Comunicazione di servizio + Considerazioni Random


Luglio è stato un mese abbastanza spento per il blog, lo so. E mi scuso per quella ristretta cerchia che segue assiduamente il blog, sia per passione che per reperire le scan di Injustice. Senza andare troppo nello specifico e sbandierare i fatti miei, dico solamente che è stato un mese abbastanza movimentato per il sottoscritto, e ciò mi ha rallentato parecchio nella pubblicazione dei post, che tranquillizzo tutti dicendo che ce ne sono accantonati un bel po', e quando tornerò il blog non peccherà di contenuti! Questo, ovviamente, tempo permettendo. Tra impegni vari e lavoro, si spera sempre di riuscire a ritagliarsi uno spazio per questo piccolo spazio virtuale. Senza contare che, incrociando le dita (e se mi volete almeno un minimo di bene, incrociatele anche voi per me!) ho intenzione di seguire qualche corso che mi possa inserire nel mondo fumettistico come sceneggiatore, e se ciò andrà in porto, gli impegni si triplicheranno. Insomma, Portait of a Bastich comunque non ha intenzione di abbandonarvi, e tornerà presto! Ma se proprio vi mancherò, vi consiglio di mettere il like alla mia pagina Facebook, dove potrete trovare alcune notizie random sulla DC Comics, e seguire qualche conversazione tra appassionati dell'Universo DC.

E a proposito di notizie, ne approfitto anche per dar voce ad alcuni rumor e notizie uscite proprio questo mese, un po' da tutto l'Universo DC, andando a esprimere anche il mio punto di vista.

Iniziamo col parlare di Trinity War, il primo crossover del Nuovo Universo DC che, a quanto pare, andrà a coinvolgere tutti i Nuovi 52, e che avranno come assoluti protagonisti le tre Justice League (JL, JLA e JL Dark) e la cosiddetta Trinità del Peccato, composta da Lo Straniero Fantasma, The Question e Pandora, che come sappiamo è stata l'artefice della nascita del Nuovo Universo DC. A lavorare sull'evento ci sono nientemeno che gli scrittori di punta del momento di Casa DC, ovvero Geoff Johns e Jeff Lemire, il quale si sta dedicando a numerose testate principali dei Nuovi 52 (Animal Man, Constantine, Justice League Dark e Freccia Verde) riscuotendo un notevole successo. In Italia, il suddetto crossover sta iniziando a delinearsi, e a breve ci verrà introdotta la nuova testata denominata Justice League of America, con protagonisti una nuova JLA capitanata da Steve Trevor e i cui componenti sono elementi tutt'altro che facilmente gestibili, come Freccia Verde, Hawkman, Catwoman, Simon Baz e Vibe. In America, invece, la mini-serie (composta da sei numeri) è appena agli inizi, e a giudicare dalle prime impressioni, sembra che l'evento sarà abbastanza godibile (avremo, a quanto pare, anche una riproposizione dello scontro tra Superman e Capitan Marvel/Shazam!). Ma, lì dove i presupposti iniziali sembrano interessanti e ben piazzati (con tanto di elemento magico, che tanto adoro nell'Universo DC), il tutto sembra un crossover degno dei migliori della Marvel, in cui a scontrarsi non sono eroi e villain, ma bensì, eroi ed eroi. Ovviamente, è ancora presto per dirlo, ma a caldo, questa è stata l'impressione che mi ha dato, sarò lieto di essere smentito se non sia così. Teniamo anche conto, tra l'altro, che nei mesi successivi a Trinity Wars, avremo anche il crossover Villains Forever, con protagonisti assoluti la Società Segreta dei Super-Criminali, nonché i maggiori "cattivi" dell'Universo DC, che hanno fatto la loro apparizione proprio tra le pagine di Justice League of America.

