Vita e morte, Parte III - Rise

Terza ed ultima parte di questa piccola rubrica, che dopo aver parlato di vita, e di morte, è ora dedicata alla resurrezione.


Sebbene abbia usufruito della grafica delle Lanterne Nere, non parlerò de La Notte Più Profonda, ma di veri e propri ritorni alla vita, dei veri e propri "morti e risorti" dell'Universo DC, i quali sono stati nel corso degli anni sempre più di impatto, se non frequenti. A volte si è trattato di semplice morte apparente (come Batman e Flash), altre volte di resurrezioni tutt'oggi ancora poco chiare (Superman) o semplicemente 'rinascite regalo' (Freccia Verde e Ice). Per non parlare delle 'resurrezioni fittizie', vale a dire quei personaggi che sono stati dati per morti ma che in realtà non lo sono mai stati, come Sinestro o Lex Luthor. Il primo fu dato per morto per mano di Hal Jordan posseduto da Parallax, ma tornò anni dopo (Green Lantern: Rebirth) rivelando che quello fu solo uno stratagemma per ingannare Jordan e far sì che Parallax prendesse il sopravvento; il secondo invece, inscenò la sua morte per poter trasferire la sua mente (a dire il vero, tutto il cervello!) nel corpo di un altro clone, in quanto il suo "corpo originale" stava morendo a causa di un cancro dovuto all'esposizione prolungata alla kryptonite. Ovviamente, questi sono solo dei casi, ma andiamo a vedere, dunque, uno alla volta, chi nell'Universo DC è riuscito a scampare alla morte.

The Death of Superman

Superman: come tutti sapranno, anche Superman morì. Per mano di Doomsday, in quello che ancora tutt'ora è stato l'evento che ha scosso di più l'Universo DC. Dopo un duro scontro con la creatura per le strade di Metropolis, entrambi sferrarono l'ultimo colpo finale che costò ad entrambi la vita. Successivamente, dopo le varie apparizioni di numerosi personaggi che volevano prendere il posto di Superman (Steel, Superboy, l'Eradicatore e il Superman Cyborg), il vero Kal-El fece il suo ritorno per fermare Mongul (manipolato da Hank Hashaw, il Superman Cyborg), che minacciava di trasformare la Terra nel nuovo Mondo-Guerra. Le motivazioni della sua rinascita sono tutt'oggi ancora inspiegabili, l'unica spiegazione logica data all'accaduto è dovuto dall'effetto che i raggi del sole giallo hanno sul corpo del kryptoniano, che a quanto sembra lo rendono immune anche alla morte stessa. Comunque sia, anche Doomsday sembrò scampare alla morte, venendo riprogrammato e clonato svariate volte da Darkseid.


Parallax

Hal Jordan: anche la più coraggiosa tra le Lanterne Verdi vacillò. Durante l'appena citata invasione di Mongul e del Superman Cyborg, i due distrussero Coast City, città natale di Hal, trasformandola in "Motor City", il motore principale di Mondo Guerra. Accecato dalla rabbia, diventò vulnerabile ad un attacco di Parallax che lo spinse ad attaccare (e uccidere) Kilowog, Sinestro e numerose Lanterne Verdi. Agli occhi dei compagni, sembrava che fosse impazzito, ma la realtà era che Parallax, entità gialla della paura, si impossessò del suo corpo, e lo spinse ad attaccare i suoi amici supereroi - minacciando addirittura di eliminare l'esistenza dell'Universo direttamente al suo principio - l'Ora Zero. Fortunatamente, fu fermato, e successivamente, in un attimo di lucidità, diede la sua energia per rivitalizzare il sole morente (per via dell'attacco del Divoratore di Soli) sacrificando la sua stessa vita. Successivamente, Hal divenne il corpo ospite dello Spettro, spirito divino della vendetta, salvo poi tornare in vita durante un ulteriore attacco di Parallax questa volta allo Spettro stesso, che per dividersi dall'entità della paura, restituì la vita ad Hal Jordan che ritornò ad essere Lanterna Verde.


Kilowog: avvenimento curioso, di cui sembra che tutti si siano dimenticati. Kilowog fu ucciso da Hal Jordan, come già detto, riducendolo ad essere solo uno scheletro. Le sue ossa furono ritrovate da un gruppo di alieni che, tramite la magia nera, lo riportarono in vita come Dark Lantern. Il corpo dell'alieno fu poi ricomposto da Tom Kalmaku con l'ultimo residuo di energia dell'anello di Hal.

 
Sopra: Kilowog 'Dark Lantern' e la morte di Freccia Verde


Resurrezione
Oliver Queen: Freccia Verde fu ucciso in un'esplosione durante una missione per conto dell'NSA, con il quale a quel tempo aveva deciso di lavorare. Incaricato di fermare un'organizzazione terroristica chiamata Eden Corps, gli fu chiesto di infiltrarsi nell'organizzazione costringendolo ad affrontare i suoi amici ed alleati più fidati, incluso Connor Hawke, per poi entrare in confidenza con il loro leader, Hyrax, con la quale ha anche una relazione. Hyrax aveva in programma di distruggere Metropolis con il Mutajek 9-9, una bomba potentissima, e durante il trasporto di questa a bordo di un'aereo, molti agenti federali e terroristi morirono, e Oliver rimase incastrato con il braccio all'interno della camera dove veniva custodita, e se l'avrebbe lasciata sarebbe esplosa. A discapito dei tentativi di aiuto di Superman, Ollie decise di volersi sacrificare, facendosi esplodere insieme all'aereo. La sua resurrezione, invece, avviene durante l'evento Final Night, già citato sopra, in cui Hal Jordan alla fine dona la sua vita per rianimare il sole. Di fatti, non fu solo quello il suo gesto eroico, in quanto decise di utilizzare i suoi poteri potenziati per ridar la vita al suo vecchio amico, anche se questo avvenne in maniera molto controversa. Di fatti, una volta tornato in vita, mantenne il suo  corpo, ma non la memoria - in verità, quello riportato in vita fu solo un guscio vuoto, un corpo senza anima, la quale era rimasta imprigionata in una sorta di dimensione-paradiso. Successivamente, la sua anima gli venne restituita per sconfiggere Stanley Dover, un pluri-omicida. Da lì in poi, Freccia Verde tornò ad essere... beh, Freccia Verde!


Circe uccide Diana


Wonder Woman: Diana di Themyscira ha sì visto la morte, ma per uno scopo: salire all'Olimpo. Durante l'evento War of the Gods, Diana si fece intenzionalmente uccidere da Circe durante uno scontro, ma la sua anima fu raccolta dallo Spettro, Deadman e lo Straniero Fantasma che le permisero, una volta finita la guerra contro gli dei (e contro Circe), di ritornare al suo corpo. Un'altra nota curiosa, in piena epoca pre-Crisi, Wonder Woman si sacrificò per salvare Steve Trevor da Egg-Fu, il quale la uccise. Ma ciò non è mai stato preso in considerazione, e questo di fatto diventa non accreditata in termini di continuity.





Val e Bart
Bart Allen: a differenza degli altri due Flash (Barry Allen e Wally West), Bart è stato l'unico a morire davvero, a discapito dei suoi predecessori che rimasero intrappolati nello Spirito della Velocità, spacciandosi per morti. Il periodo era quello in cui Kid Flash, diventato adulto, veste i panni di Flash dopo il ritiro di Wally. Inertia chiese ai Nemici ad aiutarlo a costruire un macchinario che sarebbe servito ad assorbire la velocità di Flash, cosa che effettivamente sembrò funzionare, ma l'unica maniera per salvarsi sarebbe stato far esplodere il macchinario. Così Bart decise di lasciarsi morire, mentre la sua amica degli S.T.A.R. Labs, Valerie Perez, disattivò il macchinario. Il suo ritorno avviene durante Crisi Finale: La Legione dei 3 Mondi,  dove delle versioni alternative di XS, Garth e Ayla Ranzz richiamarono, tramite la Piattaforma Cosmica, Bart dallo Spirito della Velocità, il quale tornò in vita ma di nuovo adolescente.



