Secret Files: Patty Spivot

Dopo aver parlato di supereroi, antieroi e villain, concediamoci una pausa per parlare di un personaggio che, seppur minore, è protagonista nelle testate di Flash dei Nuovi 52. Come abbiamo potuto apprendere, il matrimonio pre-reboot tra Barry Allen e Iris West non è mai accaduto, e se pur tra i due sembra essere rimasta una piccola scintilla, il principale interesse amoroso del supereroe scarlatto è Patty Spivot, collega di Barry al laboratorio, e affascinante ragazza da un carattere decisamente con "più pepe" rispetto all'ex-fiamma del Velocista Scarlatto. Ma, se da un lato il personaggio ha fatto ritorno solo in tempi recenti, non molti sapranno che Patty ha avuto l'occasione di vestire i panni di Ms. Flash e Hot Pursuit!


Sono quasi convinto che molti hanno un po' storto il naso quando la relazione tra Patty e Barry è stata confermata. E non nascondo che l'ho fatto anch'io. Ma la ventata di novità non doveva fermarsi soltanto al cambio di costumi e di origini; quasi tutte le relazioni stabili sono state ribaltate, basti pensare a Batman e Catwoman, Lois e Superman, entrambi i quali condividevano anche il segreto della loro identità. Ora Bruce Wayne si concede qualche scappatella con Selina (e non si può certo dire che la loro sia una relazione stabile), mentre Clark Kent ha una vita sociale praticamente inesistente ed ha iniziato a 'frequentare' Wonder Woman. Anche per Barry lo sconvolgimento è stato grande, da sposato felicemente con la bella giornalista Iris West è tornato ad essere single, salvo poi successivamente impegnarsi con la sua collega Patty. Personaggio che, per quanto abbia iniziato ad avere un ruolo più insistente nella breve run di Geoff Johns subito dopo Flash: Rinascita, non è affatto nuovo; anzi, la sua 'nascita' avviene nel lontano 1977 tra le pagine di DC Special Series, dove lo scrittore Cary Bates la presentò niente meno che con l'identità di Ms. Flash!

Ma a discapito di quanto si possa pensare, Patty Spivot non è mai stata realmente Ms. Flash. La storia di Bates vede Patty essere vittima dello stesso incidente che trasformò Barry Allen in Flash, salvo però essere salvata da quest'ultimo all'ultimo minuto; il Velocista inizia quindi a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se il fulmine l'avesse colpita. Da qui, la storia di Ms. Flash prende piede, ma non nella maniera più rosea: incapace di controllare la sua velocità, causa l'esplosione di Central City (finale che non risulta casuale, in quanto Barry, nella sua immaginazione, tiene conto del carattere a tratti irresponsabile della collega). Dopo questa breve parentesi, Patty non sparisce dalle storie di Flash, rimane anzi quasi sempre presente anche se con ruoli decisamente non importanti. Riferendosi erroneamente, talvolta, a lei come "Pam" da qualche scrittore distratto, Patty sparisce dalle testate di Flash subito dopo Crisi sulle Terre Infinite, per poi riapparire 30 anni dopo durante la run di Geoff Johns.

Lo scrittore di Detroit conosce bene il personaggio di Flash, e non stupisce la scelta di reinserirla nelle storie di Barry Allen che nel frattempo è tornato dalla morte dopo più di 20 anni da Crisi sulle Terre Infinite. Johns dona più spessore al personaggio, descrivendola come la miglior scienziata forense del laboratorio e con una cotta verso il nostro eroe. Ai tempi dell'attività di Barry come Flash, Patty, sapendo della sua ossessione verso il caso dell'omicidio di sua madre, decide di tenersi a distanza e di non dichiararsi, anche se con enorme rimpianto visto che poco dopo arriva anche a sposarsi con Iris West; quando Barry viene dato per morto, si trasferisce a Blue Valley in Nebraska. Quando Allen chiede il suo aiuto per risolvere un caso, Patty decide finalmente di dichiararsi, ma ciò non viene mai approfondito, in quanto di lì a poco ci sarà l'evento Flashpoint che azzererà la continuity DC realizzando il sogno di Patty: poter stare finalmente con Barry.

Però, le curiosità su Patty non sono finite, e anche lei ha un ruolo durante Flashpoint, precisamente tra le pagine di Kid Flash dedicata al Mondo di Flashpoint, storia che non è mai stata pubblicata in Italia. Se ricordate gli avvenimenti antecedenti a Flashpoint, vi verrà in mente sicuramente il personaggio di Hot Pursuit, controparte di Barry Allen di una Terra non precisata nel Multiverso giunto su Terra-1 per eliminare l'anomalia temporale che minaccia di distruggere l'intera esistenza. Sulla storia di Kid Flash ci viene mostrato di come Patty rubi l'attrezzatura di Hot Pursuit e finisca in un futuro alternativo (precisamente, nel 3011), dove incontra Bart Allen che sembra non assortire nessun effetto sul cambio temporale; di fatti, continua ad avere le stesse memorie del suo futuro e passato. Chiarito che entrambi si trovino in una distorsione temporale, decidono di scoprire cos'è che l'ha causata, non facilmente però. Brainiac, in questo futuro, ha il totale controllo su ogni cosa e dà la caccia ai due eroi, arrivando a uccidere Patty. Bart promette a Patty di cambiare il passato, e mentre torna indietro nel tempo, incontra Flash allo stremo delle forze che tenta di restaurare la linea temporale. In un ultimo gesto eroico, Bart trasferisce la sua velocità al nonno in modo tale da riuscire nella sua missione, facendo tornare tutto alla normalità e riportando in vita Patty... formando l'Universo dei Nuovi 52, ovviamente.


