What the fuck am I reading? [Catwoman di Ann Nocenti]

Apro (con dispiacere) la nuova rubrica di Portait of a Bastich, "What the fuck am I reading?", che possiamo tradurre in italiano "Che cosa cazzo sto leggendo?", il quale scopo principale è facilmente intuibile. Ma per coloro che sono un po' lenti a capire, è sempre meglio dare delucidazioni: avete mai letto qualcosa di così pessimo da farvi esprimere, appunto, "ma che min**a sto leggendo?" accompagnato da una voglia di lanciare dalla finestra il libro/fumetto in questione (come il buon Bradley Cooper insegna)? Bene, il mio scopo è quello appunto di parlare di obbrobri veri e propri proposti dalla DC, e quale modo migliore di aprire la rubrica (che si spera avrà pochi numeri) se non con la Catwoman di Ann Nocenti?


Se seguite il mio blog abitualmente, o aveste almeno letto la descrizione sul sottoscritto nell'apposita pagina, sapete esattamente come ami il personaggio di Catwoman, tant'è che le dedicai uno dei primi articoli del blog (che trovate a questo link, se vi interessa). Immaginate, dunque, il mio rammarico nel dover parlare negativamente di lei, del suo personaggio e delle sue storie; ma a discapito di quanto si possa immaginare, la causa del mio male ha il nome di Ann Nocenti. Parliamoci chiaro, la testata di Catwoman non è che sia mai stata lanciata come gran capolavoro, l'unico aspetto che richiamava l'attenzione era la caratterizzazione dei disegni, in cui appariva una Catwoman più giovane e più sensuale del solito (e in pose un po' troppo innaturali), ma tutto sommato le storie, curate inizialmente da Judd Winick, non erano malaccio. Certo, la velocità in cui gli avvenimenti si sono susseguiti è stato tutto troppo frenetico, ma almeno di base una storia c'era e veniva raccontata egregiamente, senza mai lasciarsi alle spalle la caratterizzazione di Selina Kyle, ragazza giovane, ladra esperta, ma sfortunata vittima di eventi che non è riuscita a controllare. E da lì, giù di comportamenti irresponsabili, ma dettati sempre dalle motivazioni reali, mai lasciate da parte, che Selina in fin dei conti, soffre. Qualcuno, però, si è seccato di Judd Winick e dei disegni di Guillem March, puntando il dito contro alla scollatura sempre in bella vista e alle pose tutt'altro che naturali e ha fatto sì che la loro richiesta venisse esaudita: via Judd Winick, per Catwoman effettivamente ci vuole una donna a scriverla! Una che sappia cosa vuol dire essere una donna con le palle! Una che di femminismo ne ha da vendere, e che possa far rivalutare in maniera positiva uno dei personaggi più amati di sempre, anche da quelli che non seguono i fumetti! E chi avreste mai pensato voi? Gail Simone? La scelta sarebbe stata più ovvia, visto che lei i personaggi li sa valorizzare e se parliamo di dare più spessore a Catwoman, sarebbe stata perfetta. E invece no... la DC fa la scelta intelligente di mandare Ann Nocenti ad uccider.. ehm, scriverne le storie.

Ora dovrò fare il punto della situazione: io ho letto soltanto il numero zero di Catwoman, perché ero fiducioso (non conoscevo ancora la Nocenti, e ne avevo sentito parlare bene per un suo lavoro su Devil per la Marvel), e a quanto pare ho anche fatto bene a non continuare e a decidere di smettere di comprarlo in fumetteria. La mia ragazza, però, è appassionata di Catwoman e l'ha continuata a seguire, e premetto che tutto ciò che sto per elencare sono dettate da lei e dalle sue opinioni, che ovviamente ho controllato e condivido a pieno. Iniziamo a parlare del numero zero: dire che è sconclusionato è come dire che la Torre Eiffel è grandicella ma niente di che. Nocenti cancella il passato da prostituta di Selina, evidentemente giudicato troppo degradante per una donna, e da ragazza vissuta da quand'era piccola per strada diventa una segretaria. Vi ricorda qualcosa? In quella che è una storia totalmente incasinata, con balzi temporali inutili e confusionari e dialoghi pressoché ridicoli, veniamo a scoprire che Selina Kyle non esiste, in realtà il suo vero nome è Irina Dubrovna. Entra in scena quindi un uomo, che invece di darle spiegazioni le urla addosso, fin quando Selina cade giù dal tetto, per poi venire rianimata da dei gatti. Michelle Pfeiffer? Halle Berry? Sorvoliamo sul fatto che lei si cuce il costume da UNA TENDA, e passiamo al resto della storia; come già detto, ci sono troppi balzi temporali che rendono confusionaria la trama, che vanno a narrare avvenimenti del tutto scollegati ad essa. Beh, ma questo è solo il numero zero, è un punto di inizio della nuova gestione di Ann Nocenti, quindi ci verrà spiegato tutto con calma. E invece, no. Tutto quello che è successo nel numero zero, rimane nel numero zero, viene accennato qualcosa in Justice League of America sul passato di Selina e della sua presunta identità rubata, ma sembra più che altro che solo Geoff Johns si sia ricordato di ciò, perché Ann Nocenti non riprenderà mai più nessuno degli argomenti introdotti.


E la capacità di Ann Nocenti di seguire una continuity è pari alla mia attenzione durante le lezioni di matematica quando andavo ancora alle superiori. Judd Winick, lasciando Catwoman, lascia la storia con uno spunto per proseguire, un po' come fatto anche su Freccia Verde sempre prima dell'arrivo di Nocenti, oltre a cento interrogativi, del tipo: chi cacchio era Spark, alla fine? Ovviamente, la scrittrice se ne sbatte e prosegue verso la sua strada, incrociandosi con Joker per il crossover Morte della Famiglia, dove -indovinate un po'- è scritto così di merda che alla fine, anche Joker dice "non ho idea di perché abbia perso tempo con Catwoman". Sì, perché ovviamente in Catwoman il piano di Joker è tutto un gioco degli scacchi, con tanto di pedine giganti su tutta Gotham con delle vittime messe apposta proprio per Catwoman che ha l'obbligo di salvarli. Chissà perché, poi. Un altro bell'esempio della capacità di Nocenti di seguire una continuity è quando decide di far morire la sua vecchia amica Lola in un'esplosione, quando invece Winick aveva già mostrato nel suo numero 2 come questi fosse stata uccisa da Bone.

Credetemi quando dico che provo a trovare dei lati positivi a questa serie senza riuscirci. Non si limita soltanto sulla totale noncuranza della continuity e sulla storia scritta male, ma anche del personaggio di Catwoman, totalmente stravolto e decisamente anche poco lineare. Da quella che dovrebbe essere una ladra super-tosta, una donna con gli attributi, questa Selina (o Irina, boh) non perde tempo per cadere nel vittimismo, piange praticamente un numero sì e l'altro pure, senza contare il fatto che pare abbia da ridire su qualsiasi cosa, facendo concorrenza all'utente medio di Facebook. Come se non bastasse, più volte Catwoman manifesta un chiaro disturbo borderline. Un bel passo indietro, se consideriamo che Judd Winick aveva descritto pochi numeri prima come Selina avesse almeno un minimo di controllo emotivo. Vogliamo parlare dei dialoghi? Forse, stendere un velo pietoso è l'unica cosa che ci rimane da fare, provate a sfogliare l'albo in fumetteria, leggete una pagina a caso e chiedetevi se la gente parla realmente in quel modo.

Concludendo, posso dire che ho passato gli ultimi anni della mia vita a visionare film e leggere fumetti di dubbio gusto, spesso insensati e stupidi, ma una differenza con Catwoman c'è: quelli erano film e fumetti fatti apposta in modo stupido, Ann Nocenti è convinta forse di fare un buon lavoro su Catwoman, ma dovrebbe seriamente dare uno sguardo alle opinioni dei fan. Sì, perché io non sono l'unico a criticare la sua gestione. So che molta gente potrebbe pensare "ma sì, tanto chi se ne frega, è di Catwoman che si parla", ma credo che un minimo di attenzione per quei personaggi che per molta gente ha veramente importanza gli sia dovuta. Quindi, mi appello in una preghiera alla DC: vi prego, fate fuori Ann Nocenti, che non ho voglia di lanciare fumetti dalla finestra!
 