Goddess of Ice

Tora Olafsdotter: Ice, come già raccontato su questo blog precedentemente, venne uccisa da Overmaster, un'entità aliena immortale, durante uno scontro insieme la Justice League International. Il suo ritorno avvenne sulle pagine di Birds of Prey, dove fu ritrovata all'interno di un'armatura da Rocket Red, salvo poi scoprire che il suo ritorno alla vita era organizzato da un tale di nome Kerimov, che sfruttando i poteri di Ice (soggiogata alla sua volontà) aveva intenzione di governare la Russia sfruttando l'immagine di "dea dei ghiacci" di Ice. Kerimov fu poi sconfitto dalle Birds of Prey e dai Secret Six, e Ice fu libera di tornare alla sua vita.





Superboy vs
Superboy-Prime


Superboy: Conner Kent, clone frutto di un "mix" di DNA tra Superman e Lex Luthor, muore durante Crisi Infinita, durante lo scontro con Superman-Prime. Il suo ritorno è analogo con quello di Kid Flash, in quanto anche lui viene riportato in vita per sconfiggere Superboy-Prime in La Legione dei 3 Mondi. In questo caso, Brainiac 5 usò la tecnologia kryptoniana che aveva riportato in forze Superman dopo lo scontro con Doomsday, utilizzando un capello (sì, esatto: un capello!) di Lex Luthor per rigenerare il suo DNA e riportarlo in vita.









Red Hood
Jason Todd: il secondo Robin, il più grande fallimento di Batman. Quasi tutti sanno di Jason Todd, e di come il Joker lo abbia ucciso massacrandolo con un piede di porco prima, e facendolo esplodere in un fabbricato (con la sua vera madre) poi, in quella storia conosciuta come A Death in the Family. Il ritorno di Jason Todd come Cappuccio Rosso è tra le più discusse: durante Crisi Infinita venne spiegato come Superboy-Prime, osservando la morte di Robin, prese a pugni la barriera che divideva la dimensione in cui erano rifugiati e la realtà, sfaldando la realtà stessa e ridando la vita ad un Jason Todd (destinato a rimanere in vita in una realtà alternativa) ridotto come un vero e proprio zombie. Talia Al Ghul, mossa dal suo amore verso Batman, per cercare di rimediare a tutti i torti inflittogli negli anni, getta Jason nella Fossa di Lazzaro, ma con risultati catastrofici... da qui la storia la conoscono tutti!




Donna Troy: Donna Troy è quella che tecnicamente è morta più volte durante la storia della DC Comics. Così tante volte che è anche difficile capire quando è effettivamente morta. Anche se tutto ciò è brevemente spiegato durante Crisi Infinita. A causa delle fratture temporali dovute ai famosi "pugni di Superboy", Donna mantiene tutte le versioni alternative di sé stessa del Multiverso. In poche parole: Donna Troy muore svariate volte, ogni volta in una versione diversa di sé stessa, salvo poi ritornare in vita, grazie ai Titani del Mito, con la sua "versione definitiva" racchiudente in sé tutta l'essenza delle varie Donna Troy del Multiverso.




Animal Man in 52

Buddy Baker: Animal Man vede la sua morte durante la serie 52, dove insieme a Starfire e Adam Strange si ritrovano a vagare nello spazio cercando di tornare sulla Terra, dopo che questi erano dispersi dopo aver combattuto contro Alexander Luthor Jr. Durante uno scontro contro Lady Styx, venne colpito da una necrotossina che di lì a poco lo dovrebbe trasformare in zombie, ma si fa promettere da Starfire di ucciderlo nel caso dovesse accadere, e così fa. Buddy torna in vita sempre su 52, grazie agli stessi alieni che inizialmente gli fornirono i suoi poteri, e sfruttando i poteri di un Divoratore di Soli, torna in un lampo a casa sua, sulla Terra.





Oltre a questi, si possono citare anche coloro che sono stati riportati in vita grazie alla Luce Bianca, alla fine dell'evento Nel Giorno Più Splendente, dove 12 tra eroi e villains tornano in vita per donare  la loro essenza all'Entità, indebolita da Nekron durante gli avvenimenti de La Notte Più Profonda. Tra questi ci sono Martian Manhunter (ucciso da Libra e dalla Fiamma Umana durante Crisi Finale), Hawkman, Hawkgirl, Deadman, Ronnie Raymond (Firestorm), Hawk (Hank Hall), Digger Harkness (Cap. Boomerang), Osiris, Jade, Eobard Thawne (come già detto, ucciso per mano di Barry Allen dopo che questi stava per uccidere la moglie Iris) e Aquaman, morto per mano di nel numero 50 di Sword of Atlantis, in quella che è avvenuta in maniera molto controversa. Durante l'evento World War III, privo dei suoi poteri, usò le ossa della sua vecchia mano (persa per salvare il figlio da Black Manta) per contattare gli dei del male e ridargli i poteri allo scopo di salvare la città di Sub Diego e riportarla in superficie, ma con l'effetto collaterale di trasformarsi nel Dweller of the Depths perdendo la memoria, e successivamente la vita per mano di Arthur Joseph Curry, il secondo Aquaman.


Mal di testa a parte, abbiamo visto come molti di questi eroi abbiano avuto morti abbastanza inaspettate, e coloro che sono rimasti morti, hanno comunque riservato "un posto nel cuore" dei fan. Come Ted Kord (Blue Beetle prima di Jamie Rayes e successivo a Dan Garrett) e Ralph e Sue Dibny, i quali - proprio questi tre - sembrano davvero aver lasciato un grande vuoto, nonostante si trattassero di personaggi secondari.

È stato un tragitto lungo, queste tre parti mi hanno dato modo di esplorare a fondo personaggi e storie che, se devo essere sincero, anche io ignoravo. È stato quindi anche divertente, in qualche modo. Ora con il reboot, quasi tutte queste morti e resurrezioni non sono mai avvenute, ma indubbiamente rimarranno per sempre nella storia della DC - forse in termini di continuity è già tutto sparito, ma nella mente dei fan, di chi ha amato questi personaggi, tutto ciò verrà sempre ricordato in questo modo. Con le perdite, con i nuovi arrivi, con i rimpiazzi e con le resurrezioni.

 

Secret Files: The Furriest of the Red Lanterns

Un po' in contemporanea con l'uscita italiana di Lanterne Rosse, sono qui per parlare di un personaggio, appunto, membro del Corpo possessore della luce rossa della rabbia. Sto parlando di Dex-Starr, Lanterna Rossa terrestre prescelta del settore 2814.


Dex-Starr fa la sua prima apparizione sul numero speciale di Crisi Finale: La Rabbia delle Lanterne Rosse, dove lo si vede attaccare un gruppo del Sinestro Corps. Disegnato da Shane Davis per puro scherzo, ispirandosi al suo gatto, Geoff Johns insistette sul dedicargli più di una pagina, convinto del fatto che avrebbe potuto riscuotere un buon successo - in fondo, non è roba di tutti i giorni vedere un gatto indossare un anello del potere e vagare nello spazio! E anche questa volta, Geoff Johns ne azzecca una. Il gatto in questione assume un'identità tutta sua, dove viene chiamato Dexter (come il gatto di Davis), ribattezzato poi Dex-Starr, venendo descritta come la più cattiva e violenta delle Lanterne Rosse!