Da qui, ne seguono gli avvenimenti che tutti noi stiamo leggendo sulla testata di Flash. Inutile dire che Patty avrà ancora molto da dire all'interno del Nuovo Universo DC, ma al momento non sappiamo ancora con precisione quale ruolo andrà a ricoprire, se tornerà nuovamente negli improbabili (e diciamocelo, inappropriati) panni dell'eroina e se soprattutto avrà veramente rubato il cuore di Barry alla bellissima Iris West.
 

Secret Files: Blue Beetle

Come è ormai di rito, con Secret Files andremo a parlare di un altro degli innumerevoli personaggi carismatici del DC Universe: Blue Beetle. Uno personaggio che negli ultimi anni è diventato in breve tempo uno dei più amati nel fanbase americano nella sua ultima incarnazione, Jaime Reyes, ma che tutti sicuramente lo conosceranno con almeno una delle due sue identità precedenti: Ted Kord e Dan Garrett. Come poche volte accade, quindi, ci troviamo di fronte ad un personaggio che ha passato il testimone a ben tre generazioni differenti: andiamo a scoprire la storia di Blue Beetle!


Chi ha acquistato il volume edito da Lion qualche mese fa, ha imparato già a conoscere Jaime Reyes, ma è meglio precisare come la versione dei Nuovi 52 cancelli praticamente ogni versione precedente dell'eroe, facendo spazio soltanto alla rivisitazione moderna e decisamente migliorata sotto molti aspetti. In realtà, la storia di Blue Beetle è molto più particolare e lunga, e si fa spazio attraverso tre identità differenti e altrettante rivisitazioni, e se consideriamo il 'passaggio' dalla Fox Features Syndicate (casa editrice da cui è nato) alla Charlton Comics, arriviamo anche a quattro. Ma prima di farci venire un mal di testa, è bene andare per gradi, e raccontare la sua storia passo per passo.

Golden e Silver Age: Dan Garret e Dan Garrett
Blue Beetle nasce nel 1939 sulle pagine di Mystery Men dalla mente del disegnatore Charles Nicholas, precisamente proprio sul numero di lancio, in una storia scritta da Will Eisner. La prima versione del supereroe prende il nome di Dan Garret, figlio di un poliziotto che decide di intraprendere la stessa strada del padre fin quando non fa la conoscenza del Dottor Franz, che vedendo in Garret un uomo di alta morale, decide di donargli delle sue attrezzature sperimentali: un'uniforme metallica anti-proiettile e la "Vitamina 2-X" che gli dona la super-forza e ne aumenta la resistenza. Prendendo l'identità di Blue Beetle decide quindi di combattere il crimine, affiancato occasionalmente dal suo sidekick Sparky. Il personaggio ha però vita breve, e nel 1956 fa la sua ultima apparizione nel numero 3 di Nature Boy, fin quando, dopo un tentativo speculatorio da parte della IW Publications che ristampa, senza autorizzazione, le vecchie storie dell'eroe sotto il nome di Human Fly, la Charlton Comics ne acquista i diritti facendolo debuttare sulla sua serie regolare nel 1964. Questa volta il personaggio subisce un cambiamento radicale: oltre alla doppia T finale nel cognome, Blue Beetle non indossa più un'armatura indistruttibile e non ingerisce la Vitamina 2-X, ma acquisisce i suoi poteri grazie ad un amuleto magico! Dan Garrett, di fatti, non è più un poliziotto ma un archeologo che, durante uno scavo in Egitto, entra in possesso di questo scarabeo magico che gli dona straordinari poteri quali volo e super-forza; decidendo quindi di intraprendere la strada del supereroe, si fa conoscere con il nome di Blue Beetle. Come conseguenza dell'acquisizione dei diritti sul personaggio, oltre ad aver accreditato i nomi di Joe Gill e Bill Fraccio come creatori, la precedente versione della Fox Feature non viene considerata canonica (nemmeno dalla DC Comics, che in futuro ne acquisterà i diritti dalla Charlton). A riguardo, anche se da considerare 'apocrifa', la AC Comics nel 1983 pubblicò tra le pagine di Americomics una storia in cui spiegava come Dan Garrett fosse la reincarnazione di Dan Garret avvenuta per mano degli Dèi... gli stessi Dèi poi fanno visita a Ted Kord lasciandogli un messaggio con scritto "Cerca di non morire, questa volta".

Ted Kord - dalla Charlton Comics alla DC Comics
Il primo "cambio di testimone" avviene sempre durante la gestione della Charlton Comics. Dan Garrett viene ucciso in missione dal suo nemico Jarvis Kord, zio del suo apprendista Ted, intento a governare il mondo con un esercito di androidi. In punto di morte, passa il suo scarabeo magico a Ted, sfortunatamente però questo smette di funzionare, ma  ciò non ferma Ted che decide di utilizzare le sue risorse tecnologiche per fermare lo zio Jarvis e successivamente di combattere il crimine portando avanti l'eredità del suo mentore, tenendo il nome Blue Beetle. Questa nuova incarnazione vede di nuovo l'abbandono dello scarabeo magico per ritornare a dei gadget più tecnologici che consistono in una pistola a raggi e un aereo a forma di scarabeo noto come "Blue Beetle's Bug", abbinato ovviamente a doti atletiche e di combattimento. Il nuovo Blue Beetle prosegue le sue avventure occasionalmente al fianco di The Question e le Sentinelle della Giustizia (insieme a Capitan Atom e Nightshade), fin quando nel 1985 la Charlton Comics cessa di esistere e i diritti sui suoi personaggi va nelle mani della DC Comics, che si appresta ad integrare numerosi personaggi appartenenti ad altre defunte case editrici tramite l'evento Crisi sulle Terre Infinite.

