sarà un 2013 intenso, intanto io mi preparo per i miei primi acquisti dell'anno: Blue Beetle per i Nuovi 52, e Flash Classic...