Non c'entra nulla il fatto che io, da amante dei gatti, apprezzi non poco il personaggio di Dex-Starr, che è comunque un'idea forse non originale, ma piuttosto simpatica, se poi consideriamo il contesto stesso dove viene inserito. Non a caso, ha riscosso maggiore successo particolarmente grazie al web, dove il micio è entrato a far parte tra i "LOL-cats", diventando oggetto di discussione tra i fan, contribuendo alla realizzazione di svariate fan art. Tra l'altro si sa, i gatti sono adorabili. Anche se vomitano napalm. Le presenze di Dex-Starr, al momento, si riducono ad essere sporadiche, salvo dei piccoli ruoli primari nel suo Secret Origins e nel numero 56 di Green Lantern, dove lo vediamo alle prese con il cane di Lobo (dove ha anche la meglio), e diventare poi il guerriero preferito di Atrocitus. E su Lanterne Rosse, invece, possiamo vederlo svariate volte proprio come il gatto di quest'ultimo.


Poco prima del reboot, si era parlato di voler dedicare una storia dove lo si sarebbe dovuto vedere contrapposto a Krypto, il cane di Superman, ma per il momento il progetto è stato accantonato. L'idea non sembra male, per un personaggio che tutto sommato non da fastidio alla serie e risulta carino e simpatico, qualsiasi cosa andrebbe bene, pur di vederlo sulle pagine dei fumetti!

E per chi se lo fosse perso, le origini di Dex-Starr!


 

DC Comics in videogames

Era solo qualche decennio fa che i videogame hanno spopolato, fino a diventare ormai i colossi che sono diventati oggi. Non ci è voluto molto per le trasposizioni di film, fumetti e quant'altro nel mondo videoludico: da Terminator a Ghostbusters, sono infiniti i titoli usciti tra gli anni '80 e '90, e non sono da meno quelli dedicati ai supereroi. Negli anni a seguire, sono stati pubblicati diversi videogiochi, su diverse piattaforme, dal Commodore 64 al NES e così via, giochi come Batman (di cui ne esistono un'infinità!), Superman, e la lista continua! Anche se in materia videoludica sono ignorante, è proprio dei videogiochi ispirati agli eroi DC che voglio parlare, con particolare attenzione, però, sulle uscite più recenti. Perdonandomi anche il pessimo banner...





Come già detto, di videogiochi sugli eroi DC ne esistono a bizzeffe, soprattutto su Batman ispirati sia ai film che alle serie animate, ma non vengono da meno titoli incentrati anche su Flash, Superman, e... Aquaman! Molti di questi giochi (manco a dirlo) sono facilmente reperibili sul web tramite emulatori vari, compresi anche le versioni più recenti dei vari GameBoy, e almeno per i fan, alcuni di questi possono anche ritenersi interessanti e godibili - uno su tutti, per esempio, The Death and Return of Superman, per SNES, ispirato appunto alla saga della morte e del ritorno di Superman, e con il quale io stesso ho deciso di giocare. Tra gli altri titoli, se ne possono elencare grosso modo alcuni, tra i vari ispirati alla serie animate come Justice League Unlimited (Injustice for All, Justice League: Chronicles), Superman (Shadow of Apokolips) e Batman (Adventures of Batman & Robin, Batman: The Animated Series, Chaos in Gotham), il quale può anche vantare di un gran bel gioco fatto davvero bene, soprattutto dal punto di vista del doppiaggio che mantiene quello originale della serie, Batman: Vengeance. E neanche a farlo apposta, l'improvviso "boom" del genere supereroistico nei videogame è proprio grazie a Batman che con gli anni, se pur con qualche calo con dei titoli fiacchi e scarsi, ha sempre riscosso un discreto successo, salvo poi a consolidarne il successo (se non ad accrescerlo) con Arkham Asylum, ma di questo parleremo dopo.

Andando un po' a ritroso, ci sono comunque titoli che ho apprezzato non poco, come Justice League Heroes (2006), gioco per PlayStation 2 e X-Box (approdato anche su PSP e Nintendo DS) il quale sarebbe stata un po' "la risposta" al videogioco Marvel Ultimate Alliance, ma senza successo. Lì dove il gioco della Marvel ha ottenuto un grande riscontro col pubblico e critica tanto da avere un sequel, quello della Justice League non è stato così fortunato. Peccato, perché al di là del fatto che sembra una cosa "scopiazzata" (anche se il gameplay si riduce a 2 invece che a 4 giocatori, e che per il 70% del gioco il team di eroi non è personalizzabile), JLH è veramente un gioco carino e godibile, con un cast veramente vasto, che vede, oltre ai personaggi principali (Batman, Superman, Wonder Woman, Flash, Martian Manhunter, Zatanna e la Lanterna Verde John Stewart), altri personaggi sbloccabili come Hawgirl, Black Canary, Freccia Verde, Supergirl, Huntress, Aquaman, e versioni alternative (ma con stessi poteri) di Flash e Lanterna Verde quali Jay Garrick e Walter West (il Flash nero) per il primo e Hal Jordan e Kyle Rayner per il secondo. Ovviamente, da contorno ci sono numerosi costumi alternativi sbloccabili per ogni eroe, sia direttamente dalla serie animata, che dai fumetti. Anche il cast di villain non è da meno, dove vediamo come avversari principali Brainiac, Darkseid, Gorilla Grodd, Killer Frost, The Key, Doomsday, Queen Bee e i Marziani Bianchi. Infine, la storia non delude - buone dinamiche, anche con vari colpi di scena e una trama che sembra non finire mai. Forse i più esperti ne criticheranno il gameplay, ma personalmente io l'ho trovato fluido e non fastidioso, anzi - l'ho anche finito svariate volte, a dimostrazione del fatto che al di là di tutto è un gioco veramente ben fatto.



Un altro titolo degno di nota, è Justice League Task Force, picchiaduro Acclaim del 1995, per Genesis e SNES, e perfetto discendente di Injustice: Gods Among Us, senza contare Mortal Kombat vs DC Universe, in quanto mi riferisco al genere picchiaduro con presenti solamente personaggi DC. Task Force ha come personaggi giocabili solo nove (forse già troppi per l'epoca!), divisi in 6 eroi (Batman, Flash, Freccia Verde, Aquaman, Superman e Wonder Woman) e 3 villain (Cheetah, Despero e Darkseid), ognuno di essi con una location dedicata predefinita (Wonder Woman ha Themyscira, Batman ha Gotham, ecc.) anche queste molto ben curate. La giocabilità... beh, possiamo dire che è molto - molto - molto - ecc.ecc. difficoltosa. Molto meccanico, poco pratico e difficile da finire se non alla difficoltà minima, tutto sommato il gioco ha una bella grafica e la storia di base è carina - non chissà cosa, anzi, molto banale, ma carina, se consideriamo che si tratta di un picchiaduro. Il team di sviluppo è lo stesso del già citato The Death and Return of Superman, ma questo non lo rende forse tra i titoli più memorabili, ma forse agli occhi dei fan più appassionati (io?) questo gioco è una vera chicca, ed è un buon passatempo se si vuole far passare un'ora (anche meno) di noia. Se avete intenzione sapere di cosa si tratta, qui trovate un video completo che offre un'ottima panoramica del gioco.

Rimanendo in tema dei picchiaduro, c'è il già citato Mortal Kombat vs DC Universe. Gioco (purtroppo) oggi snobbato alla grande, ma all'epoca della sua uscita (2009) ebbe un enorme boom di vendite - anche se da lì a poco la Midway, storica casa produttrice di Mortal Kombat, fallì del tutto, per poi essere acquisita totalmente dalla WB Games sviluppandosi nell'etichetta Netherrealm Studios... ma questa è tutt'altra storia!
Box Art di MK vs DC

Nonostante, come già detto, sia un gioco molto snobbato e amato allo stesso tempo, io non posso far altro che parlarne bene. Innanzitutto, perché la combo Mortal Kombat + DC Universe per me è perfetta: da piccolo passavo pomeriggi interi a giocare a Mortal Kombat 2 a casa e a Mortal Kombat in sala giochi, e vedere un gioco dove entrambi i personaggi di questi due universi si "prendono a mazzate" mi eccita a tal punto che considero questo gioco una miniera d'oro, anche se verrà sorpassato dal prossimo Injustice, sempre per mano di Ed Boon e soci. Il gameplay è semplicissimo (un urrà per me), le mosse speciali facili da ricordare (anche se c'è sempre l'elenco a disposizione), l'interazione con le arene sono un tocco in più, la storia è fenomenale (e strutturata molto bene, non a caso, l'idea è stata così innovativa che quel tipo di story mode è passato uguale uguale nell'ultimo Mortal Kombat). L'unica pecca, e qui mi trovo d'accordo con i detrattori, sono le fatality.. e le "heroic brutality": quasi tutte banali, e non mi riferisco all'assenza dei litri di sangue, ma bensì a come queste avvengono, salvando fortunatamente alcune di esse, che riescono al punto di risultare divertenti.