Review: Man of Steel

"Darai agli abitanti della Terra un ideale per cui battersi; si affretteranno a seguirti, vacilleranno, cadranno... ma col tempo, si uniranno a te nella luce."
Rappresentative sono le parole che il padre di Kal, Jor-El, indirizza al figlio. Il senso intero di Man of Steel si può dire giri attorno ad esse. Questa settimana è uscito al cinema l'ultimo film dedicato a Superman, diretto da Zack Snyder e scritto da David S. Goyer, che va a rilanciare il marchio del primo supereroe di sempre, dopo la parentesi negativa del 2006 di Superman Returns. Non c'è molto da discutere, a conti fatti L'Uomo d'Acciaio è su altri livelli, decisamente altissimi, rivelandosi un capolavoro supereroistico che riesce a mescolare l'azione da cine-comics che si è potuto vedere in The Avengers e il simbologismo che tanto è stato acclamato nella trilogia Batmaniana di Christopher Nolan, il quale tra l'altro ha prodotto e supervisionato anche questa pellicola. Chi ha visto il film, può procedere tranquillamente nella lettura di questa recensione, per gli altri consiglio di stare attenti in quanto ci sarà qualche spoiler, soprattutto riguardo il finale.


Avevo grandi aspettative per questo film, e sono contento di dire che sono state confermate a discapito di quanto capitò per The Dark Knight Rises, di cui non rimasi totalmente deluso, però mi aspettavo qualcosa in più. Man of Steel, invece, incarna esattamente l'ideale di Superman e ne mette in mostra il suo lato più forte, e non riguarda i suoi super-poteri bensì la sua umanità. Perché prima di tutto Superman è umano, sebbene sia nato su un pianeta lontano popolato da esseri decisamente più evoluti rispetto ai terrestri, e questa sua umanità gli è stata trasmessa dai suoi genitori adottivi, Jonathan e Martah Kent, interpretati da Kevin Costner e Diane Lane, che gli hanno insegnato a convivere con i suoi poteri, accettarli e utilizzarli al meglio, per difendere l'umanità e non per suo tornaconto. In realtà, la caratterizzazione dei genitori di Clark è anche molto più complessa, e differente da quella cartacea; non più descritti come i genitori perfetti, ma semplicemente umani, in tutti i loro difetti, e ne è a dimostrazione Jonathan Kent che insegna al figlio di non manifestare i suoi poteri, perché la gente non capirebbe, perché l'umanità non è pronta, ma nel complesso il loro ruolo rimane fondamentale e incisivo sulla personalità del giovane kryptoniano.

Il realismo in Man of Steel è molto presente, non viene tralasciato in nessun aspetto, e viene data la risposta a numerose domande che in una persona qualunque risulterebbe logica, facendo in modo che numerose persone, all'interno del film, vengano a conoscenza dell'identità di Superman (sebbene molti non conoscono il suo vero nome, in fin dei conti). Il dramma di un bambino emarginato che si ritrova con dei poteri ingestibili nemmeno è lasciato da parte, e ancora una volta sono i genitori che fanno in modo che egli impari a gestirli. Ma un bambino del genere, che posto può avere nel mondo? Jonathan Kent non gli dice mai la strada da intraprendere, non lo indirizza, ma gli ricorda sempre che qualunque sia il ruolo che il figlio sceglierà, inciderà moltissimo sull'umanità. "Devi decidere che tipo di uomo vorrai diventare". Il ruolo del genitore non è limitato solo a coloro che lo hanno cresciuto, ma anche ai genitori biologici, in particolare al padre Jor-El, il quale incide definitivamente il carattere di Kal-El e gli ricorda le sue radici kryptoniane dandogli un ruolo ben specifico: far rivivere la loro razza, ma non nella maniera di Zod che punta alla conquista e alla distruzione, ma ricordandone i lati migliori. Prendere il meglio dalla razza umana e quella kryptoniana, e far nascere un popolo migliore, rigoglioso nella conoscenza e di forti ideali morali.

E lì dove i padri giocano un ruolo importante, anche le madri non vengono da meno. Commovente la scena in cui Lara Lor-Van dice addio un'ultima volta al figlio, spedito nello spazio verso il pianeta Terra; anche lei, come Jor-El sa cos'è meglio per il futuro della sua razza, acconsentendo di regalargli un'esistenza che può farlo aspirare a qualcosa di grande mettendo da parte l'amore che prova nei suoi confronti, salvandolo dalla distruzione di Krypton. Martha Kent, invece, rappresenta lo stereotipo della madre amorevole, ma non della martire. Ancora una volta, andando a cercare tra le scene memorabili c'è quella in cui lei, con la casa semi-distrutta, raccatta solo gli album fotografici, esclamando "la casa la potremmo ricostruire, sono solo oggetti", quasi come preservare non solo i ricordi dell'infanzia di Clark, ma la sua umanità. Il film, per chi come me è alla ricerca di dietrologie e simbolismi, è ricco di riferimenti del genere, e forse il più evidente è durante la scena di volo. Impossibile non notare, infatti, l'espressione di Clark quando impara a volare, il suo sorriso, il suo entusiasmo, ancora una volta la sua umanità traspare.


Tuttavia il film, nonostante questi aspetti sono tipici dei classici film lenti, è ricco d'azione. L'intero film, a dire il vero ne è piena. Scene di lotta intense, non confusionarie, accompagnate da degli effetti speciali veramente ben fatti, tali da far sembrare il volo di Superman quasi naturale, così come il resto dei suoi poteri, che - a proposito - ci sono tutti: dalla vista calorifica a quella telescopica, dal super-soffio a quella a raggi x! Forse chi non ama particolarmente i disaster movie e la distruzione che si portano dietro, avrà un po' da ridire con la scia di distruzione che Superman "attira" tra Smallville e Metropolis, ma ricordiamoci che è di Superman che parliamo, e che sta affrontando dei kryptoniani, esseri che posseggono la sua stessa forza. Inoltre non dimentichiamoci che si tratta sempre di un cine-comics, questo susseguirsi di scene d'azione è roba di tutti i giorni nel mondo dei fumetti, ma non per questo è un aspetto che rende la pellicola scadente. Lì dove Avengers peccava di essere solo un film con tutta azione e una trama scarsa, Man of Steel ha quel tocco in più che lo rende un capolavoro di film soprattutto dal punto di vista intellettuale. L'unica pecca, è che sembra che tutto scorra in maniera molto veloce ma, riflettendo su ciò che la sceneggiatura ci riporta e al significato morale che viene dato sull'immagine di Superman, i cosiddetti "plot holes" vanno a farsi benedire, in quanto tutto può trovare un significato logico. Ovviamente, sotto questo aspetto si può trovare lo zampino di Christopher Nolan, in quanto nella stragrande maggioranza dei suoi film l'aspetto "logico" e riflessivo è sempre stato caratteristico.

Tornando alla descrizione dei personaggi, ovviamente non lasciamo da parte Lois Lane, interpretata da Amy Adams, che ben si adatta al ruolo dell'intrepida giornalista nonché donna con un gran bel paio d'attributi, e che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo del personaggio di Superman. È proprio grazie a Lois, infatti, che Superman decide di battersi per l'umanità, è lei che dona speranza all'Uomo d'Acciaio mostrandogli che anche gli umani sono pronti a fare del bene, aspetto che viene messo anche in risalto dal giornalista Steve Lombard e il capo redattore Perry White, interpretati rispettivamente da Michael Kelly e Laurence Fishburne.
Per quanto riguarda i nemici, mi dilungherò in particolar modo su Zod e Faora, come giusto che sia, senza però dimenticarci di altri personaggi ben riconoscibili quali Jax-Ur e quello che io ho attribuito a Non, il bruto che accompagna Faora nella battaglia a Smallville. E parlando proprio di Faora, poco prima di vedere il film, ho letto parecchie lodi sull'interpretazione di Antje Traue e non posso far altro che aggiungermi al coro. Non è solo per il fatto che il personaggio di Faora sia ben riuscito, e nemmeno perché praticamente massacra Superman per buona parte del film, ma è l'interpretazione. Malvagia, senza morale, letale, stronza fino all'osso, e tutto questo traspare alla perfezione nelle espressioni dell'attrice, che dona al personaggio più credibilità. E Zod, invece... davvero, non ci sono parole. Fa quasi dimenticare l'ottima interpretazione di Terence Stamp in Superman II. Michael Shannon e Antje Traue sono due dei migliori cattivi apparsi sul grande schermo proprio grazie alle loro interpretazioni, coinvolgenti e malvagie al punto giusto.