Con Blue Beetle integrato al resto dell'Universo DC, le sue origini rimangono tuttavia invariate: Dan Garrett è comunque morto passando lo scarabeo a Ted Kord, che non potendo utilizzarlo, decide di allenarsi e sfruttare le sue risorse economiche per poter onorare la memoria del suo mentore. Ted Kord entra poi a far parte della Justice League International, dove stringe una forte amicizia con Booster Gold, il supereroe del XXV secolo, formando una delle coppie più divertenti e amate della DC Comics. Dopo tuttavia un'esistenza quanto meno anonima nella continuity, assume un ruolo da protagonista durante il Countdown a Crisi Infinita, anche se in un modo abbastanza particolare: viene ucciso da Maxwell Lord dopo aver scoperto che questi tramava contro la Justice League con il satellite O.M.A.C. di Batman. Proprio agli sgoccioli della sua esistenza, Ted Kord lascia un vuoto a dir poco incolmabile nell'Universo DC: la sua morte (insieme a quella della moglie di Elongated Man, Sue Dibny) scuote di fatti l'intera comunità di supereroi; alla fine, il supereroe più sottovalutato è perito nel tentativo di dimostrare quanto valesse e di quanto sia importante il ruolo che ogni supereroe riveste, anche se lo ha fatto a costo della vita.

Modern Age - Jaime Reyes
Ma se la morte di Ted Kord è servita per dare uno scossone al mondo dei supereroi, è anche servita per portare delle modifiche al suo personaggio. Modifiche radicali, e non stiamo osando troppo. Tenendo comunque fede alle origini dello scarabeo di Dan Garrett, Keith Giffen (ideatore del personaggio di Jaime) ci racconta le origini di questo attraverso un viaggio che vede coinvolto anche il mago Shazam. Lo scarabeo in realtà altri non è che una strumentazione aliena atterrata sulla Terra millenni fa il quale funziona da parassita; infilandosi nella spina dorsale, questo assume il controllo del suo ospite mettendolo al servizio della razza aliena conquistatrice nota come il nome di Reach. Quando il parassita atterrò sulla Terra, si danneggiò e gli antichi applicarono su di lui la magia per tenerlo sotto controllo, ma questo incantesimo viene spezzato quando, durante Crisi Infinita, Lo Spettro dichiara guerra a tutti gli esseri magici. Quando il Mago Shazam sconfigge Lo Spettro, lo scarabeo precipita a El Paso, in Texas e finalmente libero dai vincoli della magia, può adempiere ai suoi incarichi e prende il controllo del giovane adolescente Jaime Reyes. Ma come già detto, quando atterrò sulla Terra si danneggiò, impedendogli di prendere il totale controllo del ragazzo.

E questa è proprio la caratteristica particolare che rende il nuovo Blue Beetle un personaggio di successo, in continua lotta con i comandi dello scarabeo che cerca di imporgli degli ordini che spesso mettono a rischio l'indennità di chi gli sta attorno, i suoi cari compresi. Il suo primo ruolo da Blue Beetle rimane comunque una grande impresa, nonostante la giovane età di Jaime: essendo l'unico che si può avvicinare a Brother Eye, è proprio lui a disattivarlo, ponendo fine alla minaccia degli O.M.A.C.. Successivamente, le sue avventure lo vedono coinvolto contro La Dama, una potente signora del crimine sud-americana, e contro i Reach che, ricevendo nuovamente il segnale dello scarabeo, decidono di invadere la Terra per rimetterlo in funzione e, ovviamente, distruggere il nostro pianeta.


Da semplice supereroe in calzamaglia che utilizza gadget tecnologici o magici, a teenager problematico dotato di un'armatura aliena che non può né controllare né togliersi, Blue Beetle è uno di quei personaggi destinati a durare negli anni, anche se non sempre presente sotto i riflettori. Al momento, il giovane Jaime porta avanti un'eredità di certo non proprio rosea, ma nel suo piccolo sta facendo bene; mentre continua il suo successo all'interno della seconda stagione di Young Justice, dove ha svolto il ruolo di assoluto protagonista, tutti noi siamo in attesa di leggere le sue nuove avventure nei Nuovi 52. Certo, non proprio la giusta cosa da dire, visto che proprio da poco la serie è stata una delle tante ad essere state chiuse, ma siamo fiduciosi, perché questo nuovo Blue Beetle ci piace.
 

Arrow, you have failed this series!

Okay, lo ammetto. Non potevo fare a meno di utilizzare questa frase come titolo perché ci sta troppo bene; forse dire che Arrow sia un fallimento totale come serie è esagerato. Di fatti,  è ormai diventata una serie di successo, e stranamente anche in Italia, dove è praticamente scoppiata una Arrow-mania non indifferente, seguito anche da chi non segue particolarmente il mondo dei supereroi. Da parte mia, che non voglio esagerare dicendo che il personaggio lo conosco abbastanza bene, o meglio, quanto basta per poter mettere a confronto serie e fumetto, devo proprio dirlo: dopo alti e bassi e uno sviluppo che mi stava prendendo... Arrow ha finito con il deludermi del tutto. Eppure, c'erano tanti elementi che potevano renderla un signor serial, ma tutto è andato in fumo per qualche cosa di troppo, o sviluppata troppo male oppure da cose che non sono proprio riuscito a mandare giù. In America, la prima serie si è conclusa, e lo farà anche in Italia questo prossimo lunedì. Per chi stesse seguendo Arrow su Italia 1, vi invito a leggere con cautela in quanto potrete incappare in qualche possibile spoiler. E un messaggio a chi ama la serie e ne è praticamente innamorato: se bene io vada alla ricerca di fatti, tutto ciò che sto per dire (e non è per niente positivo) si tratta semplicemente di OPINIONI. Se ciò è chiaro, passiamo anche all'analisi di questa prima serie di Arrow.