Passiamo oltre, e spostiamoci al mondo dei videogames. Avrete già visto sicuramente il nuovo personaggio DLC di Martian Manhunter per Injustice: Gods Among Us, con tanto di skin di John Stewart per Lanterna Verde, e avrete visto sicuramente anche gli artworks di Black Canary, i quali lasciano supporre la sua presenza come futuro DLC. Beh, sicuri che non avremo nessun altro Season Pack, ma a giudicare da quanto detto Ed Boon, i prossimi personaggi DLC saranno esclusivamente dei "fan favourites", ovvero i più rischiesti dagli appassionati, e noi ovviamente speriamo in bene, tra personaggi DLC gustosi e interessanti, e skin di alto livello (diciamocelo, quella di John Stewart è stata inaspettata!). Altro da dire? Beh, nei prossimi mesi vedremo l'uscita di Young Justice Legacy e Batman: Arkham Origins, i quali entrambi hanno ricevuto parecchie critiche positive da parte di chi lo ha testato in occasione del Comi-Con di San Diego di quest'anno. E, neanche a dirlo, specialmente per il secondo! Arkham Origins, sebbene avrà un gameplay pressoché simile ai titoli precedenti, ha alle spalle un vero senso di innovazione, dalla modalità storia alle novità sparse tra gadget e modalità detective. Anche il cast, non sarà da meno: Copperhead (una nuova versione disegnata solo per il gioco a quanto pare) è stata rivelata solo recentemente, ma abbiamo conferma di altri personaggi come Joker, Maschera Nera, Deathstroke, Deadshot, Pinguino, il Cappellaio Matto, Anarchy e Bane, che forse finalmente finirà di essere la macchietta nei giochi Arkham. Ho detto tutto? No, forse ho dimenticato di menzionare che Arkham Origins avrà un multiplayer online. Oh, ma lo sapevate già.

Cinema, TV e home video. Oggi è uscito in blue-ray The Flashpoint Paradox, il nuovo DC Universe Animated Original Movie. Se non l'avete già visto, fatelo. O leggetevi la recensione. Cos'abbiamo appreso? Che il restyling degli eroi è arrivato fino all'Universo Animato, e, grazie al Comi-Con, ora sappiamo i titoli dei prossimi film animati: Justice League: War (ispirato alle origini della JL nei Nuovi 52), Son of Batman (che c'è da dire? Si capisce da sé che è ispirato a Batman and Son di Grant Morrison!) e Batman: Assault on Arkham che a quanto pare sfrutterà il franchise videoludico, se addirittura non andrà a riproporre il primo capitolo, Arkham Asylum, in versione animata. Questo per quanto riguarda l'home video, ora parliamo d'altro, di Arrow, precisamente. Se avete letto la mia recensione, sapete quanto abbia adorato la serie, tanto da ridurmi a non voler vedere nemmeno la seconda stagione; ebbene, le carte sono cambiate. La vedrò. E non perché introdurranno Black Canary (tanto farà cagare ugualmente), ma per l'introduzione di Barry Allen nell'Universo televisivo. Esattamente, Flash apparirà in Arrow in ben tre episodi (8, 9 e 20) e molto probabilmente avrà una serie tutta sua! La mia unica speranza, è che The Flash non sarà la stessa cosa di Arrow, e che avrà dei toni molto più vicini al fumetto che una totale rivisitazione in chiave realistica (quelle, riescono bene soltanto a Nolan). Ma, il piatto forte del Comi-Con è stata la rivelazione del sequel di Man of Steel, che avrà come co-protagonista niente meno che Batman! Il team rimarrà lo stesso: Zack Snyder e David S. Goyer alla regia e alla sceneggiatura, mezzo cast di MoS confermato (Cavill, Adamx, Fishburne e Lane), da decidere è soltanto l'attore di Batman, per il resto sappiamo che le riprese inizieranno nel 2014 a Vancouver, e che Superman Vs. Batman (questo il titolo provvisorio) uscirà nelle sale il 2015. E noi, non vediamo l'ora. Almeno io mi sto già fappando!


Insomma, tra tutte queste belle notizie, Portrait of a Bastich vi saluta temporaneamente, ma tornerà presto, con tanti Secret Files, DC Girls e Review! Non mi abbandonate! See ya', bastich!
 