Lì dove trama, effetti visivi e cast sono stati eccellenti, non è da tralasciare l'aspetto comparativo tra cinema e fumetto. Personalmente, sono il primo che cerca di non fare comparazioni, in quanto un film non potrà mai rispecchiare totalmente un fumetto o libro che sia, tutto ciò che si può fare è adattare, e talvolta va anche reinterpretare. E qui, le reinterpretazioni non mancano, a partire dalla visione di Krypton data da Zack Snyder, che è tutt'altro che orribile. Un misto tra un luogo altamente tecnologico a puramente fantastico, popolato da creature che sembrano sbucate da un racconto fantasy e da un design decisamente moderno e che sa dare quella sensazione appunto di 'alieno'. E non solo nella caratterizzazione del pianeta, ma anche dai costumi, dal design delle navette, e da come viene descritta la società kryptoniana. Dal punto di vista della trama, la storia di Superman non subisce molte variazioni, se non nella faida tra Zod e Kal-El, con il primo deciso ad impossessarsi del codice genetico kryptoniano racchiuso nelle cellule di Superman. Infine, potrei benissimo sbagliarmi, ma la scena in cui Superman va in chiesa a confessarsi con il prete mi ha ricordato parecchio la mini-serie Per il domani scritta da Brian Azzarello, che sia una citazione voluta o no, rimane comunque una delle scene chiave per il film.

Non mancano, poi, gli easter egg che rimandano alla LexCorp e a Batman, precisamente nella scena del combattimento tra Zod e Kal-El nello spazio quando entrambi finiscono su di un satellite che porta su il logo delle Wayne Industries. Per non parlare del robot Kelex, anch'esso citato nella scena su Krypton, mentre a quanto pare, c'è anche un easter egg riguardo Booster Gold, ma quello ammetto di essermelo perso. Per concludere, passiamo ad un ultimo aspetto della pellicola, precisamente nel finale, e qui vi consiglio di smettere di leggere questo paragrafo, se non volete rovinarvelo. Come è stato abbastanza chiaro durante tutto il film, Superman alla fine decide di combattere per l'umanità, seguendo il sogno del suo padre kryptoniano di unire il meglio delle due razze, e il suo ultimo atto che consoliderà il suo status di salvatore della Terra è quando uccide il suo nemico che a sua volta sta per uccidere degli esseri umani. Un lato di Superman che raramente è stato mostrato in ogni sua interpretazione. Il gesto che compie, tuttavia, non è per niente facile da affrontare per Clark, il quale è visibilmente scosso, nonostante lui abbia agito per salvare delle vite, e a dimostrazione del suo dolore per quell'atto estremo, non a caso arriva Lois a consolare Superman. Certamente, questo andrebbe a spezzare l'unica regola di ogni supereroe, anche se oggigiorno tale regola è messa in atto solo da pochi, ma dal punto di vista del film e del senso che gira attorno ad esso, non si spezza nulla. Superman rimane ancora l'eroe che deve ispirare l'umanità a dare il meglio di sé.


Man of Steel, in linea di massima, è un film veramente fatto bene, mantiene il ruolo di Superman intatto, e trasmette alla perfezione il suo messaggio. Per quanto riguardo l'impatto visivo, non c'è motivo di dibattere: costumi, effetti speciali e le espressioni degli attori riescono a coinvolgere in una maniera a dir poco perfetta. Ho trovato solo poche pecche nella pellicola; una è legata alla velocità in cui tutto avviene, certo il tutto è facilmente riconducibile utilizzando la logica, però dà come l'impressione che tutto avvenga in fretta, e poi, la scena dell'uragano a Smallville l'ho giudicata un po' troppo forzata, come se fosse un'esagerazione, e sono sicuro che quando la vedrete capirete il mio punto di vista. Infine, dopo aver speso tante parole sul resto del cast, di certo non mi stavo dimenticando del protagonista; nonostante per la prima volta Superman sia stato interpretato da un attore non americano (Henry Cavill è inglese), esso è adattissimo al ruolo, tanto che spero di rivederlo in futuro in un sequel. Sequel che sarà molto probabile, in quanto pare che in caso di riscontro positivo da parte del pubblico ne avrà almeno due (andando a formare una nuova trilogia, insomma), e il film finora nella prima settimana ha incassato 116 milioni di dollari solo negli USA. Quindi ci sono buone speranze, anche se devo ammettere che il mio sogno sarebbe un film sulla Justice League. Nel frattempo, invece di fantasticare, vi consiglio di dare una chance a L'Uomo d'Acciaio, un film che sicuramente piacerà ai fans dell'azzurrone e a chi ricerca un buon cine-comics un po' più impegnato rispetto a quelli in circolazione finora!

 

Secret Files: Zod

Villains, ogni supereroe che si rispetti ha la sua lunga lista di nemici ricorrenti, e tra questi è quasi d'obbligo la presenza di una nemesi, il nemico più pericoloso dell'eroe di turno. Subito dopo la nemesi, troviamo gli esatti opposti dell'eroe, quelli che posseggono gli stessi poteri e abilità e che li usano per fare del male. Batman ha Prometheus, Flash ha l'Anti-Flash, e Superman il Generale Zod.  Il nome vi dice qualcosa? È impossibile non averlo mai sentito nemmeno solo nominare. Reso famoso nel lontano 1978 dalla pellicola diretta da Richard Donner, Superman, il personaggio di Zod è tornato sulla bocca di tutti proprio grazie a L'Uomo d'Acciaio (Man of Steel), film in uscita a breve nelle sale italiane. Ma, al di là delle pellicole cinematografiche, il ruolo di Zod nei suoi 52 anni di vita editoriale ha avuto parecchia sfumature; sarà interessante quindi andare ad approfondire il suo personaggio, in modo tale da far conoscere anche a chi non 'bazzica' molto il mondo di Superman.


"Inginocchiati di fronte a Zod". Questa è la frase resa celebre da Terence Stamp nella primissima pellicola dedicata all'azzurrone datata 1978. Una frase a effetto, non c'è che dire; se poi andiamo ad analizzare il personaggio, ci rendiamo anche conto di come sia rappresentativa. Pieno di sé, autoritario, e sì anche carismatico, Dru-Zod nasce nell'aprile 1961 sul numero 283 di Adventure Comics dalla mente dello scrittore Robert Bernstein e dalle matite di George Papp in una storia dove un giovane Clark Kent (nelle vesti di Superboy) trova per la prima volta il proiettore della Zona Fantasma finendoci erroneamente intrappolato facendo la conoscenza del Generale. Lì scopre di come Zod fosse un decoratissimo generale di Krypton, esiliato nella Zona Fantasma dopo che questi, dopo aver distrutto una luna di Krypton, Weghtor, tentò di conquistare Krypton con un esercito di robot con le sue sembianze. Liberato da Superboy e potenziato dai raggi del sole giallo, che come sappiamo donano particolari poteri ai kryptoniani, decide di conquistare la Terra, ma viene fermato dal giovane Kal-El che di fatto lo rispedisce nella Zona Fantasma.