*inserire theme song di Arrow*

Siccome sono uno a cui non piace sparare soltanto critiche e vedere il negativo in tutto, voglio partire proprio con le cose belle di questa serie: la theme song, il costume, l'adrenalina che alcuni episodi ha saputo trasmettere, e quei cliffhanger presente per un buon 75% delle puntate. E poi mi fermo qua. No, sul serio, tanto di cappello agli ideatori della serie che veramente hanno svolto un bel lavoro; io non seguo molto le serie TV, e posso anche definirmi un hater del genere. Non ho mai visto né vorrò mai vedere The Walking Dead, solo perché non mi piace il formato televisivo. Con Arrow ci ho provato perché, al di là dell'impatto mediatico, il protagonista è Freccia Verde, e devo dire che, senza poter disporre di criteri di paragone, non avevo mai visto una serie TV così adrenalinica che sa tenere incollati allo schermo settimane intere per poter vedere lo svolgersi della trama. Una trama che si è sempre di più infittita, fatta sempre più interessante, intervallata poi dagli avvenimenti dell'isola che ho trovato molto godibili. E i vari (tantissimi) riferimenti al fumetto? Godibili, sono riusciti a far contenti anche i fan del fumetto. Il dispositivo per terremoti che porta il nome (o meglio, il cognome) del supereroe Geo-Force e di sua sorella Terra, i continui riferimenti a città esistenti nell'Universo DC come Blüdhaven e Central City (chi ha colto la citazione della madre di Laurel su Flash? Beh, dovevate vedervelo in lingua originale, per farlo). Insomma, ce l'hanno proprio messa tutta...

Però, il troppo storpia, e le citazioni da azzeccate e curiose, sono diventate insistenti fino a diventare fuori luogo. L'A.R.G.U.S. esiste in Arrow? E perché dovrebbe, visto che con il realismo di Arrow i meta-umani nemmeno esistono? Ricordiamo che ARGUS sta per "Advanced Research Group Uniting Superhumans", ma mi rendo conto che io sto cercando il pelo nell'uovo e che per l'occasione magari ARGUS stia per qualcos'altro. Così come mi rendo conto che sono troppo pignolo se per me la citazione alla Ferris sia stata stupida, in quanto le aeronuatiche Ferris si occupino di aerei militari e non di linea. Non mi sto nascondendo dietro il sarcasmo, veramente credo che queste siano delle critiche a citazioni fuori luogo e buttate lì proprio giusto per fare una citazione; eppure ce ne sono state alcune che per me hanno avuto senso, come per esempio Iron Heights. Star City non ha un carcere, ed è giusto che invece di Stryker's Island, Arkham o Blackgate abbiano deciso di utilizzare il carcere di Central City. Però, torno a ripetere: il troppo storpia, e a mio parere le citazioni sono state così tante che alcune le ho trovate molto forzate.

Ma non è questo che mi ha fatto realmente storcere il naso di Arrow. Queste sono semplicemente fissazioni da fanboy, me ne rendo conto. Cosa mi ha dato fastidio veramente tanto? Katie Cassidy. Laurel, per chi non ha dimestichezza con i nomi degli attori. Davvero, ho sopportato Smallville per tanti anni odiando a morte Kristine Kreuk/Lana Lang, ripetendo a me stesso "tanto questa se ne deve andare per forza, Clark sta con Lois non con Lana". Eh, l'attesa fu dura e finalmente la tolsero dalle balle verso la sesta o settima stagione, non ricordo. Ma Laurel? Questa mi sa che ce la sorbiamo tutte le serie, in quanto in teoria (ma solo in teoria) dovrebbe essere Black Canary. No, dico... quel pezzo di legno con la faccia da oca stranita dovrebbe essere Black Canary? Avesse almeno il fisico per star bene in body e calze a rete, ma nemmeno quello! Ma al di là dell'aspetto fisico, che può essere soggettivo, la caratterizzazione del personaggio è pessima, e per me è veramente l'elemento più fastidioso dell'intera serie. Odi Oliver, poi lo ami, però ti ricordi che s'è fatto tua sorella e che è morta mentre stava con lui, quindi lo odi di nuovo. Poi lo ami di nuovo perché vedi che è cambiato, poi ti metti con il suo miglior amico, poi vi lasciate, e poi senza motivi te lo trombi a casa tua. Io sto ancora cercando di capire una cosa, in quel penultimo episodio: perché Oliver è andato da Laurel dopo che era andato a dire al suo miglior amico Tommy di riprovare a iniziare da capo con lei? Sei un pezzo di merda. E poi.. Laurel ha una finestra o un home theatre che dalla strada un qualunque cristo che passa riesce a vedere cosa succede dentro casa tua? Povero Tommy, invidiava a morte il suo miglior amico, per delle giustissime motivazioni, ma siccome si ritrova in un mondo dove le persone gestiscono i loro rapporti sociali in modo totalmente confusionario, se l'è dovuta prendere in quel posto.

Passiamo avanti. Cerchiamo di levarci in mente l'immagine di Katie Cassidy in calze a rete (brr) e passiamo un po' agli altri personaggi, e devo dire che non proprio tutti sono stati fastidiosi. E per farlo, andrò in ordine.