Review: Justice League - The Flashpoint Paradox

DC Universe Animated Original Movies. Ovvero, lungometraggi animati ispirati alle saghe originali a fumetti DC Comics, che ormai siamo abituati a vederne almeno tre all'anno, e salvo qualche parentesi dedicata a Wonder Woman e Lanterna Verde, i protagonisti assoluti sono sempre stati Superman, Batman e la Justice League. Quest'anno, dopo l'uscita della seconda parte di The Dark Knight Returns ispirato all'omonimo graphic novel di Frank Miller, e Superman: Unbound, è toccato al nuovo film della Justice League, The Flashpoint Paradox, ispirato alla miniserie-evento che ha cancellato il vecchio Universo DC per far rinascere quello dei Nuovi 52, Flashpoint. Non solo un ottimo proposito per portare una ventata di aria moderna anche alle serie animate, ma anche, anzi soprattutto, per risaltare uno degli eroi principali dell'Universo DC, sempre bistrattato nelle precedenti trasposizioni. Ma tale film, è stato all'altezza delle aspettative? Questo rinnovamento all'interno dell'Universo Animato DC può fare del bene, oppure no? Scopriamolo, con il Review di Portrait of a Bastich!


Prima di iniziare, è doveroso, come consueto, ricordare che leggere quanto di seguito, comporta il rischio di incappare in qualche spoiler, in quanto verranno anche prese in considerazione le comparazioni tra film e fumetto, e ci sarà tanto da dire, a riguardo. In tal caso, vi ricordo che il film uscirà in blue-ray il prossimo 30 luglio, e che è già disponibile sullo shop di iTunes per il formato digitale. Non parlo di download illegale, se volete, lo pagate! Come giusto che sia. E qui, chiudiamo la parentesi introduttiva/pubblicitaria.

Come ci si aspettava, The Flashpoint Paradox riprende pari pari gli avvenimenti della serie a cui si ispira, apportando però qualche leggera modifica per rendere la storia lineare e non rendere il tutto troppo confusionario, evitando di inserire elementi troppo "elaborati" per rendere il minutaggio del film godibile. Come già detto, e ribadito più volte, essendo Flash uno degli eroi più bistrattati nell'Universo Animato DC (in parte dovuto alla caratterizzazione di Wally West, il "Flash allegro", che è stato protagonista per anni nelle serie animate), introdurre i Nemici e l'Anti-Flash non era certamente un compito facile, in quanto non c'è mai stato un vero e proprio approfondimento del personaggio, quindi, per quel poco che si è tentato di fare, non ci si può lamentare, se abbiamo trovato il tutto molto semplificato: qui, i Nemici appaiono come un gruppo di villain qualsiasi, che addirittura combattono al fianco di Eobard Thawne, il quale non perde tempo comunque a tradirli. Successivamente, c'è l'intervento della Justice League, il quale sembra avvenire in maniera un po' casuale, un po' come se dovesse essere fatto per ricordare che questo altro non è che un film sulla JL, sebbene il protagonista assoluto sia Flash. Scelta commerciale azzeccata, comunque sia; invece di rischiare il tutto e far comprare un titolo con su il nome di Flash, si è preferito dedicarlo all'intera Justice League, che non ha mai deluso le aspettative, economicamente parlando. Parte introduttiva finita, in cui viene accennato il passato di Barry Allen e delle origini del Reverse-Flash, il film ha finalmente inizio.

Le sequenze nell'Universo di Flashpoint sono pressoché identiche, stesse dinamiche e quasi gli stessi dialoghi, con leggere modifiche apportate; dal risveglio di Barry al lavoro (che sfocia in una semi-citazione degli avvenimenti precedenti a Flashpoint), fino all'introduzione di Batman/Thomas Wayne e di Cyborg. In sequenze che sembrano scorrere un po' troppo frettolose, senza comunque tralasciare alcuni elementi, anche se semplificandoli, ci ritroviamo con Barry che riacquista finalmente i suoi poteri, arrivando a ricordare cosa è accaduto in questa nuova linea temporale. Qui, c'è una sequenza che è un po' troppo confusa, che cerca di riassumere al meglio gli avvenimenti principali di quel nuovo Universo in maniera troppo veloce; a seguire, non ci si dimentica comunque, uno sguardo generale a cosa accade al resto del mondo. Ci vengono, quindi, presentate la brutalità di Aquaman e Wonder Woman, nonché un breve scontro tra numerosi personaggi dell'Universo DC (da Icicle Jr. a Clayface, da Kaldur'ahn e Garth a Etrigan e Grifter, e così via). Infine, possiamo trovare notevoli differenze in alcuni elementi, dal più evidente assassino della madre di Barry (che non è il Reverse-Flash, ma inserire questo elemento nel film, sarebbe stato troppo), alla causa dell'esplosione che rischia di mettere fine al Mondo intero. Di fatti, nel fumetto, la minaccia più grande era rappresentata da Terra e Geo-Force, rispettivamente imprigionati dalle Amazzoni e dagli Atlantidei come "arma finale", mentre qui, è Capitan Atom ad essere imprigionato da Aquaman. Ma, se da un lato queste piccole differenze sono pressoché insignificanti, e che sono fatte per sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione e riuscire a raccontare la storia, c'è una falla enorme, nel film. O almeno, per me è stata una mancanza che si è fatta parecchio sentire.