La caratterizzazione di Zod nel corso degli anni è stata parecchie volte riveduta, basti pensare al suo aspetto in epoca pre-Crisi, decisamente con un look più da "generale terrestre" richiamanti un po' quello stile da fascista che Zod dovrebbe incarnarne gli ideali. Tuttavia Zod, sebbene non sia apparso poi così tanto spesso sulle testate DC, ha sempre giocato un ruolo molto particolare come nemico di Superman. Egli infatti rappresenta ciò che Superman potrebbe diventare se fosse più legato al suo retaggio kryptoniano. Con la distruzione di Krypton e le abilità acquisite grazie al sole giallo, Zod si chiede come mai Kal-El non si appresti a conquistarlo, in quanto gli abitanti della Terra sono considerati poco evoluti dai membri della sua razza. Il conflitto tra i due prende spunto proprio dal contrasto dei loro stessi ideali, contrasto che col passare del tempo è andato via via sfumandosi, rendendolo più sottile, ma mai inesistente. Il primo cambiamento radicale di Zod lo abbiamo proprio nella pellicola diretta da Richard Donner, che ha influito non poco nella caratterizzazione futura di Zod; venuto a sapere della distruzione di Krypton, Zod e i suoi alleati (Non e Ursa) si ritrovano sulla Terra dotati di poteri straordinari, e resosi conto dell'inferiorità dei terrestri in ogni campo (evolutivo e di progresso) decide di farlo suo e far nascere una nuova società modellata a sua immagine. D'altronde, la megalomania di Zod non è mai sparita! Nel film viene anche introdotto per la prima volta una faida più personale tra Kal-El e Zod: è infatti a causa di Jor-El che i tre vengono rinchiusi nella Zona Fantasma.


Quando l'Universo DC fu riavviato con Crisi sulle Terre Infinite, venne deciso che Superman sarebbe dovuto essere l'ultimo kryptoniano. Ciò significò: niente più Krypto, niente più Supergirl, Power Girl e ovviamente niente più Zod. Ma dal momento in cui Krypto da "super-cane" divenne un normalissimo cane terrestre e Power Girl un'atlantidea, venne introdotta la "dimensione tascabile", una realtà alternativa dove un Generale Zod (rappresentato come in era pre-Crisi) governa un mondo in cui Kal-El morì poco prima dell'arrivo di questi. L'unico a combattere contro il despota è Lex Luthor, il quale per contrastarlo crea Matrice (colei che, portata in salvo da Superman, assumerà l'identità di Supergirl per un bel po' di tempo). Superman, finito in questa dimensione, affronta Zod arrivando ad ucciderlo con la kryptonite, che non ha effetto su di lui in quanto proveniente da una dimensione parallela. Da notare come si tratti della prima volta in cui Superman uccide qualcuno, facendo nascere in lui un profondo senso di colpa che lo costringe ad un auto-esilio nello spazio, terminato solo dopo l'incontro con l'alieno Cleric (custode dell'Eradicatore) che lo rassicura dicendo che le sue azioni sono state comunque mosse dal senso di giustizia.

In seguito, Zod apparirà altre tre volte in altrettante versioni differenti prima di ritornare nella sua forma canonica finale. Il primo, appare nel 2001 durante lo story arc Ritorno a Krypton, in cui Zod (rappresentato nuovamente in versione pre-Crisi) è deciso a conquistare la città bottiglia di Kandor in una realtà alternativa creata da Brainiac-13; verrà poi sconfitto da Superman e Jor-El. Il terzo Zod invece si discosta totalmente dal generale di Krypton, anzi addirittura ha origini umane le quali sono collegate direttamente a quelle di Superman durante il suo arrivo sulla Terra. Figlio di due cosmonauti russi la quale navetta fu investita dal razzo di Kal-El ed esposti alle radiazioni da kryptonite, Avruiskin è praticamente soggetto ad esse ed acquisisce grosso modo gli stessi poteri di Superman ma sotto ad un sole rosso, indebolendosi a quello giallo. Cresciuto in un laboratorio del KGB sotto il nome in codice "Zed" si procura un'armatura che filtra i raggi del sole e si auto-proclama sovrano dello stato sovietico del Pokolistan. Arriva poi a sconfiggere Superman e mette in atto il suo grande piano: trasformare il sole della Terra in un sole rosso, ma grazie all'aiuto di Lex Luthor, il piano fallisce e Superman lo sconfigge rifiutandosi però di ucciderlo. Tuttavia, questa nuova versione distorta di Zod vede la morte ugualmente sprigionando tutto il suo potere contro Kal-El invano.

L'ultima versione di Zod, infine, appare durante la mini-serie Per il Domani di Brian Azzarello, rappresentato come un uomo anziano e calvo. Superman crea una versione alternativa della Zona Fantasma con lo scopo di ricreare una sorta di 'paradiso vivente', ma viene attaccato da Zod che a differenza delle versioni precedenti, non viene da nessuna dimensione parallela. Tuttavia, dopo Crisi Infinita il personaggio di Zod viene reintrodotto, cancellando di fatto questa nuova versione.


Cosa abbiamo imparato finora del Generale Zod è una cosa: in ognuna delle sue versioni, questo non è altro che un individuo che possiede gli stessi poteri di Superman, ma lotta per ideali ben diversi, e intende sottomettere l'umanità piuttosto che servirla. Inutile dire che, nel corso degli anni, l'unica figura rimasta intatta nella mente collettiva dei fan è stato il Zod interpretato da Terence Stamp, la cui celebre frase "Kneel before Zod" (Inginocchiati di fronte a Zod) è rimasta impressa quasi quanto il personaggio stesso, basti pensare ai meme che circolano nel web o i continui riferimenti ad esso in altri programmi televisivi, videogames, eccetera. Presi coscienza di ciò, Geoff Johns, insieme all'aiuto proprio del regista di Superman Richard Donner, reintroduce per l'ennesima volta Zod nell'Universo DC prendendo come spunto proprio il Zod cinematografico, rendendo la sua figura epica tanto quanto lo era nei due film. Ora Zod non è solo un despota fascista: è più simile a Superman ma è legato al suo retaggio kryptoniano, ed è un elemento che nel corso della gestione di Johns viene messo in risalto più volte.

Ciò che Zod diviene sotto il genio creativo di Geoff Johns è un personaggio complesso; non vuole conquistare la Terra per semplice egoismo o megalomania, Zod sa di possedere dei poteri illimitati e di vivere in un mondo popolato da esseri inferiori che dovrebbero, appunto, inginocchiarsi di fronte a lui. E ciò che rende Zod addirittura superiore a Superman è la sua conoscenza di tattiche militari nonché stili di combattimento kryptoniani, abilità che Kal-El non possiede. Istruzione e disciplina militare. Insomma, dopo anni di rivisitazioni, Dru-Zod diviene il personaggio di grande spessore che merita di essere. Basandosi proprio sulla pellicola di Donner, Zod viene imprigionato da Jor-El nella Zona Fantasma insieme a Ursa e Non, quest'ultimo che subisce addirittura una lobotomia proprio per merito di Jor-El. Libero dalla sua prigione, Zod mette in ginocchio l'intero pianeta, non prima però aver imprigionato Kal-El nella Zona Fantasma. Ovviamente, l'Uomo d'Acciaio si libera e rispedisce il Generale nella Zona Fantasma, anche se non per sempre. Di fatti, quando Superman libera i Kandoriani dalla città in bottiglia, è questione di tempo che i kryptoniani rifiutino di convivere con i terrestri, liberando quindi Zod per poi trasferirsi su un pianeta artificiale ricreando Nuovo Krypton.

Durante lo story arc di Nuovo Krypton si ha modo di approfondire ancor di più il personaggio di Zod, il quale, visto come un eroe di guerra dal popolo kryptoniano, viene messo in risalto il suo orgoglio verso la sua razza, anche se poi la sua natura megalomane prevarrà arrivando ad architettare uno stratagemma per dichiarare guerra alla Terra e distruggere il pianeta del suo odiato rivale. Zod verrà poi rispedito definitivamente nella Zona Fantasma, questa volta dal suo stesso figlio Lor-Zod (Chris Kent).