Ovviamente, non mi dilungherò sulla prossima uscita di Injustice: Gods Among Us, in quanto gli ho dedicato un articolo completo, che potete trovare qui. In realtà, potrei dilungarmi molto sui giochi dedicati al Cavaliere Oscuro, ma la lista è molto lunga, e a molti di essi non ho nemmeno mai giocato. Posso, però, dire alcuni titoli che meritano veramente di essere provati, come il già citato Batman: Vengeance, Dark Tomorrow e Rise of Sin Tzu, tutti disponibili per PlayStation 2 e DS (a eccezione del primo, che però è anche per PC). Tutti questi da me citati utilizzano la stessa grafica delle serie animate, se non alcuni titoli la ripropongono addirittura pari pari, e la storia è abbastanza interessante, soprattutto Batman: Vengeance, che al di là del già detto del doppiaggio originale, ha una trama molto intricata che appassiona ed intriga.

Batman & Catwoman
in Arkham City


Batman, senza dubbio, è un po' quello che "porta la carretta" alla DC, non a caso è quello con più merchandise vario e videogames. Ha avuto numerose serie animate, e altrettanti videogiochi ispirati ad essi, non per altro, disponibile per Nintendo Wii e DS, Batman: The Brave and the Bold ne è l'esempio. Ma se proprio dobbiamo citare un "signor gioco", come potrei non mettere in mezzo la fortunatissima saga di Arkham? Sarebbe quasi un sacrilegio non includere Arkham Asylum ed Arkham City in questo articolo. E cosa dire... ho giocato ad entrambi, e di entrambi ho anche acquistato tutti i DLC (ouch!), ed entrambi i giochi sono qualitivamente superiori a tutti gli altri titoli nominati, non a caso sono stati vincitori di ambitissimi premi (incluso per il doppiaggio, anche stavolta impeccabile, con Kevin Conroy e Mark Hamill a riprendere i loro ruoli di Batman e Joker). Lascio, però, le apposite riviste di settore a parlarne, non perché non voglia farlo o mi secchi scrivere dieci righe di elogio solo per un gioco, ma perché credo che un po' tutti sappiano che la saga di Arkham ha riscosso un ottimo successo, a mio parere, stra-meritata. Prima di passare avanti, una piccola news che forse, anzi quasi sicuramente, molti hanno già reperito in rete. Si tratta del già tanto atteso "Arkham 3", che a quanto hanno riferito al ComiCon di San Diego, sembra che gli sviluppatori stiano lavorando ad un prequel, ambientato in piena Silver Age, dove saranno presenti anche altri eroi dell'Universo DC. Non un gioco sulla Justice League, che pare, almeno su quanto affermato, che per un gioco fatto bene sul team sia meglio aspettare l'uscita delle console di nuova generazione.

Certo, se poi non vogliamo attendere per un gioco sulla Justice League, oltre al già discusso Justice League Heroes, possiamo anche accontentarci di LEGO Batman 2, che vede appunto la possibilità di utilizzare anche il resto degli eroi DC oltre che Batman e Robin. E, avendoci giocato, posso proprio dire che a discapito del marchio LEGO, il gioco è carino, divertente - e longevo! Tra l'altro, del medesimo gioco ne verrà fatto un lungometraggio, la cui uscita è prevista per il 2013. Qui il trailer.


Come ogni film atteso che si rispetti, anche quelli dedicati ai supereroi non sono da meno. Sin dall'uscita di Batman nel 1989, questa sorta di tradizione prosegue. Abbiamo visto, con il passare degli anni e l'evoluzione della tecnologia, svariati titoli ispirati ai film passati al cinema, ma con qualità decisamente bassa - non ai livelli di Arkham Asylum, neanche minimamente. Giochi come Catwoman, Constantine, Watchmen: The End is Nigh, Batman Begins e Green Lantern: Rise of Manhunters sono esempi di giochi tutto sommato godibili, ma non eccezionali, e col tempo abbiamo anche visto una sorta di distacco, soprattutto con Batman, forse per concentrarsi al meglio su giochi come Arkham - tanto Batman non avrà mai un calo di popolarità. Un esempio, è stata la totale assenza di uno sviluppo dedicato agli ultimi due film di Nolan sul Cavaliere Oscuro, se non tramite dei semplicissimi browser games o piccoli giochi per sistemi iOs (di cui, a proposito di tale piattaforma, cito anche Arkham City: Lockdown, produzione Netherrealm Studios, e Justice League: Earth's Final Defense). Un altro film che non ha avuto nessun videogame allegato, è stato Superman Returns, il ché a mio parere è stato un vero peccato in quanto si prospettava un bel gioco. Qui sotto un video del gameplay, giusto per farvi un'idea.



Con l'evoluzione dei mezzi, e l'ampliamento della DC Comics in altri campi, in questo caso videoludico, si possono prospettare nel futuro dei giochi veramente interessanti sotto ogni punto di vista, basti pensare ad Injustice, che ormai di fatto è tra i giochi più attesi del 2013, anno che vedrà anche l'uscita di un altro videogioco, Young Justice: Legacy, ispirato all'omonima serie che si collocherà tra la prima e la seconda stagione. Graficamente, non si presenta un granché, fondali a parte, ma sembra avere un buon multiplayer, e chissà se ci farò un pensiero anche su quello. Purtroppo, la quasi totale assenza di pubblicità e materiale di gameplay rende difficoltoso il giudizio, quindi non ci resta che aspettare.

Ultima nota, su un gioco che non posso non citare: DC Universe Online.
Un parere? Stupendo, grandioso, epico. Grafica e storia, filmati intermediari compresi sono un qualcosa di meraviglioso. Una gioco imperdibile per chi è appassionato di giochi online - e io non sono tra questi. Avrei voluto davvero finirlo, ma dopo un po' non ce l'ho fatta. Per me, l'essere esclusivamente online è l'unica pecca in un gioco che merita veramente tanto, uno dei migliori che ci sia sulla piazza, senza affatto sminuirlo.
 

Vita e morte, Parte II - Chi muore.

Nella prima parte ho parlato di morale, della regola dei supereroi a non uccidere, aprendo una piccola parentesi in conclusione a quei personaggi che sono passati a miglior vita. Sono molti, infatti, al contrario di quanto si pensa, ad essere passati a miglior vita; alcuni sono semplicemente deceduti per cause sconosciute, altri sono stati assassinati o da altri villain, o addirittura da altri eroi. Dopo aver parlato dell'importanza della vita per i supereroi, parliamo dunque della morte.


Se al mondo c'è un'assoluta certezza, quella è la morte. Nessuno è immortale e nessuno risorge, non si può sfidare la morte e non si può sfuggire ad essa. Ovviamente, nell'Universo DC tutto questo può accadere - anche la morte non è più una certezza! A meno che a morire non sia un personaggio minore di cui non importa nulla a nessuno, in quel caso rimane morto...