Sto parlando del senso dell'atto eroico di Flash, sia quando decide di salvare il mondo nonostante non sia la sua linea temporale, sia del suo sacrificio che compie per riportare tutto alla normalità. Ebbene sì, se si ha letto Flashspoint, questa mancanza è effimera, alla fine il film ne è la trasposizione, e si è cercato di fare il meglio che si è potuto. Ma la mancanza di interazione tra Barry e sua madre, a mio avviso, è stato un grosso buco a quello che sarebbe potuto essere un gran film animato, anche perché le scene finali sono quelle più mozzafiato, e aggiungere un elemento simile, sarebbe stato a dir poco perfetto. Ed è per questo che ci son rimasto male, quando non ho visto il discorso finale tra Barry e sua madre. Si è cercato di valorizzare Flash al meglio che si poteva, in questo film, ma tralasciare il suo sacrificio, e lasciarlo solo intendere, ha solo levato un po' di quel 'sentimentalismo' che tanto fa bene a ogni tipo di film, e che avrebbe aiutato ulteriormente a far amare il personaggio di Flash.


Passando al lato tecnico, non sono rimasto insoddisfatto dal doppiaggio, ma sono i disegni che mi hanno un po' deluso. Parliamoci chiaro, quando mai i personaggi nei cartoni DC sono stati proporzionati? Togliendo dei rarissimi casi, possiamo dire mai, ma in The Flashpoint Paradox c'è come una sorta di rifinitura che è ben dettagliata, ma in linea con le proporzioni (spalle grosse e corpo minuscolo) stona parecchio. L'animazione, invece, è tutt'altro che deludente; ho un po' storto il naso nella sequenza finale (che, a proposito, mi ha un po' ricordato la fine dei film di Spider-Man), però non è malaccio. Insomma, non toglie godibilità al film, nel senso che si può sempre guardare. Parlando del doppiaggio, come detto, non sono rimasto deluso. Nel cast, ritroviamo doppiatori classici come Kevin Conroy (Bruce Wayne), Nathan Fillion (Hal Jordan), Dana Delany (Lois Lane) e Ron Perlman che ritorna per l'occasione a ridoppiare il personaggio di Deathstroke dopo la serie Teen Titans. Tanto di cappello a Kevin McKidd per la sua interpretazione di Thomas Wayne, e ovviamente a Justin Chambers che sostituisce Michael Rosenbaum (il Lex Luthor di Smallville), doppiatore di Flash da ormai più di 10 anni.

In definitiva, se dovessi dare un voto a The Flashpoint Paradox, sarebbe un 8.5 in quanto mi aspettavo leggermente di più, e per i motivi che ho elencato due paragrafi fa. Tuttavia, il futuro dei DCUAOM promette bene: dopo i titoli di coda, viene mostrato un'anticipazione di quello che sarà il prossimo film che vedrà luce nel 2014, Justice League: War, ispirato alla run che ha introdotto per la prima volta la Justice League nei Nuovi 52. Avremo, quindi, il restyling anche nell'Universo animato, a quanto ci hanno lasciato presagire alla fine di The Flashpoint Paradox, dove Batman e Flash hanno proprio i loro nuovi costumi. Scelta abbastanza controversa, se contiamo il fatto che, a discapito del successo che comunque il reboot ha avuto e sta avendo, molti fan di vecchia data hanno abbandonato la DC proprio a causa di questo. Optare per un nuovo team di doppiaggio (cosa che quasi sicuramente avverrà, purtroppo), distaccherà ulteriormente a ciò che era il vecchio Universo animato, probabilmente, arrivando a far allontanare anche i fanboy più ottusi e legati alle visioni classiche degli eroi DC. Ma noi, ovviamente, siamo speranzosi, e crediamo nel rinnovamento.
 