Il personaggio di Zod è stato più volte rivisto soprattutto sotto l'aspetto estetico. Ora avremo modo di vederne una nuova versione, questa volta interpretato da Michael Shannon in Man of Steel, film che è stato già presentato come un capolavoro assoluto di cine-fumetto, e che ha ricevuto anche parecchie lodi da critici e appassionati del genere. E come se non bastasse, Zod sarà anche il prossimo personaggio scaricabile di Injustice: Gods Among Us, un power character con una super distruttiva e con un look che si rifa grosso modo un po' a tutte le versioni del personaggio (calvo come in Per il Domani, indumenti simili ai due Superman di Richard Donner e occhialini inseriti nella versione di Geoff Johns). Vogliamo ancora di più? Per il Villains Month della DC questo prossimo settembre avrà un numero dedicato proprio al Generale che di fatto verrà introdotto all'interno dei Nuovi 52. Insomma, non ne avremo mai abbastanza di Zod e del suo personaggio megalomane e crudele, e non possiamo far altro che inginocchiarci tutti al suo cospetto...
 

DC Girls: Power Girl

DC Girls ha uno scopo ben preciso: valorizzare le figure femminili, far conoscere personalità forti e dominanti, mostrare quanto il concetto di "sesso debole" sia sbagliato. E questa volta, il mio desiderio è di smontare un'ideale totalmente maschilista su uno dei personaggi più 'tosti' dell'Universo DC, e stiamo parlando di Power Girl, la cugina di Superman di Terra-2, conosciuta maggiormente proprio grazie alla sua scollatura che mette in mostra il seno prosperoso. Se riuscirò a scrollare di dosso l'idea di Power Girl come "la supereroina con la super-forza e le tette grosse", mi sentirò molto soddisfatto.


Prima di iniziare a parlare della sua tanto discussa scollatura, è bene prima dare uno sguardo generale al personaggio di Power Girl, tanto per schiarirci le idee. Nata nel numero 58 di All-Star Comics nel 1976, i suoi creatori (Gerry Conway, Ric Estrada e Wally Wood) creano Kara Zor-L, la cugina perduta di Kal-L da Krypton, basandosi sul concept di Supergirl (a sua volta ideata da Otto Binder e Al Plastino). L'idea di base fu proprio quella di riprodurre la stessa Supergirl nella dimensione di Terra-2, ma per differenziarla le attribuirono un look molto più maturo al pari del suo carattere, a sua volta deciso e autoritario. Infine, il suo nome di battaglia venne deciso andando a ripescare una vecchia storia di Superman del 1958 dove la giornalista Lois Lane sogna di possedere i poteri dell'Uomo d'Acciaio sotto l'identità appunto di Power Girl. Come membro della Super Squad prima, e successivamente come membro di spicco della Justice Society of America, Kara Zor-L inizia a farsi conoscere e a farsi amare dai fan, e successivamente inizia uno dei più apprezzati team-up della storia della DC Comics, vale a dire quello con Helena Wayne alias Cacciatrice, figlia di Batman e Catwoman.

La storia di Kara va a cavallo tra Terra-2 e l'Universo DC da dopo Crisi sulle Terre Infinite, evento a cui sopravvive, nonostante la scomparsa del suo Universo originario, e le sue origini vengono modificate passando quindi da sopravvissuta del pianeta Krypton e cugina di Superman ad Atlantidea discendente del potente stregone Arion. Tuttavia, è con Crisi Infinita che le sue origini di Terra-2 vengono ripescate tornando ad essere l'unica sopravvissuta di Krypton dell'Universo di Terra-2, nonché cugina di Kal-L (il Superman di Terra-2). Accompagnata dal suo gatto Stinky, felino senza un occhio, le avventure di Power Girl vengono  narrate nella sua testata regolare composta da 27 numeri (dal 2009 al 2011) in storie divertenti seppur non tanto brillanti, salvo poi ritornare nel Nuovo Universo DC sulla testata World's Finest, dove ritornata su Terra-2, farà di nuovo coppia con la sua vecchia amica Helena Wayne/Cacciatrice.

Sotto l'identità segreta di Karen Starr, donna d'affari milionaria con una strana passione per le palle di vetro con neve, vive una vita abbastanza frenetica, riuscendo però a conciliare la sua identità da supereroe con quello da donna d'affari. I suoi poteri sono praticamente uguali a quelli di Superman, si rigenera grazie al sole giallo, ma a differenza dell'Uomo d'Acciaio è invulnerabile alla Kryptonite, per il semplice motivo che, provenendo da Terra-2, la Kryptonite di altri universi non ha alcun effetto. Tuttavia, resta la sua vulnerabilità alla magia assieme agli attacchi psionici. Da precisare, però, che dopo Crisi sulle Terre Infinite e quindi durante il periodo che si pensasse lei fosse la discendente di Arion, i poteri di Power Girl non derivano dai raggi di sole giallo, bensì è il suo corpo stesso a generare energia.

L'eroina di Terra-2
Come già detto, Power girl proviene dal pianeta Krypton dell'Universo di Terra-2. Le sue origini sono pressoché identiche a quelle di Supergirl, se non per il fatto che lì dove Supergirl rimane in animazione sospesa per 30 anni prima di ritrovarsi sulla Terra, la navetta di Power Girl semplicemente ci mette più tempo ad arrivare sul pianeta Terra. Lì, Kara ha una vita felice assieme al cugino Kal-L e la sua amata Lois Lane, che la aiutano ad integrarsi nella società terrestre, cosa che le risulta abbastanza difficile. Alla fine, Kara assume l'identità civile di Karen Starr, una programmatrice di computer. La sua vita su Terra-2 risulta felice: ha una famiglia che la adora, è un membro di spicco della JSA e ha una grande amicizia con la figlia di Batman, la Cacciatrice, con la quale condivide numerose avventure. Tutto questo, però, viene cancellato con Crisi sulle Terre Infinite, anche se le memorie delle sue avventure su Terra-2 rimangono intatte, questa volta però come dei semplici sogni. Con il reboot dell'Universo DC e le sue origini collegate ad Atlantide e Arion, Power Girl ha vita sulle pagine di JSA prima e di Justice League Europe poi, adotta un gatto di nome Stinky (un gatto dotato di un occhio solo che ha il compito di spiare i criminali!) ma il cambiamento più drastico, riguardano i suoi poteri. Non è più in grado né di volare, né ha supervista e vista calorifica, in compenso le rimane la super-forza.

È con Crisi Infinita che Kara torna ad essere kryptoniana. Sebbene la sua esistenza abbia trovato spazio nella nuova linea temporale, le memorie di Kara sono ancora intatte sotto forma di sogni, e la sua connessione con il defunto Universo di Terra-2 esiste ancora. Crisi sulle Terre Infinite si concluse con Alexander Luthor Jr., Lois Lane, Kal-L e Superboy Prime rintanarsi in una sorta di dimensione limbo, e Crisi Infinita si apre con il ritorno di questi. Lois e Kal arrivano in qualche modo a Power Girl, e le restituiscono le memorie, facendole riacquistare consapevolezza sulla sua vera identità. È con questo avvenimento che il personaggio di Power Girl assume una sfumatura in più, diventando un po' più profondo: Kara si ritrova praticamente in un mondo che non le appartiene, dove non ha nessuna famiglia. Questo aspetto si fa abbastanza insistente, ma il carattere forte di Power Girl non lo fa sembrare affatto una debolezza. Iniziano quindi le sue nuove avventure, dove la si vede nei panni dell'eroe kryptoniano Nightwing all'interno della città in bottiglia di Kandor, come membro onorario delle Birds of Prey e ultimo ma non per importanza, come leader della Justice Society of America. Accompagnata, come sempre, dal suo gatto Stinky (che nel frattempo viene reintrodotto, questa volta con entrambi gli occhi). Durante queste avventure, Power Girl fronteggia una diversa varietà di nemici, tra cui Ultra-Humanite, Satanna, Vartox e Magog, fa dei piccoli team-up con Supergirl e appare un po' di prepotenza in numerose testate, tra cui Wonder Woman.