Molti dei personaggi passati a miglior vita "definitivamente" hanno avuto comunque modo di ritornare come spettri o come Lanterne Nere durante La Notte Più Profonda, evento che ha avuto un largo spazio esteso su tutte le testate DC Comics, dove ci siamo tutti potuti rendere conto di quanti personaggi, in 70 anni di pubblicazione, sono morti. Tra eroi e villain, alcuni di questi sono passati quasi 'inosservati' oppure sono state messe quasi in secondo piano (come Magpie, "l'ex" Aqualad poi Tempest Garth, Duela Dent, Maxima, Prometheus, Vibe, Tara Markov -Terra-, Manchester Black, Big Barda), altri invece sono stati coinvolti in storie di massima importanza e di primo piano, come la morte di Digger Harkness (Captain Boomerang) che a sua volta uccise anche il padre di Tim Drake, o quella di Elongated Man (Ralph Dibny) che a sua volta uccise come Lanterna Nera anche Hawkman e Hawgirl. E a proposito di Ralph Dibny, come non dimenticarci delle morti di personaggi non di certo primari ma che hanno scosso l'intero Universo DC come l'assassinio di Sue Dibny durante Crisi d'Identità, o l'omicidio per mano di Joker di Sarah Essen, moglie del Commissario Gordon (non ha scosso l'intero DC Universe, ma quella morte ha giocato un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle storie a venire).

Renee Montoya/The Question
Come già detto, non tutti i personaggi morti rimangono tali. A discapito degli immortali come Vandal Savage e Ra's Al Ghul (anche se quest'ultimo la sua immortalità è ottenuta grazie alla Fossa di Lazzaro), ci sono personaggi che l'immortalità se la guadagnano in modo differente, ovvero 'passando maschera e/o mantello' a nuove generazioni. Casualità che è accaduta molto spesso, nell'Universo DC, sia tra gli eroi che tra i villain. Esempi perfetti sono Flash, Batman, Aquaman, Lanterna Verde, Blue Beetle, Dove (Donald Hall), Hector Hall, The Question per gli eroi, mentre per i villain la lista forse è anche più lunga, oltre al fatto che a differenza degli eroi, questi sono rimasti quasi tutti permanenti... citandone alcuni, ci sono Trickster (anche se Axel Walker ne assume l'identità ben prima della morte di James Jesse), Il Ventriloquo (dopo Arnold Wesker, il pupazzo Scarface passa di mano a Peyton Riley), Jean-Paul Valley alias Azrael, il quale viene sostituito dall'Ordine di St. Dumas da Michael Lane, Copperhead, e altri ancora.

A fronte di eroi e villain morti, risorti, che hanno continuato a portare il nome in onore di quelli vecchi, oltre agli immortali citati su, particolare attenzione anche a quei personaggi che sono effettivamente morti (Deadman, Solomon Grundy) e a quelli che non sono né vivi, né morti (Lo Straniero Fantasma). O ancora, a personaggi come Lo Spettro ed Eclypso i quali usufruiscono dei corpi di gente defunta (James Corrigan, Crispus Allen, Bruce Gordon, Jean Loring).
Fu proprio Lo Spettro, tra l'altro, ad usufruire del corpo di Hal Jordan, dopo che egli morì sotto l'influenza di Parallax, facendo in modo che la sua anima potesse redimersi, per poi tornare in Lanterna Verde: Rinascita, ma di questo ne parleremo nella terza parte.

Come visto e ribadito più volte, la morte non è del tutto una certezza nell'Universo DC, e nonostante esistano più di una impersonificazione di essa (Black Flash, il Nero Corridore e Nekron), scampare alla morte è anche possibile, ma ciò che viene anche spiegato durante La Notte Più Profonda, dando un senso a questo continuo "andata e ritorno" dei personaggi, che soprattutto negli ultimi anni sono diventati frequenti, con i ritorni di Hal Jordan come Lanterna Verde e di Barry Allen (che passò il manto di Flash a Wally West per ben 20 anni, salvo poi morire -apparentemente- e lasciarlo a Bart Allen).

Prima di concludere, per chi è interessato ad avere un elenco più completo dei personaggi morti nel DC Universe, suggerisco di dare un'occhiata su DC Database, tenendo conto però che lì sono elencate anche le morti avvenute negli Elseworlds e nelle terre alternative del Multiverso, e che molti personaggi sono poi tornati in vita a causa del reboot.

Nel frattempo, vi lascio dando l'appuntamento per la terza parte, dedicata alle resurrezioni, ricordando, tra le molteplici perdite nell'Universo DC, due eroi morti per la salvezza dell'Universo durante la prima Crisi: sto parlando di Barry Allen e Kara Zor-El, due personaggi che anche se hanno avuto dei ritorni sotto altri nomi per poi riprendere la loro identità più avanti, possono essere ricordati per il loro grande eroismo.

 

DC Girls: Fuoco & Ghiaccio

L'Universo DC è immenso, e raccoglie innumerevoli personaggi; che siano secondari o primari, molti di questi lasciano il segno, colpiscono l'interesse dei fan e li fanno quasi 'innamorare'. Per quanto mi riguarda, due personaggi che definire "secondari" è usare un eufemismo, da me particolarmente apprezzati sono Beatriz Da Costa e Tora Olafsdotter: Fire e Ice.


Ho usato la parola "eufemismo" per un motivo: Fire e Ice non possono proprio definirsi personaggi secondari, in quanto sono stati veri e propri comprimari durante la fortunata serie Justice League International di Keith Giffen, serie che vedeva mischiato eroismo e umorismo a pari passo decretandone un buon successo tra critica e fan - a differenza della nuova incarnazione del team nei New 52, serie che tra l'altro ha visto anche la cancellazione definitiva con il numero 12.

Dicevo, ci sono alcuni personaggi che anche se hanno poco spazio, riescono a farsi piacere da alcuni lettori, e nel caso di Bea e Tora non credo di essere l'unico che sia rimasto colpito dal duo. Descritte come migliori amiche (e non lesbiche, come erroneamente si è -purtroppo- pensato tra i fan), Ice e Fire prendono i loro nomi non semplicemente per via dei loro poteri, ma anche per la loro caratterizzazione. Beatriz Da Costa, brasiliana, ha una personalità "focosa"; bellissima e senza libidine, è un po' la controparte di Tora, timida e riservata, dall'aria innocente ma forte e caparbia (basti pensare che riesce a tener mansueto il fidanzato Guy Gardner!). Le due sembrano apparentemente l'una l'opposto dell'altra, ma a discapito di ciò, le due stringono un forte legame, tanto da cambiare i loro "nomi" da Green Flame e Icemaiden a Fire e Ice, per dimostrare la loro unione, sia come team che come amiche. Opposti nei poteri, nella personalità, ma grandi amiche.

Un duo che, a parer mio, potrebbe funzionare in una testata unica a loro dedicata, se dato in mano ad un bravo scrittore. Lo ammetto, sono un grande appassionato delle figure femminili nei fumetti; lì tra quelle pagine, spesso (anche se non così spesso) appaiono donne bellissime ognuna a suo modo, con delle personalità forti e interessanti, e mi chiedo del perché non abbiano mai puntato nel fare una serie, anche di breve durata, completamente dedicata a loro. Un bel fumetto d'azione tutto al femminile... ma sappiamo tutti, me compreso, che ciò non potrà mai accadere. Per chi non le conoscesse, ho preparato un profilo per ciascuna delle due, che danno un'occhiata a 360° alla loro storia nell'Universo DC pre-Flashpoint. Ovviamente, è giusto che citi le mie fonti - questi profili vengono direttamente dalle pagine di DC Database, il cui link potete trovarlo nella scheda dell'intestazione. Inoltre, qui potete trovare la galleria dedicata alle due eroine in questione.