Supereroi


La lettura gioca una parte importante, nella nostra vita. Essa ci aiuta a crescere, ci apre la mente, aiuta ad allargare i nostri orizzonti; ma spesso, il ruolo che ricopre è principalmente quello di "intrattenerci". E i fumetti, grosso modo, hanno come scopo principale proprio questo. Ci isolano dal mondo esterno, ci accompagnano in un luogo di fantasia fatto di personaggi colorati ed eccentrici, capaci di stimolare la nostra fantasia. Nel corso degli anni, il fumetto si è evoluto fino a venir considerato una vera e propria forma d'arte, grazie anche alle tematiche 'pesanti' affrontate da generi disparati, molti dei quali mettono in risalto i lati più cupi della nostra società, senza considerare la capacità di riuscire a coadiuvare disegni ben fatti e storie ben raccontate capaci di trasmettere emozioni, e sì, anche capaci di portare il lettore a riflettere. Il genere supereroistico, sebbene ancora oggi sia bistrattato da chi lo osserva da lontano, non è da meno. Al di là dei loro mantelli, dei loro costumi colorati, delle scazzottate e dalla scia di distruzione che si lasciano dietro, i supereroi rappresentano un ideale superiore, ed è ciò che cercano di trasmettere nelle loro storie di pura fantasia.

Nel corso degli anni, più di un universo supereroistico sono nati, affiancando le già famosissime DC Comics e Marvel, come la Image e la defunta Wildstorm, e ognuno di questi ha sempre dato un'immagine personale ai supereroi. Case editrici come Vertigo o Wildstorm, per esempio, hanno puntato su tematiche più mature, sempre legate ad un mondo immaginario, ma con toni più cupi che meglio riescono a rispecchiare la società in cui viviamo, mentre le due principali, DC e Marvel, vanno per altre vie, scegliendo di ambientare le loro storie in un mondo utopico ma con scelte nettamente differenti. La Marvel, decide di tenersi su una caratterizzazione di un mondo che non vede di buon occhio i supereroi, i quali a loro volta appaiono decisamente con più sfumature rispetto agli eroi della DC, arrivando anche ad avere un "lato oscuro"; le storie, sempre caratterizzate da un particolare "realismo" che permette un paragone che più si possa avvicinare al nostro mondo, danno sempre più di uno spunto riflessivo, permettendo di guardare la storia da più angolazioni, senza dimenticarsi del lettore. Sotto moti aspetti, la Marvel è per il lettore; non si dimentica mai di lui, e del suo punto di vista, facendo in modo che il ruolo del supereroe possa essere visto da un'ottica più obiettiva, mettendo in discussione anche la morale, talvolta. La DC Comics, invece, è un altro discorso. L'Universo DC è un mondo utopico, popolato da supereroi che vengono amati ed acclamati, dove i Governi mondiali, se pur alla ricerca di tenere il controllo (assumendo, a volte, il ruolo di nemico), appaiono impotenti dinnanzi a loro e alla loro sensibilità morale. Il supereroe, nell'Universo DC, è ciò che dovrebbe davvero essere, e vale a dire, un simbolo di speranza e cambiamento per l'umanità.