Oliver Queen: Che posso dire? Stephen Amell è perfetto nel ruolo. L'ho trovato piuttosto impacciato nelle prime puntate, ma col tempo ha dato il meglio di sé, e devo dire che mi piace la scelta dell'attore. Paragone serie e fumetto, invece... no, non è Oliver. Per niente. Oliver Queen (e mi riferisco a quello pre-Nuovi 52) è un cazzone, uno che scherza sempre, con un alto senso morale, sì, ma spavaldo. Questo qui mi pare più Batman con arco e frecce, ma il tutto è una rivisitazione, e da che Arrow non è un supereroe ma un vero e proprio vigilante che i cattivi li ammazza, ci sta. La rivisitazione in chiave più "oscura" per me è accettabile e sensata, nessun elemento di fastidio.
Diggle: creato apposta per la serie, Diggle è la guardia del corpo di Oliver, prima, e successivamente diventa suo aiutante. Un Alfred, solo più giovane e che prende parte all'azione. Il suo nome è in 'onore' ad Andy Diggle, lo scrittore di Freccia Verde: Anno Uno, opera a cui gli autori si sono voluti ispirare per la serie. Neanche lui ho trovato un elemento fastidioso, anzi è più la voce della ragione di Oliver, è lo spettatore che dall'altro lato dello schermo dice "Oliver, sei un pirla, tua madre fa parte dei cattivi, ce l'hai sotto il naso! E smettila di sbavare sul culo di Laurel!"
Merlyn: padre e figlio, Malcom e Tommy, prendono il cognome dal villain di Freccia Verde, Merlyn the Magician. Anche lui usa arco e frecce. Io avrei pensato che alla fine Tommy, logorato dalla gelosia, indossasse i panni dell'arciere oscuro giurando vendetta all'ex amico che gli ha fregato la ragazza. Dio ti ringrazio che non è stato così, e salvo sorprese, questo rimarrà morto. Il ruolo del cattivo di turno è spettato al padre tuttavia; un uomo di mezz'età cazzutissimo capace di tenere testa a due omoni come Oliver e Diggle. Vabbè...
Felicity Smoak: personaggio tirato fuori dai fumetti di Firestorm (era la matrigna di Ronnie Raymond). Ragazza non tanto sveglia, ma vero genio dei computer, simpatica (lo ammetto, qualche suo intervento mi ha divertito) e con un make up troppo esagerato. Anche come alleata ha figurato bene, scelta azzeccata e personaggio simpatico, solo che andrebbe truccata di meno (e cambiato colore al rossetto, almeno quello)
Quentin Lance: il più figo di tutto il telefilm! Il mio personaggio preferito, perché un po' la voce della ragione in tutta la serie. L'ho pensato più come l'unica persona normale che ragiona come cristo comanda in un mondo governato da pazzi e ritardati.
Roy Harper: non ho nulla da dire contro il suo personaggio. Azzeccato e a primo impatto fedele alla sua controparte del fumetto. Attendiamo solo che prenda il suo posto come spalla dell'arciere, probabilmente direttamente come Red Arrow o Arsenal (visto che il nomignolo 'Speedy' è stato affibiato a Thea), poi potremo riparlarne.
Huntress/Helena Bertinelli: mi fa piacere che a scriverne l'episodio sia stato Geoff Johns, e quant'era bellino il completino da spogliarellista che richiamava la sua uniforme originale del fumetto? Tutto questo, ma NO. Non mi è proprio piaciuto il suo personaggio, sebbene sia stato molto fedele alla Bertinelli originale, però gli episodi con lei protagonista mi hanno causato il sonno. E infinite risate lo pseudo-italiano dell'attrice (lo sapete se l'avete visto in lingua originale).


I cattivi
Arrow ci ha dato una lunghissima lista di personaggi, e i cattivi presentati sono stati a mio avviso bruciati. Partiamo per gradi e iniziamo con quelli presenti sull'isola: Fyers, Deathstroke e Shado. Il primo è un personaggio apparso durante The Longbow Hunters, ed è un agente della CIA corrotto che tenta di mettere i bastoni tra le ruote a Freccia Verde in più di un'occasione; il secondo, beh... è Deathstroke, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro; poi c'è Shado, che non si è capito che ruolo voglia giocare all'interno della serie. Dovrebbe essere una assassina letale che, sebbene collabori con l'arciere di smeraldo, non è che vadano proprio d'accordo, mentre qui è solo una cinese con un bel culo che fa kung fu. Bella la mossa, invece, di inserire Wintergreen, il mentore di Slade Wilson, il quale ha fatto una fine orribile, con una freccia nell'occhio dove Slade dovrebbe essere cieco. E parlando di ciechi ad un occhio, nella serie è apparso anche Deadshot. E forse gli autori si sono confusi tra Deathstroke e Deadshot, visto che è proprio quest'ultimo ad aver perso un occhio.

E poi, come possiamo non parlare del grande attore di Arrow? La grandissima rivelazione di tutta la serie! Lui, Seth Gabel, nei panni del Conte! E spero si capisca che sto cercando di essere sarcastico, perché è stato l'esatto opposto. L'attore vuole fare l'eccentrico, si è detto ispirato a Heath Ledger per la sua performance, e seriamente.. non ce l'ha fatta. Una recitazione esagerata, riuscita in un modo veramente orribile. Il timbro vocale, la recitazione, e quelle cavolo di mimiche facciali inguardabili.... forse avrei apprezzato di più la rivisitazione del Conte Vertigo, se avessero scelto un attore più qualificato e meno coglione.