Beatriz Bonilla Da Costa
Come già detto, Fire nasce in Brasile e diventa famosa come modella a Rio De Janeiro, per poi diventare una ballerina di nightclub. Successivamente, la ragazza viene notata da un'agenzia di spionaggio, e viene ingaggiata come spia per il Governo Brasiliano, dove ha una brillante carriera, fin quando non si ritrova esposta ad una sostanza chiamata Pyroplasma, che le dona i suoi poteri che consistono (oltre che ad essere avvolta da una fiamma verde) in "Pyrocinesi", intangibilità e volo. Successivamente all'incidente, Bea entra a far parte dei Global Guardians con il nickname di Green Fury, cambiandolo successivamente in Green Flame, dove poco tempo dopo conosce Tora, con la quale - dopo vari tentativi di entrare nella Justice League, le due entrano a far parte di un altro progetto - la Justice League International. Bea e Tora, ormai formano un duo, e hanno già cambiato i loro nomi in Fire e Ice, stabilizzando la loro amicizia. In seguito, Fire vivrà un periodo abbastanza buio, con la sua destabilizzazione dei poteri che diventano sempre più deboli dopo l'incontro con Doomsday, per poi arrivare alla morte di Tora per mano di Overmaster. Bea decide così di tornare in Brasile e diventarne l'eroina locale con successo, fino a quando Maxwell Lord non le propone di ritornare a formare la JLI, affiancandole Mary Marvel (con la quale dividerà anche l'appartamento). Bea, ovviamente, sente il tutto come un rimpiazzo per la sua vecchia amica, e dice di essere stanca di "fare da babysitter ad una teenager viziata", e lascia nuovamente il team, per poi riunirsi a Booster Gold e Guy Gardner per indagare sull'omocidio di Ted Kord/Blue Beetle, e da sola scopre l'identità del suo assassino: Maxwell Lord.
Dopo aver respinto un assalto di O.M.A.C. con successo, Bea diventa ufficialmente membro di Checkmate, fino a diventarne il Re Nero affiancando Amanda Waller stessa, dove diventa un assassina a tutti gli effetti - nonostante lei  stessa disprezzi quel ruolo, fin quando non viene arrestata per l'omicidio del Colonnello Computron, per poi essere scagionata successivamente. Con il ritorno alla vita di Ice, Fire riprende la sua carriera da eroina affiancandola nuovamente, riformando anche la vecchia JLI nelle pagine di Generation Lost, dove si viene a sapere che Max Lord (tornato alla vita come Lanterna Bianca) ha praticamente convinto "tutto il mondo" che Fire non sia mai stata parte di Checkmate perché falliti i test psicologici.


Curiosità
Oltre ai suoi poteri Pyroplasmatici, c'è da aggiungere che Fire è anche un'abile investigatrice (avendo collaborato con i servizi segreti, ovvio!), esperta di combattimento corpo-a-corpo grazie ad allenamenti con Batman e Big Barda, sa parlare spagnolo, portoghese e inglese, e ha inoltre lavorato anche come fashion designer.



Tora Olafsdotter
Tora Olafsdotter discende da una tribù magica scandinava, di cui ne è la principessa. I suoi poteri, in grado di creare e manipolare il ghiaccio a suo piacimento, sono una 'dote naturale', che ha imparato a tener sotto controllo grazie ad un duro addestramento che l'ha spinta a dover restare sempre calma. Un giorno, furono attaccati da una tribù nemica, e Tora -vedendo il padre essere picchiato- perse il controllo e uccise accidentalmente tutti quelli che le stavano attorno, compreso suo padre. Questo episodio (venuto alla luce solo recentemente, su Justice League: Generation Lost) viene rimosso dalla sua mente grazie all'addestramento sul controllo delle sue emozioni, ed è l'origine del suo carattere timido.
In seguito, Tora decide di entrare a far parte dei Global Guardians per rappresentare la sua Norvegia, sostituendo Icemaiden (Sigrid Naneson) prendendone il nome, salvo poi entrare a far parte della Justice League International convinta dall'amica Green Flame, trasferendosi  insieme a New York, dove cambiano i loro nomi in Fire e Ice, condividendo anche lo stesso appartamento. Durante quel periodo, Ice inizia a frequentare occasionalmente la Lanterna Verde Guy Gardner (Tora si interessò a Guy dopo che a seguito di un pugno di Batman, manifestò un carattere dolce e più mansueto), e successivamente si prende una cotta per Superman, di cui ne assiste la morte durante lo scontro con Doomsday. Fu durante lo scontro con il fratello, Lord Ewald, che mostrò dei poteri potenziati, cercando di difendere il suo paese di origine che minacciava di essere conquistato dal nemico fraterno, ma anche se questa minaccia fu sconfitta (cosa che scosse particolarmente Tora), purtroppo, Ice va incontro la morte durante lo scontro con Overmaster, una potente entità aliena di 3600 anni. Da lì in poi, le apparizioni di Ice sono come semplice fantasma, in un primo momento appare a Fire, la quale rimane congelata durante una missione insieme a Cruiser, in seguito appare tra un gruppo di eroi morti rianimati da Felix Faust e infine la ritroviamo in una dimensione simile all'inferno, dove Booster Gold e la nuova JLI rimangono imprigionati. Lì, Guy e Fire cercano di negoziare per rilasciare l'anima di Ice tra i vivi nuovamente, ma Tora si rifiuta e apparentemente svanisce, lasciando intendere che rimane nel Valhalla.

Sulle pagine di Birds of Prey, il corpo di Ice viene ritrovato all'interno di un'armatura simile a quella di Rocket Red, la quale era stata liberata dalla possessione di un individuo di nome Kerimov, il quale era interessato a riportare in vita l'eroina per conquistare la Russia, riportando in vita "una dea del ghiaccio" sfruttando le loro superstizioni. Creote riporta definitivamente in vita Tora, che accecata dalla rabbia cerca vendetta per il suo assassinio, e sulle sue tracce si mettono sia le Birds of Prey che i Segreti Sei. Ice ritorna in sé dopo che la Cacciatrice nomina Guy Gardner, calmandola, lasciando il tempo a Deadshot di fermare Kerimov e liberarla dalla sua influenza; alla fine, ritorna in America con le Birds of Prey, dove va a far visita all'amica Fire. Ma la resurrezione la lascia ancora troppo scossa, tanto che rifiuta il vecchio fidanzato Guy chiedendogli più tempo, mollandolo definitivamente dopo che questo le chiede di trasferirsi su Oa insieme (e la Lanterna incolpa Beatriz di avere una 'cattiva influenza' su di lei). In seguito, a causa del suo stato di "ex-deceduta", viene impossessata da un anello nero durante La Notte Più Profonda, venendo poi liberata dalla luce bianca. Anche lei, come Bea, riappare tra i protagonisti di Justice League: Generation Lost, dove vediamo Maxwell Lord manipolare le menti del gruppo (e del mondo) di continuo, facendole riaffiorare i ricordi dell'incidente che ha causato la morte del padre - il quale andrà a raccontarlo solo all'amica Fire, confermando ancora una volta la grande amicizia tra le due.

Curiosità
Il suo cognome, in norvegese, significa letteralmente Figlia di Olaf, nome appunto del suo padre e Re. Dopo la sua morte, Guy Gardner si presentò dai suoi genitori facendosi strada distruggendo tutto ciò che gli capitava a tiro, chiedendo rispetto, ma la reazione dei genitori di Tora fu del tutto inaspettata, affermando che erano vicini al dolore di Guy, e che gli volevano bene perché avevano reso felice la loro amata figlia, rivolgendosi a lui come loro figlio. Un'altra curiosità, abbastanza "ambigua" e fuori linea con il suo personaggio fu durante una possessione di un'entità della fame, dove dichiarò che da piccola in Norvegia mangiava regolarmente cuccioli di foca.
 