Una delle conseguenze di Crisi Infinita è stato il ritorno del Multiverso, questa volta diviso in 52 Terre parallele. Power Girl ha diverse avventure attraverso di esso, compreso un team-up con il Superman di Terra-22 (l'Universo di Kingdom Come) e una storia che vede coinvolti i personaggi del suo Universo d'origine, Terra-2, dove si ritrova ad affrontare la versione di sé stessa della Golden Age. Infine, ritroviamo Power Girl durante La Notte Più Profonda affrontare delle sue vecchie conoscenze come lo Psico-Pirata, e Kal-L e Lois Lane di Terra-2 tramutati in Lanterne Nere. Infine, Power Girl riappare sulle pagine di Generation Lost, per poi ritrovarsi ad affrontare Divine, un suo clone scagliatole contro da Maxwell Lord.

L'ideale del supereroe: oltre la scollatura.
E dopo aver parlato del personaggio, arriviamo al punto principale di questo articolo. Al di là delle storie ben fatte e piene di significato, ricordiamoci che il supereroe è prima di tutto un ideale. Il supereroe gioca un ruolo importante anche nella vita di tutti i giorni, ci ricorda per cosa è giusto lottare, ci ricorda che il mondo è composto da persone, e se non ci si aiuta a vicenda siamo perduti. Parafrasando Grant Morrison, "i supereroi sono l'ultimo piccolo ideale spezzato di ciò che tutti potremmo diventare se agissimo insieme e smettessimo di essere degli stronzi". Allo stesso modo, ricordiamoci tutti anche il senso della nascita di Wonder Woman e dell'ondata di personaggi femminili sfornati nel corso degli anni. Il supereroe è un'ideale che può venir rappresentato da un uomo o una donna, ci ricorda che dobbiamo agire tutti insieme, smettere di coltivare il peggio della nostra umanità ed iniziare a fare del bene, e per bene intendiamo per la nostra comunità, per poter vivere in armonia, e per farlo bisogna abbandonare ogni tipo di stereotipo e pensiero comune. Il messaggio deve venire trasmesso a tutti. Wonder Woman nacque come figura di prevalsa femminile in un mondo che aveva iniziato ad abbandonarsi ad una mentalità totalmente maschilista, e con il passare degli anni questa figura di 'donna emancipata' si è dovuta adattare con il tempo ai modi di pensare di ogni epoca.. perché, come ci insegnano le storie dei supereroi "il male non verrà mai sconfitto, ma deve essere combattuto per spingerci sempre a fare del nostro meglio".

Il male, in questo caso, è il sessismo. La distinzione sessuale, che in un modo o nell'altro è sempre tendente più al maschilismo che all'uguaglianza. L'idea di avere un'eroina come Power Girl, in un'ideale comunque sarebbe quello di 'vendere', perché "una donna semi-nuda attira molto di più che un super-tizio in mutande", distaccandosi quindi dal vero senso della sua esistenza. Cercherò di spiegarmi nel modo più diretto possibile facendo un esempio: sentiamo ogni giorno parlare di violenza sulle donne giustificando obbligatoriamente il come e il perché ciò avvenga, e vale a dire incolpare atteggiamenti e costumi di una donna, magari anche fuori dal contesto della violenza stessa. Chi è Power Girl? Lei è la donna che ci ricorda che quel discorso non è una giustificazione, che una donna può andare in giro come le pare, perché è libera. Violentarla o aggredirla in qualche modo non è mai giustificabile. I supereroi, nelle loro storie reagiscono con i pugni ed è come se lo facessero con noi, per aprirci la mente. Perché, in fin dei conti, è questo che fanno i supereroi.


Negli anni, la scollatura di Power Girl è diventata sicuramente oggetto di discussione, e non credo che l'idea di lei come "l'eroina tettona" verrà cancellato del tutto. D'altronde, il buco sul suo costume è iconico del personaggio, e tutt'ora simboleggia anche altro, così come spiegato nella sua serie regolare del 2009: ogni eroe ha un suo marchio, Power Girl no. Non può indossare quello di Superman perché non è realmente parte del suo pianeta, e il pezzo mancante sul suo costume simboleggia la mancanza di un'appartenenza vera e propria. Ciò scopre il seno, tutavia, ma il carattere forte e combattivo di Kara, accompagnato dalla sua malizia e irriverenza non fa sì che lei diventi vittima di stupidi ideali sessisti. Lei combatte contro di essi, ed è ciò che ricorda ad ogni ragazza là fuori.
 

Man of Steel: il prequel

Ad oggi, mancano poco più di 15 giorni all'uscita nelle sale di Man of Steel, attesissimo reboot della saga cinematografica dedicata a Superman e diretto da Zack Snyder sulla sceneggiatura di David S. Goyer e Christopher Nolan, e non sono venuti a mancare le prime speculazioni: action figures, materiale promozionale e l'immancabile fumetto. Ormai la DC la conosciamo, che sia una serie TV, una serie animata o una linea particolare di action figures, non perdono tempo a farci un fumetto. Rilasciato qualche settimana fa, si presenta come prequel, anche se poi con la pellicola non sembra c'entrarci molto (così pare) ma la storia, scritta da David Goyer, Zack Snyder e Geoff Johns, per la precisione narra di avvenimenti precedenti ad esso, ed introduce il personaggio di Kara Zor-El/Supergirl nell'universo cinematografico. È mio compito oggi andare a riassumere un po' cosa viene narrato in quelle pagine. Occhio agli spoiler, se avete intenzione di acquistarlo.


La storia si apre così come inizia il film: Jonathan e Martha Kent hanno in braccio Kal-El, un bambino ritrovato all'interno di una nave spaziale precipitata dal cielo, poi la scena ci porta all'atterraggio della capsula, tornando ancora indietro all'esplosione di Krypton per poi arrivare ai giorni in cui il pianeta è ancora rigoglioso. Qui incontriamo Kara Zor-El prendere parte ad una spedizione organizzata dalla gilda degli esploratori per simulare le condizioni estreme di terraformazione di un pianeta insieme ad altri cinque compagni, tra cui Dev-Em e Kell, interesse amoroso della protagonista. La ricerca ha lo scopo di promuovere quattro tra questi studenti per poterli inviare in una spedizione nello spazio atta ad espandere la razza kryptoniana nell'Universo; ed è proprio perché solo quattro di questi verranno scelti che spinge Dev-Em ad assassinare Kell. L'omicidio, però, viene scoperto da Kara e ciò spinge Kell ad essere processato dal Consiglio di Krypton; trattandosi del primo omicidio dopo secoli nella storia della società, la sentenza è di morte, ma non tutti i membri del Consiglio approvano e Kell viene tenuto in custodia in attesa di un verdetto finale. Nel frattempo, Kara viene promossa e dopo aver salutato il padre Zor-El e la madre Alura, parte con i suoi compagni a bordo della nave, dove si immergono in vasche di criostasi per sopravvivere al lungo viaggio, mentre su Krypton si scopre che Kell è riuscito a scappare.

Kara si risveglia dopo 10 anni a bordo della navetta dove scopre i cadaveri dei suoi compagni uccisi da Kell, che nel frattempo ha preso il comando e cambiato la rotta, e durante un breve scontro con Kara, questo scopre di possedere una forza fuori dal comune grazie alla vicinanza del sole giallo e danneggia la nave che precipita sul pianeta Terra, precisamente in Canada, anni prima (forse centinaia) dall'arrivo di Kal-El. La storia si conclude infine con il Governo americano che scopre un segnale inviato dalla navicella, per poi soffermarsi sull'immagine di Clark a bordo della nave, la stessa scena che abbiamo visto più volte nei trailer.