Tutta questa lunga premessa, per raccontare la mia personale esperienza con i supereroi, e più particolarmente con l'Universo DC. A discapito di quanto possa sembrare, posso definirmi un neofita del genere; ho avuto tra le mani il mio primo fumetto di Batman solo nel 2009, senza contare però una copia di Batman Black & White contenente una breve storia sul passato di Due Facce quando avevo ancora l'età di 8 anni (ad oggi, ahimè, non so che fine abbia fatto). Il fumetto in questione, è Batman: Anno Uno, presente nei volumi da edicola editi da Planeta, cui sono riuscito a reperire solo i primi 20 numeri, arrivando a conoscere importanti saghe come Una Morte in Famiglia, Cataclisma, Terra di Nessuno e Hush. Inizialmente, l'interesse verso Batman nacque ingenuamente; da sempre affascinato dal mondo dei supereroi (proprio grazie ai film Marvel), avevo identificato Batman come il mio supereroe preferito, e il motivo era semplice: Batman è un umano, non ha bisogno di super-poteri. La sua più grande arma è la sua determinazione. Correrò il rischio di essere banale, ma Batman ha avuto un grande impatto sulla mia vita. Quel lato oscuro che tendeva ad abbracciare è stato praticamente il mio specchio, negli anni a venire; in particolar modo il Batman di Greg Rucka, nella cui run fu introdotta Sasha Bordeaux e venne messo in risalto il lato solitario e autodistruttivo di Bruce Wayne. Quelle letture, oltre a regalarmi dei momenti veramente intensi e interessanti, mi aiutarono a scrutarmi nell'animo, e iniziare a comprendere veramente chi io fossi veramente. Ma non era abbastanza. Dovevo ancora crescere.

Subito dopo Batman, ci fu Wonder Woman, ma non dopo aver iniziato a farmi una "cultura" sull'intero Universo DC leggendo importanti saghe come Crisi sulle Terre Infinite e Crisi d'Identità. Con Wonder Woman, iniziò a delinearsi il mio ideale di uguaglianza, abbandonando definitivamente quegli ideali sessisti di differenziazione tra uomini e donne. Oltre ad esso, Wonder Woman mi affascinava anche per le sue origini derivanti dalla mitologia greca, di cui sebbene non la conosca da cima a fondo, mi ha sempre affascinato in particolar modo. Poi fu la volta di Lanterna Verde, di cui, dopo varie letture classiche, arrivai a leggerne l'intera continuity di Geoff Johns, da Rinascita a Nel Giorno Più Splendente (ahimè, non ho mai letto La guerra delle luci). Lanterna Verde ha rappresentato per me un'apertura mentale definitiva, spazzando via ciò che Batman mi aveva lasciato. L'immagine di un eroe, che non è poi un supereroe, ma un poliziotto spaziale, che svolge le sue avventure nello spazio, quindi verso l'ignoto, è stato per me un chiaro riferimento all'allargamento di orizzonti. Ma se c'è una run che ha avuto un vero forte impatto, è stata La Notte Più Profonda, e non solo per la sua caratterizzazione particolare, che è riuscita a scavare nelle fondamenta della storia della DC Comics, ma per il senso dietro la storia. Le Lanterne Nere che uccidono alimentandosi delle emozioni delle loro vittime, che a loro volta diventano uno di loro, è un chiaro riferimento all'apatia; portare allo stremo le proprie emozioni, farle crescere, fin quando non vengono risucchiate dal male, un male che non arriva da dei cadaveri di persone care, fondamentalmente, ma delle proprie emozioni che provavano verso di loro, nonché loro stessi. Cos'è un Universo senza emozioni? Nekron parlava di equilibrio, perché la vita è il caos, e l'apatia è l'unica maniera sensata di vivere, ma non è così. È proprio quel caos, alla fine, che distrugge l'apatia, la vera morte dello spirito umano. La Notte Più Profonda è questo, e molto di più, ed è dimostrazione del genio creativo di Geoff Johns, che riesce in qualsiasi modo a scrivere storie che sono accessibili a qualsiasi tipo di mentalità, arrivando a colpire nel segno.