Justice League Dark

C'è una cosa che ho sempre amato tantissimo nel DC Universe: la magia. Magia che è forza predominante nell'Universo DC, non a caso gran parte dei personaggi che ne compongono sono di natura magica o in qualche modo mistica. Justice League Dark si concentra proprio sul 'lato magico' della DC, proponendoci un particolare team composto da molte personalità interessanti, molte delle quali provengono dalla linea Vertigo.
Alte erano le aspettative che avevo per Justice League Dark, e tali si sono confermate, finendo di conseguenza tra le mie serie più interessanti, insieme a Batwoman, Flash, Batgirl, Animal Man e Swamp Thing.


Justice League Dark sin dall'annuncio del suo esordio, è stata descritta come una Justice League alternativa, attiva durante le crisi di origine 'mistica' che i supereroi difficilmente possono riuscire a gestire, ma non si può definire un vero e proprio team. Ci troviamo di fronte a degli elementi che difficilmente riescono ad andare d'accordo, non abituati a svolgere lavoro di squadra, e la maniera in cui vengono raccontate da Peter Milligan le loro storie e divergenze è fatta per bene, e a rendere la serie ancora più godibile, i disegni di Mikel Janin si presentano ben curati e belli da vedere.

Il team di 'eroi' (anche se così non si possono definire) è composto da Zatanna, la famosa "Mistress of Magic" dell'Universo DC, Deadman alias Boston Brand, ex-acrobata ora spettro di cui ho avuto già il piacere di parlarne, Shade the Changing Man personaggio creato da Steve Ditko, una sorta di alieno proveniente da una dimensione mistica (creato inizialmente in DC Comics, e proseguito poi - con successo - sotto l'etichetta Vertigo), John Constantine (linea Vertigo anche lui), controverso personaggio inglese esperto di occultismo, e infine Mindwarp, capace di generare delle proiezioni astrali di sé stesso, e il più 'giovane' nel gruppo se si pensa che è stato "creato" da Peter Milligan durante l'evento Flashpoint, protagonista di una mini serie ispirata appunto al Mondo di Flashpoint, Secret Seven (cui, tra l'altro è possibile scovarne una copia nel suo appartamento, insieme a Deadman and the Flying Grayson, come simpatico easter egg). Dietro le quinte, ad osservare e guidare il gruppo, vediamo Madame Xanadu, e nel primo albo (pubblicato da RW Lion, contenenti i numeri da 1 a 6) come nemico principale vediamo L'Incantatrice, entrambe originarie dell'Universo Vertigo.


I rapporti tra i sei non sono dei migliori. Madame Xanadu ha dei problemi con la droga, e ciò rende difficile al resto del gruppo fidarsi di lei, mentre quasi tutto il gruppo ha difficoltà a relazionarsi con Constantine - e viceversa- soprattutto Zatanna, con la quale si accenna ad una presunta relazione tra loro finita male (ripescando un po' qualcosa dalle vecchie pubblicazioni Vertigo), mentre Shade viene descritto come un personaggio alquanto instabile e Mindwarp un pazzo. Non voglio spoilerare assolutamente nulla, anzi, credo di aver detto anche troppo. Non mi dilungherò troppo su dettagli "tecnici", in quanto anche incapace in materia, ma va detto che Justice League Dark è una serie da non perdere, che non delude le aspettative - è una storia bella, ben fatta e di sicuro non lascia scontento nessuno come ha fatto Justice League International. Anzi, al contrario della gestione di quest'ultima, JLD è ben strutturata e sfrutta al massimo quelle 25 pagine per albo (nella pubblicazione originale) per raccontare al meglio una storia che si presenta interessante su tutti gli aspetti, dimostrando che se messo un bravo scrittore su di una testata, non importa la quantità di pagine per raccontare una bella storia.

Anche se con Hellblazer sono rimasto indietro, sono certo che neanche i fan di Constantine rimarranno delusi. Il personaggio rimane irriverente, distaccato dagli altri, stronzo e spaccone, e non mancano le sue frecciatine al resto del gruppo, il ché rende alla perfezione il suo modo di fare solitario e distaccato dagli altri (mi ha fatto particolarmente sorridere la frase esclamata da Constantine, interrotto da Deadman durante un rituale magico: "Oh, cazzo. Un fottuto supereroe!"). Stesso discorso anche con Shade, il quale viene descritto come una persona molto solitaria e problematica. Insomma, come già detto, anche la caratterizzazione è eccellente. Justice League Dark è ben fatto, e lo consiglio sia a chiunque voglia provare a riscattarsi un po' da quelle letture che hanno deluso alcuni, sia a chi è appassionato dei vecchi personaggi Vertigo. Certamente storceranno il naso e avranno da ridire, ma con Justice League Dark il lavoro è stato eccellente... diciamo che la linea "DC Dark" (proposta da Lion) non ha deluso finora. Sono ancora indeciso se prendere o no Resurrection Man e Frankestein Agent of S.H.A.D.E., ma se a gennaio quando avrò letto I, Vampire non rimarrò deluso, ci farò un pensiero su entrambe le testate.


Un'altra nota aggiuntiva, anzi più che nota è una mia piccola considerazione/perplessità, riguarda in termini di continuity. A quanto pare, come letto su JLD, Deadman e Dawn Granger (Dove) hanno una relazione, e ciò (con la conferma già avuta sulle testate di Lanterna Verde) lascia intendere che La Notte Più Profonda e Nel Giorno Più Splendente sono avvenuti nel Nuovo Universo DC. In me nasce la domanda: come è accaduto il tutto, se molti dei nemici non sono ancora apparsi, le Crisi non sono mai avvenute e molti di loro hanno origini così differenti da far intendere che non sono nemmeno mai morti? La DC era riuscita a costruirsi una piccola continuity lineare e logica (se pur incasinata), ma con l'avvenuta del reboot, mi sa che le carte sono state rimescolate così in fretta da aver dimenticato dei dettagli. Ma questo, ahimè, è un altro discorso che non vale la pena intraprendere...
 

Vita e morte, Parte I - Chi vive, chi muore...

Vita e morte. L'inizio e la fine. La prima è imprevedibile, la seconda è una certezza.

No, non starò qui a fare filosofia, lungi da me anche il solo provarci. Non essendo una persona particolarmente "profonda" o tanto meno poetica, lascio le idee "filosofeggianti" a chi è più competente di me. Ciò di cui ho intenzione parlare è sì della vita e della morte, ma ovviamente, sempre riguardante il mio tanto amato DC Universe. Questo argomento ho deciso che lo dividerò in tre parti, nelle quali parlerò della morale dei supereroi nei riguardi dei "super-criminali", delle morti avvenute nell'Universo DC e infine di resurrezioni e rinascite.


Perché i supereroi non uccidono?
Una domanda che si pongono in molti, e nonostante ci sia una semplice risposta netta che può descrivere a pieno il vero motivo, questa sembra non essere mai esauriente. "Perché non è giusto". No, l'omicidio non è la cosa più giusta da fare, togliere la vita ad un altro uomo non è giustizia. Ma possiamo continuare a parlare di rendere giustizia di fronte a villain come il Generale Zod, Sinestro, Doomsday o il Joker? Nemici che hanno seminato morte e distruzione ovunque andassero? Il dibattito è molto acceso, spesso il concetto stesso della "cosa giusta da fare" vacilla di fronte a certi avvenimenti; basti pensare che il Joker, oltre che ad uccidere chiunque si trovi sul suo cammino, ha rovinato la vita a Jim Gordon, paralizzando la figlia Barbara e uccidendo la moglie Sarah Essen, e come tutti sapranno, ha ucciso un Robin (Jason Todd). Perché Batman non uccide Joker? La risposta più ovvia sarebbe "perché se fanno fuori Joker, nessuno comprerebbe più fumetti di Batman", ma il mio scopo è scavare 'nella morale', nei principi di ogni singolo eroe e del motivo dato nel corso degli anni da vari autori, per comprendere le vere motivazioni. Senza fare buonismi.