Ora, riflettendo su quanto ci è stato raccontato in questa sorta di prequel, la prima domanda che ci viene in mente è se Kara sarà presente in Man of Steel. Sicuramente sembra proprio che Clark sia alla ricerca di questa nave spaziale per scoprire la provenienza del suo segnale, ma non credo che questa avrà un ruolo all'interno del film. Ciò che possiamo pensare fermamente è che può voler significare un tentativo di espandere il mondo di Superman all'interno di quello che potrebbe essere l'universo cinematografico DC, o almeno gettare le basi ad un possibile sequel o spin-off, così come accadde nel 1984 nello sfortunato film interpretato da Helen Slater. Certo, le speculazioni sono tantissime, e fin quando non avremo visto il film non possiamo farci delle idee chiare. Comunque sia, la trama del fumetto è stata scritta proprio da chi sul film ci ha lavorato (Goyer e Snyder) e quindi qualche riferimento a questi avvenimenti potrebbero esserci; ovviamente potrei sbagliarmi, anche Arrow ha avuto uno spin-off a fumetti curato proprio dall'ideatore della serie Marc Guggenheim, e a giudicare da alcune voci questa non è che sia poi così tanto collegata alla serie TV, magari chi lo ha letto potrebbe farsi un'idea più chiara. Oltre a questo, ricordiamoci anche che Man of Steel potrebbe dare il lancio ad un prossimo film sulla Justice League, anche se i rumour che stanno girando in rete da più di un anno vanno presi molto alla leggera. Per capire se il progetto Justice League sarà messo in atto, e per scoprire se Supergirl avrà un ruolo oppure no all'interno di Man of Steel lo scopriremo questo 20 giugno. E credetemi, anche se Warner Italia sta praticamente ignorando l'esistenza di questo film, l'hype che si sta venendo a creare è veramente alto.

 

Il guardaroba di Wonder Woman

Lo scopo di questo blog è principalmente quello di riportare storie di personaggi che popolano l'Universo DC. E per farlo, ho sempre cercato di approfondire la storia canonica di ognuno, scartando elementi che con gli anni sono stati messi da parte o comunque che risultino irrilevanti. Tra la rosa proposta in questi mesi di attività, volevo fare un post, raccontare la storia di uno dei personaggi principali dell'Universo DC. Uno su tutti, particolarmente: Wonder Woman. Non so quante volte ci ho provato, ma parlare di Wonder Woman è davvero difficile; nel mio piccolo, ciò che conosco di lei è sempre poco rispetto a quanto effettivamente racchiude il personaggio. Raccontare la storia di WW presenta delle difficoltà quasi quanto ne porterebbe parlare di Superman: troppi elementi, troppe storie, troppe idee scartate e poi riprese... insomma, ho sempre cercato di scrivere di lei, ma mi son sempre tirato indietro. Poi mi è venuta un'idea: non raccontare il mito di Wonder Woman, ma la sua evoluzione. E come? Attraverso i suoi costumi!


Riflettendo un attimo sui costumi utilizzati dai supereroi nel corso degli anni, di certo non moltissimi hanno subito un rivoluzionario cambio di costumi, specialmente in casa DC. Il recente reboot del suo Universo narrativo ha dato modo di apportare modifiche al 'vestiario' generale della comunità di eroi, ma lì dove alcuni hanno subito per la prima volta un definitivo restyling, per Wonder Woman non è la stessa cosa. Come già detto nell'introduzione, Wonder Woman ha una lunghissima storia editoriale, molto travagliata e piena zeppa di rivisitazioni e restyling, un po' perché il personaggio ha dovuto adattarsi ai costumi dell'epoca in cui le storie venivano pubblicate, e un po' perché Wonder Woman, - per quanto goda comunque di grande fama - ha avuto sempre un rapporto molto difficile con i fan. Queste rivisitazioni, per quanto siano state numerose, hanno sempre portato però a fare marcia indietro, tornando sempre al suo look classico: stivali rossi, pantaloncini blu a stella, corsetto rosso, tiara, decorazioni e bracciali dorati. L'unico cambiamento nel costume classico di Wonder Woman che è risultato effettivo nel corso degli anni sono le dimensioni delle sue.. er, mutande.. con alcuni disegnatori che volendo osare un po' troppo, le hanno fatte diventare anche un perizoma o quasi.


Ovviamente, i suoi accessori sono sempre stati onnipresenti, come i bracciali d'Egidia capaci di respingere i proiettili (e i raggi Omega di Darkseid!), il Lazo della Verità il quale impedisce chi ne è avvolto di mentire, e la tiara che (non molto spesso) viene utilizzata come sorta di boomerang. Per quanto riguarda le sue origini, quelle sono abbastanza chiare: nata dalla creta per mano di Zeus, Diana è la figlia di Hyppolita, regina delle Amazzoni, che una volta conosciuto il generale Steve Trevor, finito per sbaglio sull'Isola Paradiso dopo un incidente aereo, decide di accompagnarlo nel Mondo degli Uomini (così le Amazzoni definiscono il nostro mondo) come ambasciatrice di Themyscira. Lì imparerà le ingiustizie, e deciderà di combattere contro di queste assumendo l'identità di Wonder Woman. Ecco, dopo questa breve introduzione generale, senza perdere altro tempo, iniziamo il nostro viaggio attraverso i vari costumi di Wonder Woman!

The Golden Age: Anni '40 - '50
Come un po' tutti sapete, Wonder Woman debutta nel 1942 tra le pagine di All-Star Comics ottenendo poi la sua prima serie regolare, Sensational Comics, dove inizialmente si presenta con una semplicissima gonna, che verrà poi sostituita una decina d'anni dopo da dei pantaloncini aderenti. Durante questo periodo, Wonder Woman assume l'identità segreta di Diana Prince, passando dall'essere un'infermiera dell'esercito americano ad assistente del suo amato (e 'donzella in pericolo') Steve Trevor. Sempre nel corso degli anni '50, Diana iniziò poi a indossare dei sandali aperti al posto dei classici stivali rossi.


Teen Wonder Woman!
Nel 1956, con il Comics Code Authority furono vietati (tra le altre cose) contenuti esplicitamente sessuali, e ciò volle dire un abbandono alle classiche scene di bondage -onnipresenti nelle storie di WW- e ai disegni che offrivano delle caratterizzazioni un po' 'generose' ai personaggi femminili. In quegli anni, a parte la rappresentazione di una WW piatta come un manico di scopa, furono presentate delle storie di una Diana in età adolescente (che risultavano totalmente fuori continuity) e successivamente anche in tenera età...

Nel frattempo, negli anni '60 Diana fu promossa a tenente dell'esercito (non si sa come) e ritornò infine agli stivali rossi, mentre apparivano altre versioni di Wonder Woman, come Super Woman da Terra-3 e altre impostore come Nubia. Contemporaneamente, nel 1967 fu presentato un cortometraggio di 5 minuti dedicato a Wonder Woman, con Ellie Wood Walker a interpretare l'eroina, che voleva funzionare come episodio pilota per una serie TV seguendo la scia del successo del Batman di Adam West. Ciò non funzionò,  ma non fu abbastanza per smettere di riprovarci: nel 1974 fu girato un episodio pilota con l'attrice Cathy Lee Crosby, ma anche questo non fu di successo. Nel frattempo, prima di riuscire a girare una serie TV con l'attrice Lynda Carter, nei fumetti Wonder Woman abbandonò il look classico per diventare un'agente governativo...


"Break to the Myth" e Terra-2
Sì, esatto. Precisamente, dal 1968 al 1972 ci fu una rivoluzione totale per Diana. Indossando un completo bianco per affrontare minacce diverse dal solito, i fumetti di Wonder Woman si trasformano in dei veri e propri spy-comics in quella che viene comunemente chiamata "la pausa al mito". Chiusa questa parentesi, finalmente si decide di tornare al look classico, raccontando le storie di Wonder Woman di Terra-2, vale a dire la Terra parallela dove risiedono gli eroi della Golden Age, come la Lanterna Verde Alan Scott, Jay Garrick, eccetera. E nel frattempo, venne mostrato per la prima volta come Diana Prince 'diventasse' Wonder Woman, prima della piroetta alla Lynda Carter, ovviamente (vedi seconda immagine sopra).

Post-Crisis - Wonder Woman seconda serie
Quante volte l'ho detto, in questo blog? "Crisi sulle Terre Infinite fu l'occasione per azzerare l'intera continuity, e nessuno fu risparmiato, compresa..." Wonder Woman, che fu presa in gestione da George Pèrez che si apprestò a riscrivere un po' il background di Diana, legandola più alle sue sorelle Amazzoni che al Mondo degli Uomini, e per quanto riguarda il look si apprestò a rimarcare maggiormente la cintura e il busto dorati e 'ingrandendo' i bracciali di Egidia (di color argento). Con i capelli ricci e rappresentata come una vera e propria guerriera, è qui che ha inizio il vero mito di Wonder Woman.