Se Batman e Lanterna Verde, attraverso le loro saghe, hanno delineato maggiormente il mio carattere, non è stato da meno Flash. Lui, il Velocista Scarlatto che nel corso degli altri ha rappresentato svariate cose: eredità, famiglia, sacrificio ma prima di tutto umiltà e umanità. Sì, Flash è il più umano di tutti gli altri eroi, più di Batman stesso; non è questione di poteri o no, e a volte nemmeno di determinazione: è integrità morale. Barry Allen e Wally West hanno ricevuto per caso i loro poteri, e li hanno abbracciati combattendo per ciò che ritenevano giusto, e non perché mossi dal peso della responsabilità, ma dalla loro sete di giustizia. Un buon esempio è Barry Allen, il quale prima di diventare Flash, era innanzitutto un poliziotto. Forse, Flash è il supereroe che più si avvicina all'eroe della Marvel, quello umano, un po' come Spider-Man, ma senza il concetto del "supereroe con superproblemi"; niente peso per le responsabilità, niente pentimento, niente voglia di concludere la propria carriera da eroe. Essere solo un supereroe, perché è ciò in cui si crede.


Se non ci è chiaro ancora il concetto di Supereroe, Superman può essere l'identificativo perfetto. Non a caso ne parlo per ultimo, in quanto l'eroe di Krypton è stata la mia ultima tappa verso la mia maturazione (almeno in campo emotivo/riflessivo). Converrete tutti con me se affermo che non si può pronunciare la parola "supereroe" senza ricollegarlo a Superman; e anche se ciò è facilmente riconducibile al fatto che lui è stato il primo di tutti, in realtà c'è anche molto di più, e vale a dire l'ideale cui rappresenta. Forse tenderò ad esagerare, ma possiamo vedere Superman come un Gesù moderno, colui che ha il compito di portare la pace all'umanità, al fine di farla crescere, evolvere, abbandonando ogni conflitto, e iniziare a sperare nel bene, e coltivare questo nostro lato. Un po' tutti noi, in un modo o nell'altro, anche solo per un periodo nella nostra vita, abbiamo pensato a coltivare più il peggio che c'è in noi stessi. Egoismo, avidità, dettato sempre da invidia o insoddisfazione. Superman rappresenta l'ultima speranza per l'umanità, che può portare l'umanità a prosperare, coltivando quel lato "buono" e altruista insito in noi. Ma cos'ha Superman in più rispetto ad altri? È un essere potentissimo, comparato agli esseri umani è un vero e proprio dio; ma nonostante ciò, è cresciuto sulla Terra, in mezzo a noi, e ciò rende di lui un umano, con gli stessi nostri problemi. Superman ha sulle spalle il peso del mondo, e il suo non è un ruolo facile. E ciò ci riporta un po' al significato del supereroe, del ruolo che all'interno di un Universo immaginario deve avere e che, inevitabilmente, si riflette sullo stesso lettore. Niente coinvolgimento, nessuna sensazione di "rispecchiarsi" nel personaggio. Ispirazione. Questo è il supereroe, racchiuso nella figura di Superman.

Ho parlato di come i supereroi mi abbiano cambiato la vita, di come mi abbiano aiutato a crescere emotivamente, ma ciò non vuol dire, comunque, che il significato del supereroe sia un ideale superiore ad ogni cosa. Relativamente, il loro senso è quello, ma non scordiamoci cosa deve rappresentare un fumetto: intrattenimento. I tempi sono cambiati, le storie sono passate dall'essere spensierate, prive di alcuna logica, fino a diventare "mattoni" racchiudenti significati profondi, che possono solo stimolare l'attenzione del lettore, senza mai perdere, ovviamente, le dinamiche del racconto supereroistico. Dinamiche che spesso e volentieri, in determinati periodi storici, erano completamente differenti da quelle di oggi, senza alcun significato 'profondo', perché la gente, all'epoca, ricercava solo spensieratezza. Oggi no, il lettore richiede tematiche forti, dure, e il genere supereroistico, sebbene vacillante e mal visto dai più, continua a seguire la stessa linea, forse giudicata "infantile" perché piena di "buonismo", e "stranamente", è un genere che non è ancora destinato a morire. Forse i supereroi riescono davvero, nel loro intento? Può darsi, ma non dimentichiamoci che, per quanto possano farci riflettere e migliorare, i fumetti sono e rimarranno sempre uno strumento che ci aiuta a sviluppare la nostra fantasia, a portarci in ambientazioni volutamente staccate dalla realtà, ed è principalmente per questo che esistono, e per cui molti di noi continueranno a comprarli.