Infine, stendiamo un velo pietosto su Seth Gabel, e segnaliamo anche altri personaggi che sono apparsi nella serie. Abbiamo visto la Royal Flush Gang (La Gang della Scala Reale) in una veste decisamente diversa da quella dei fumetti, ma non sto qui a dire che avrei voluto vedere cinque tizi su delle carte da gioco volanti, e per me è stata una bella idea (anche se l'episodio noioso); poi c'è stata China White, personaggio apparso su FV: Anno Uno e interpretata da Kelly Hu, su cui non ho poi molto da dire, e infine abbiamo visto anche il villain di Batman, Firefly alias Garfield Lynns, in quello che è stato l'episodio più brutto di tutta la stagione di Arrow.


In definitiva
Forse con i commenti sono stato troppo spietato, e molto probabilmente ho anche dimenticato di aggiungere altro, ma io devo proprio dirlo: non mi è piaciuta per niente questa serie. Ok, tutto è una rivisitazione in chiave realistica, ma si è arrivati ad esagerare. Un briciolo di senso morale nell'eroe di turno ci dovrebbe anche stare, e invece no; questo ammazza tutti e la polizia fa anche bene a cercarlo per arrestarlo. Non dimentichiamoci del concetto di supereroe, che in Arrow è stato spazzato via per far largo a questo realismo cupo fin troppo forzato. Per non parlare dei rapporti sociali e delle interazioni tra i personaggi; okay che è destinato ad un pubblico adolescente, ma non si può vedere che delle persone di 25 anni facciano continuamente leva sul vittimismo gratuito e completamente insensato, e che rapporti d'amicizia si rovinino così in modo stupido per il tanto aspirato amore della propria vita.  Se il buonismo del rapporto eroe-cattivo in Arrow non ce n'è manco l'ombra, nei rapporti tra i personaggi si spreca fin troppo. Chi non avrebbe mandato a quel paese McKenna che voleva sapere per forza cos'è accaduto sull'isola quando questo è un argomento che non si vuole tirare fuori? O quale essere umano non avrebbe mandato a quel paese Laurel quando, ogni volta che si presenta un problema personale, lei se ne esce fuori "io ho passato l'inferno, mia sorella è morta, e bla bla bla"? L'aspetto della soap opera stona parecchio perché gestita male. L'adrenalina, tutta via c'è... ma viene spezzata. I cliffhanger sono messi lì a caso per tenere incollati allo schermo e nell'episodio successivo non succede niente, col risultato che l'attesa si spegne con il nulla. E il finale di stagione? Ne vogliamo parlare? D'accordo, l'elemento sorpresa ci ha giocato tutti regalandoci un finale fuori dal comune e inaspettato.. però di merda.

Arrow sicuramente merita il successo che ha avuto e sta avendo, se alla gente piace è giusto non deluderla. La mia opinione è che ci si trova davanti ad una serie che, per quanto adrenalinica, spegne subito l'entusiasmo. Se non altro, un lato positivo c'è stato: dal successo, hanno finalmente deciso di dare uno scrittore decente al fumetto di Freccia Verde; dopo le pessime gestioni precedenti, Jeff Lemire ha iniziato a scriverne le storie che hanno già riscontrato parecchie critiche positive. Per me, va bene così, ma la seconda stagione non la guarderò.
 

Girl Power! - Batgirl & Batwoman (Nuovi 52)

Questi Nuovi 52 ci hanno offerto parecchie serie interessanti, ma anche (talvolta) altrettante scadenti. Con la conclusione del primo anno, ho già avuto modo di parlare di queste serie dando uno sguardo generale a quelle proposte, ma stavolta mi soffermerò su ben due testate, che a mio parere sono state tra le più emozionanti e belle dell'intero reboot DC: Batgirl e Batwoman, scritte rispettivamente da Gail Simone e J.H. Williams III.


Batgirl e Batwoman sono state presentate da Lion nella collana Batman Universe, che ha raccolto tutte le avventure delle protagoniste femminili di Gotham come Catwoman e le Birds of Prey. E se con Catwoman e Birds of Prey il lavoro non è stato poi questo granché, il contrario (per fortuna) possiamo dire delle due "pipistrelle". Ma partiamo subito dalle novità: innanzitutto, quella più ovvia - Batgirl torna ad essere Barbara Gordon, dopo oltre 10 lunghi anni, strappando il mantello a Stephanie Brown, che ben aveva figurato, tanto da aver fatto innervosire molti fan dell'ex-Spoiler. L'altra, più che novità, è una nota curiosa riguardante le trame di Batwoman, le quali assumono un tono decisamente più sovrannaturali, mostrando un'altra faccia di Gotham, una Gotham diversa da quella vista nelle varie testate dedicate alla Bat-family. Un po' come accaduto nella precedente gestione di Batwoman, tra le pagine di Detective Comics (prima del reboot), insomma, con la rossa che è passata dall'Intergang e la Bibbia del Crimine a... fantasmi e sette mistiche. Ma come giusto che sia, andiamo con calma e analizziamo una testata alla volta, iniziando proprio dal soldato Kate Kane.