Vita civile - il declino
Se la gestione di Pèrez è diventata ormai iconica, ciò che ne è seguito è tutt'altro che agli stessi livelli. Negli anni '90 fu presentata una run in cui le Amazzoni scomparvero e Diana data per morta dalla Justice League; decisa a provare a vivere una vita normale (senza riuscirci, ovviamente) Diana veniva spesso caratterizzata appunto in abiti civili... e tanto perché non ci vogliamo far mancare nulla, il personaggio assume un vero e proprio declino quando la Mattel mise in commercio una bambola di Wonder Woman, e la DC ne pubblicò addirittura un fumetto, Wonder Woman and the Star Riders. Parlo di declino in quanto il concetto di Wonder Woman viene fatto a pezzi nella prima metà degli anni '90.

Il perizoma e la motociclista
Decisi a fare marcia indietro, nel 1994 Diana tornò al suo look classico, ma questa volta più svestita. Al posto delle mutande aveva un perizoma, insomma. Non fu mai un mistero il perché di questa scelta, il disegnatore Mike Deodato disse che secondo lui, visto il periodo buio per WW, svestirla avrebbe aiutato a incrementare le vendite; credo ci sia poco da commentare su questa scelta. Fortunatamente, furono mosse parecchie critiche a questi disegni (definendo questa gestione 'the porn Wonder Woman') e in breve tempo si  tentò un altro approccio. L'Amazzone Artemis prese l'identità di Wonder Woman, mentre Diana tornò con un look da motociclista, ideato da Brian Bolland, il quale resta tuttora uno dei preferiti tra i fan.

Da segnalare anche qualche Elseworld che hanno apportato delle modifiche al personaggio di Diana, se pur giusto per una storia. Nell'ordine: un Elseworld dalle pagine di Superboy Annual del '94, il personaggio di Amazon (il personaggio Amalgam nato dalla fusione tra WW e Tempesta degli X-Men), Amazonia, una storia ambientata nell'epoca Vittoriana, in pratica Gotham by gaslight con protagonista Wonder Woman, e la rappresentazione di Diana nell'Elseworld The Nail (Il Chiodo).


War of the Gods: la morte e il ritorno di Wonder Woman!
Passiamo finalmente ad uno degli eventi più significativi della storia editoriale di Wonder Woman: War of the Gods, grande crossover che vede coinvolto tutto l'Universo DC darsi battaglia con tutti gli déi dell'Olimpo (versioni Romane comprese!). La guerra viene scatenata da Circe, ma presto sfugge al suo controllo, e le due nemiche si vedono costrette ad un'alleanza: per porre fine alla guerra, Diana deve salire all'Olimpo, ma per farlo deve divenire una déa, e per farlo deve morire. Wonder Woman quindi viene uccisa da Circe e risorge come dèa della verità, indossando una tunica bianca. Con Diana divenuta una dèa, il ruolo di Wonder Woman viene preso momentaneamente da sua madre Hyppolita, ma successivamente Diana tornerà con gonna e giacca di pelle.

Quest'ultimo look ha breve vita, comunque, e Diana torna al classico costume ancora una volta, e successivamente verrà introdotta, in un modo del tutto casuale, l'armatura dorata di Wonder Woman (questa qui, per intenderci). Gli anni 2000, tuttavia, continuano a rappresentare Wonder Woman così come Pèrez l'aveva descritta, insistendo frequentemente sulla natura guerriera di Diana, rappresentandola più volte con asce, spade e scudi, e tornando a farle indossare talvolta nuovamente la gonna. In più, accade in modo più frequente un ritorno ai vecchi costumi, fin quando nel 2007 inizia la terza serie di Wonder Woman successiva a Crisi Infinita.

Donna Troy, Circe e Diana Prince
La terza serie di Wonder Woman si apre con Donna Troy (ex Wonder Girl) prendere le vesti di Diana, mentre quest'ultima, a causa degli eventi avvenuti nella precedente Crisi in cui ha ucciso Maxwell Lord (rendendola una ricercata dal Governo) decide di continuare la lotta al crimine nelle vesti di Diana Prince, un'agente governativo. Esattamente, un riferimento alle vecchie storie, compreso il suo costume (ancora una volta bianco!); successivamente, Circe si auto-proclama paladina delle donne, e rubando l'armatura di WW inizia a commettere omicidi infangando la sua reputazione (tuttavia, le sue vittime sono stupratori e magnaccia). Alla fine, Diana sconfigge Circe e torna ad essere Wonder Woman, cercando di conciliare anche l'identità di Diana Prince, eseguendo anche la piroetta resa nota da Lynda Carter!!


Star Sapphire e Straczynski
Sono sicuro che non c'è bisogno di dilungarsi molto sull'argomento "Zaffiri Stellari". Per chi non lo sapesse, gli Zaffiri Stellari sono un Corpo di lanterne portatrici della luce viola dell'amore, nemiche delle Lanterne Verdi. Durante l'evento La Notte Più Profonda, Diana (trasformata in una Lanterna Nera) viene liberata da un anello viola e diventa momentaneamente uno Zaffiro Stellare. Finisce qui. Per quanto riguarda il costume che vedete a destra, ne ho già avuto modo di parlare. Si tratta dell'opera di Straczynski "Odyssey" di cui ho già avuto modo di parlare. Il concept del nuovo costume, disegnato da Jim Lee, sarebbe dovuto essere quello dei Nuovi 52, ma per motivi ignoti, rimase solo su questa run e, a parte nelle immagini promozionali, non è mai apparso nella nuova serie.

Da Flashpoint ai Nuovi 52
Per chi non ha letto Flashpoint: fatelo, perché è una lettura veramente godibile. Per chi non ha letto Il Mondo di Flashpoint: Wonder Woman & Aquaman (edito da Lion), per favore fatelo. Non solo perché praticamente gli eventi narrati in Aquaman e Wonder Woman sono i principali, quelle su cui si basano le fondamenta del mondo di Flashpoint, ma perché tutto sommato è una lettura godibile. Per chi non sa di cosa sto parlando, Flashpoint è l'evento che ha azzerato la continuity DC (ancora) formando i Nuovi 52, e lì Wonder Woman e le sue Amazzoni si danno guerra contro gli Atlantidei di Aquaman usando come arena il mondo intero. La totale rivisitazione del costume di WW (più da principessa guerriera che da eroina) ha come caratteristica l'elmetto di Mera, la sposa di Aquaman, uccisa per mano proprio da Diana. Concluso Flashpoint, Flash torna indietro nel tempo, Pandora fa il resto creando i Nuovi 52 e qui il nuovo costume di Wonder Woman: pressoché identico a quello classico, ma con l'argento che va a sostituire l'oro e i suoi stivali da rossi passano a blu scuro. C'è da aggiungere altro? Wonder Woman è in fumetteria, andatevelo a comprare perché è la miglior serie dei Nuovi 52 (oh, sempre a mio modesto avviso, poi fate voi...)


...se pensate che siamo arrivati alla conclusione di questo viaggio, vi sbagliate. Ho cercato di racchiudere grosso modo i costumi più significativi, più bizzarri e degni di nota possibili, senza tralasciare pezzi di storia importanti della vita editoriale di Wonder Woman. Molti dettagli sono stati lasciati da parte, come gli stivali "alati" introdotti da Pèrez i quali le permettevano di volare, e molti altri costumi non li ho elencati, come quelli di Elseworld come Kingdom Come, Elseworld's Finest, Red Son, il costume della serie di action figures Ame-Comi, oppure di quelli presenti in brevi run come JLA: Rocks of Ages di Grant Morrison, insomma... alle spalle ce ne sono ancora numerosi, ma quasi irrilevanti per la storia di Wonder Woman. Di certo col tempo ne vedremo molti altri, che siano successivamente introdotti in futuro, oppure di altri del passato. Sicuramente, se giocherete al prossimo gioco online della DC Infinite Crisis, avrete modo di conoscerne altri direttamente da universi paralleli del Multiverso (tanto per fargli pubblicità gratuita).