Avendo iniziato con Joker, mi sembra più che giusto iniziare con Batman. Bruce Wayne diventa Batman proprio nel momento in cui vede i suoi genitori morire davanti ai suoi occhi; un omicidio segna la sua vita. Da quel momento in poi, non fa altro che pensare alla vendetta, e comincia a nutrire un odio profondo verso ogni tipo di arma da fuoco, ma nel corso degli anni - indossando il costume - ha assistito ad atrocità ben peggiori. Il suo senso morale del non voler uccidere da cosa scaturisce? Prendere come esempio Joker è abbastanza essenziale visto che si tratta della sua nemesi, nonostante un vero e proprio contrasto di ideali morali c'è con Ra's Al Ghul, con il quale (Batman) condivide sì la sua missione, ma non ne approva i mezzi. A differenza di Ra's, Batman vuole giustizia - ispirare la gente a rendere il mondo un posto migliore, e il Joker lo ostacola; il clown rappresenta tutto ciò che è opposto a Batman nella morale, lui uccide e gode nel farlo, si diverte. Al di là della sua sete di giustizia e di voler dimostrare alla gente che ognuno può fare la differenza, cos'è che spinge VERAMENTE al non volerlo uccidere? Sappiamo che Batman non ha mai nascosto di nutrire un desiderio di strangolarlo e vederlo morire per le sue stesse mani, e che il vero motivo non è perché "lui è la sua nemesi" o nutre (in una visione totalmente distorta) un sentimento di amore - ma è che se Batman uccidesse Joker, lui non riuscirebbe a tornare più indietro.


Paul Dini descrisse in maniera efficace un Batman che, consumato dalla rabbia dopo la morte di Jason Todd uccise il Joker, e, diventato pazzo, iniziò a uccidere tutti i super-criminali, creando sì un periodo di pace - ma a discapito della sua salute mentale. Se siete curiosi, potete sapere di questa versione alternativa di Batman (di Terra-51) sul numero 19 di Countdown a Crisi Finale.

Insomma, per farla breve: Batman ha un forte senso di morale, e se spezzerebbe la sua promessa, non riuscirebbe a gestire la cosa, e diverrebbe un assassino. È ancora un motivo che non vi lascia convinti? Beh, anche io credo che in fin dei conti, criminali come Joker andrebbero uccisi, ma qui parliamo di Batman e della sua psiche, che crollerebbe se solo provasse a oltrepassare quella linea che, secondo lui, lo contraddistingue dal non essere un criminale. Per chi masticasse l'inglese, in una scena di Batman: Under the Red Hood, lo stesso Batman esprime il concetto da me appena espresso.







In linea di massima, possiamo dire che un po' tutti i supereroi sono mossi da un forte senso morale, per loro uccidere non è la cosa giusta da fare. Ma di fronte a supereroi "di primo piano" come Batman, Superman o Lanterna Verde ci si trova di fronte a nemici che mettono letteralmente sotto pressione i protagonisti, e qui il semplicistico (e forse buonista) senso di morale si va man mano a perdere, e quindi deve per forza subentrare, come con Batman, delle motivazioni più sensate, che possano reggere. A volte questa voglia di "fare la cosa giusta" è messa in discussione, e in eroi come Flash e Lanterna Verde nascono dei dubbi. In questo caso, c'è un notevole distacco da quelli che sono Batman e Superman, due eroi che per principio vietano l'omicidio anche nei confronti di nemici crudeli; qui la morale stessa vacilla, basti pensare che Hal Jordan o John Stewart, da Lanterne Verdi, si sono messi anche nei panni di 'esecutori' (almeno da quando i Guardiani permisero la forza letale), o che Barry Allen (Flash), in piena Silver Age, spezzò il collo ad Eobard Thawne. Anche la stessa Wonder Woman ha manifestato la totale noncuranza nell'uccidere, ma a differenza degli altri eroi, ciò che l'ha spinta a compiere determinate azioni non l'hanno turbata, vedasi l'omicidio di Maxwell Lord in Crisi Infinita.

Per Superman, invece, è tutt'altro discorso. Il perché è anche chiaro, e non è assolutamente legato al suo fare da "boy-scout". Forse in altre epoche, anzi quasi certamente, Superman è stato il simbolo di ciò che è "più buono e puro", ma guardiamolo in un'ottica più 'realistica' (per quanto lo si possa fare, stiamo sempre parlando di fumetti!): Superman è un alieno, viene da un altro mondo e non ha mai preteso di conquistare il suo pianeta adottivo, anzi. Vuole essere parte dell'umanità, e non governarla e regnare sovrano; i suoi poteri possono benissimo essere equivalenti a quelli di un dio, rispetto ad un qualsiasi essere umano. Uccidere? Superman? Andiamo! Se Superman iniziasse ad uccidere, o che il suo senso morale vacillasse, non sarebbe più il Superman che tutti conoscono. Non una figura di ispirazione ma di terrore. Tutto qua.


Discorsi sulla morale a parte, qualche giorno fa, mi sono chiesto...
... quali villains meritano veramente di morire?
Una domanda curiosa, cui mi ha divertito molto pensarci su. Lasciamo quei discorsi banali da "solo Dio è in grado di giudicare" e cose così - in quanto non condivido - e proviamo a pensare... con tutto il male causato, chi meriterebbe una pubblica esecuzione, la sedia elettrica o un semplice pestaggio a morte da parte dell'eroe di turno?

Con villain come Captain Cold o Ra's Al Ghul il discorso è ben complesso. Il secondo non si farebbe scrupoli a sporcarsi le mani (anche se preferirebbe farle sporcare ad altri), mentre Leonard Snart è legato ad un profondo senso morale (di fatti, non uccide) che gli fa meritare il rispetto di Flash. Luthor, Zod, Sinestro, Vandal Savage o Gorilla Grodd - villains che vorrebbero conquistare il mondo per i loro scopi e che alle loro spalle ci sono molteplici omicidi, sono di un'alta portata, e anche qui il discorso potrebbe farsi lungo. Tralasciando gli innumerevoli "agenti del caos" o di 'cattivi' che possono benissimo essere analizzati guardando il loro punto di vista, non necessariamente possiamo trovare il male puro in quelli che sono le nemesi degli eroi. Certo, abbiamo Eobard Thawne, l'Anti-Flash, che (secondo la rivisitazione di Geoff Johns, in Flash: Rinascita) ha praticamente rovinato la vita di Barry Allen ancor prima che questi diventasse Flash, oppure Joker le cui gesta le ho accennate qualche riga sopra, ma non dimentichiamoci anche di un tale di nome Major Force, il quale non solo uccise la fidanzata di Kyle Rayner, Alex DeWitt, ma la fece a pezzi per poi chiuderla in un frigorifero per far in modo che la Lanterna Kyle la trovasse. In questi casi elencati (e ne sono solo alcuni), vi troviamo dei personaggi che non hanno alcuna morale, nessun codice da rispettare - sono il male impersonificato, completamente noncuranti della vita umana: sono questi gli esseri che meritano la loro fine? Per alcuni sì, sarebbe la soluzione ideale, ma non per i supereroi.

Qui andiamo ben oltre della semplice concezione del "giusto e sbagliato", che presenta ugualmente infinite sfaccettature, e ciò che deve essere preso in considerazione è IL RUOLO che ogni supereroe ricopre, e la sua stessa integrità! La DC Comics spesso ha voluto rimarcare gli effetti che potrebbe causare nel caso di un eroe che decida di trasformarsi in esecutore, basti pensare a Maxwell Lord, o all'esilio auto-imposto di Superman dopo aver ucciso un Generale Zod di un'altra dimensione. La vita è un dono prezioso, toglierla ad un'altra persona rappresenta una grossa decisione da prendere e ha un peso immenso... una responsabilità cui ogni eroe non vuole prendersi. E al di là di ogni buonismo, ogni preconcetto, l'omicidio è un'azione di cui ogni supereroe non dovrebbe macchiarsi... nonostante, molti di loro lo abbiano già fatto.