Batwoman
La storia di Batwoman inizia proprio da dove l'avevamo lasciata prima del reboot, la cui gestione fu sempre di J.H. Williams III. Gli avvenimenti con l'Intergang, e più di tutti quelli coinvolgenti con la sorella gemella Elizabeth "Alice", risultano quindi in continuity, se non con un enorme punto interrogativo enorme su che fine abbia fatto Renee Montoya, ex compagna di Katherine (sia in amore che in battaglia). Con i nuovi progetti sulla figura di The Question da parte di Geoff Johns, il personaggio di Montoya è stato praticamente dovuto mettere da parte, però non se ne sono completamente dimenticati, facendo riferimento a lei più di una volta, ma se sia morta o meno non ci è stato rivelato. Comunque sia, modificate apportate (e dovute) a parte, questa gestione del personaggio di Batwoman non scontenta affatto, a partire dalla protagonista stessa. Un po' tutti hanno imparato a conoscere Kate Kane prima e/o dopo il reboot; lei è diversa dai soliti membri della bat-family, lei non è un'eroina, è un soldato. Radiata dall'esercito per la regola del "Don't ask, don't tell" dovuta alla sua omosessualità, Kate Kane è forte, decisa, preparata, un po' come quel Batman che tanto ho preferito negli anni passati, quello più oscuro e cupo che allontanava chiunque gli stesse accanto, anche se ciò non è del tutto vero in quanto ha intrapreso una vera e propria relazione amorosa con la detective Maggie Sawyer. Poliziotta che risulta una scelta azzeccatissima, non come semplice 'sostituta' di Renee Montoya. La loro relazione, all'apparenza quasi perfetta, è molto più complicata di così, in quanto Sawyer dà la caccia a Batwoman. Anche un po' di contorno rosa, per così dire, attorno alle storie di Batwoman, il ché non fa mai male se non esasperato o reso ridicolo, cosa che non accade in Batwoman. Per quanto riguarda altri aspetti da 'soap opera', non dimentichiamoci dei suoi rapporti con il padre e la cugina Bette Kane, alias Flamebird, entrambi tutt'altro che facili, che portano maggior spessore al personaggio di Batwoman; il modo in cui affronta i suoi problemi, ci dicono molto sulla sua personalità: dura sì, un vero soldato che non si ferma mai a piangere, ma forse troppo fredda e insensibile agli occhi di altri. Una caratterizzazione del personaggio che a me piace tantissimo perché veramente ben elaborata, a termini di paragone, tra 'il nuovo' Batman e l'eroina rosso-nera, preferisco di gran lunga quest'ultima. E visto che abbiamo anche accennato il Cavaliere Oscuro, maggior spessore al personaggio si ha proprio grazie al suo totale distacco dalla batfamily; rinunciando a far parte della Batman Inc. se non addirittura di collaborare a stretto contatto con lui e i suoi alleati, ha dimostrato come sia totalmente autonoma... e ci ha risparmiato un pesante e forzato crossover quale La Notte dei Gufi.

Passando alla storia vera e propria, come già detto le storie di Batwoman si discostano totalmente da ciò che accade nella Gotham di Batman; se il Cavaliere Oscuro è impegnato a conoscere i segreti della sua città affrontando la Corte dei Gufi, Batwoman è impegnata a seguire dei casi di rapimenti di bambini per mano, inizialmente dalla Donna che Piange (La Llorona), uno spirito che si rivelerà poco a poco guidato da una setta conosciuta come Medusa, di cui fa anche parte il villain Killer Croc, con un aspetto decisamente diverso, modificato dalla magia di Maro Ito. Sulle sue tracce, però, vediamo Cameron Chase, personaggio introdotto sulle pagine di Batman nel 1998 e agente del D.E.O. (Dipartimento di Operazioni Extra-normali) e che costringerà la nostra eroina a collaborare con la sua agenzia, guidata dal misterioso Bones, per stanare chi c'è dietro all'organizzazione Medusa. Con la cugina Bette finita in coma (proprio per mano di uno degli uomini di Medusa) e l'allontanamento del padre con il quale comunque non ha mai avuto ottimi rapporti, Kate inizia a collaborare con il D.E.O.. Una storia che veramente è ben raccontata, molto lineare, nonostante i continui "balzi temporali" negli ultimi 3-4 numeri che ci portano continuamente, in ordine casuale, a tre giorni prima, a poche ore eccetera. I disegni... purtroppo bisogna dire che ad un certo punto sono ciò che stonano maggiormente. I primi 5 numeri sono a dir poco perfetti, i quali sono curati dallo stesso J.H. Williams III che ne cura anche la scrittura, ma dal numero 6 in poi alle matite arriva Amy Reeder Hadley che rende il tutto veramente inguardabile, tanto da essere tentati di chiudere l'albo talmente la bruttezza dei personaggi. Fortunatamente, dal numero 9 in poi subentra Trevor McCarthy che rende tutto più guardabile, anche se ancora nettamente inferiori ai disegni di J.H. Williams III. In definitiva, tra la caratterizzazione del personaggio di Kate Kane (che dire che l'amo è praticamente riduttivo) e le storie presentate, Batwoman è una delle migliori testate assolutamente da non perdere, e che a lungo termine ci regalerà altre emozioni, tra i quali un vicinissimo team up con Wonder Woman, e siamo tutti curiosi di vedere come collaboreranno queste due grandi personalità femminili del DC Universe!


Batgirl
Se vogliamo definire il vero e proprio concetto di "Girl Power", Gail Simone ce lo può spiegare attraverso le sue storie. Non c'è niente da dire, io vorrei che Gail Simone prendesse in mano la gestione di altri personaggi femminili un po' troppo bistrattati (Catwoman in primis) perché il suo lavoro è eccellente. Fece già un ottimo lavoro con Birds of Prey, e con Batgirl si è presentata la sfida finale; non era affatto facile far ritornare sulla scena un personaggio come Barbara Gordon, che ormai tutti erano abituati a vedere nei panni di Oracolo. È stata una scelta rischiosa, basti pensare al disappunto dei fan quando, all'annuncio del ritorno di Barbara come Batgirl, molti si sono infastiditi per via dell'ottimo lavoro fatto con Stephanie Brown, l'ultima a indossarne il mantello prima del reboot. Eppure, Gail Simone ce l'ha fatta. E alla grande, aggiungerei. E lo ha fatto senza tralasciare alcun elemento psicologico; Barbara non è tornata ad essere Batgirl e basta, ma ha ripreso a camminare, ha i suoi dubbi, le sue paure e man mano con la storia assistiamo ad una vera e propria riabilitazione, sia fisica che psicologica. E non si venga a dire che sarebbe stato un lavoro facile. Ma partiamo proprio per gradi, e andiamo a vedere la maturazione del personaggio di Batgirl. Sappiamo come in The Killing Joke, Barbara sia stata sparata dal Joker e costretta alla sedia e rotelle, e in questo Nuovo Universo DC, dopo un lungo tempo di convalescenza, ha riacquisito l'uso delle gambe. "Perché proprio a me?", "c'è tanta gente che merita più di me il mio stesso miracolo": sono questi i primi pensieri che balzano nella testa di Barbara, il che ci riporta proprio alla natura altruista del personaggio stesso, ma ciò non fa in modo che lei resti a piangersi addosso, anzi. Spinta dalla voglia di reagire e riprendere in mano la sua vita, torna ad essere Batgirl, ma niente è come prima; il suo cammino inizialmente è piena di incidenti, arrivando a darsi la colpa dell'assassinio di un poliziotto. Ma questo le impedirà di tornare ad essere ciò che era prima? No, continua a lottare e migliorare, per non fare in modo che questo riaccada. La sua prima sfida è con il villain Mirror, un personaggio che in comune con Batgirl ha il suo stesso complesso del sopravvissuto: rimasto in vita dopo un'incidente stradale che ha causato la morte della moglie e di sua figlia, Jonathan Mills decide di porre fine alla vita di coloro che sono 'scampati alla morte'. Gail Simone, se pur scegliendo una via banale, riesce a far cogliere il centro della questione sul ritorno di Batgirl, facendole affrontare dei nemici che molto si avvicinano ai suoi stessi dubbi e complessi, mostrando due lati della stessa medaglia. Ma non è tutto, gran parte dei personaggi che appaiono tra le pagine di Batgirl, in un modo o nell'altro, riflettono sé stessi su Barbara, mettendo in risalto non solo le paure, ma anche i punti di forza. Tutti giocano il loro ruolo, e nessuno di questi è messo a caso.

Torna quindi un personaggio irriverente, sarcastico, divertente e allo stesso tempo eroico e decisamente altruista che forse veramente in pochi non riescono ad amare. Barbara vuole rappresentare un po' il personaggio che, nonostante le difficoltà della vita, per quanto gravi possano essere riesce sempre a rialzarsi e combattere, e Gail Simone ce lo racconta in modo a dir poco egregio. Ci ricorda come non è mai facile rialzarsi; puoi essere costretto alla sedia a rotelle e un giorno ti ritrovi miracolosamente a camminare con le tue gambe, non è detto che sarà facile riprendere il tuo cammino precedente, ma non è neanche detto che non puoi farlo. Essere 'il prescelto' per questo miracolo non è un peso da portarsi, ma bensì un'occasione da sfruttare. Non puoi smettere di essere chi sei solo perché la vita ti ha portato delle disgrazie. Non puoi smettere di essere un eroe, se è ciò che sei veramente.


Chiusa la parentesi pseudo-filosofica, concludiamo finalmente questo articolo. Inutile dire ancora una volta di come ho praticamente amato queste due serie che sicuramente continuerò a comprare; serie che ha come protagoniste due donne che di diverso hanno molte cose, come anche dimostrato nel numero 11 di Batgirl dove hanno avuto un breve scontro. Una è più fredda, dura, decisa e con il temperamento di un soldato, l'altra è una ragazza che, se pur capace anche lei di tirare calci e pugni, la sua caratteristica principale è la compassione e la semplicità.

Occhi puntati su queste due serie, che nell'immediato futuro non smetteranno di deluderci. Come già detto, Batwoman avrà un team up con Wonder Woman, mentre Batgirl sarà impegnata nel crossover Death of the Family, che insieme alla testata di Batman, sarà quella che porterà sulle spalle l'intera saga (o almeno, avrà più senso di Cappuccio Rosso, Giovani Titani e Catwoman).

 

DC Girls: Raven

Leggendo fumetti, soprattutto di genere supereroistico, ci si aspetta sempre di trovare un personaggio di maggior spessore, che non sia semplicemente "uno dei buoni", ma che abbia una caratterizzazione più complessa. Spesso e volentieri nascono gli anti-eroi, protagonisti assoluti ed eroi della storia con metodi più o meno discutibili, spesso violenti, e che in fin dei conti alla lunga possono sembrare ripetitivi. Poi, di tanto in tanto escono fuori personaggi come Raven, che rispecchiano un po' la vera natura umana: buona nell'animo ma allo stesso tempo celante un lato oscuro. Nata metà donna e metà demone, dopo che sua madre fu violentata dal potente demone Trigon, Raven è uno dei personaggi più imprevedibili e pericolosi dell'Universo DC; buona sì, ma capace di portare distruzione in quanto unico canale per permettere il ritorno di suo padre.


Raven nasce sul numero 26 di DC Comics Presents in una storia con protagonisti i Giovani Titani, scritta da Marv Wolfman e George Pérez (i due che poi daranno vita alla fortunata run dedicata al giovane super gruppo, New Teen Titans), presentandosi sin dall'inizio con un look alquanto misterioso, cercando di riproporre una versione femminile dello Straniero Fantasma. I suoi poteri, derivanti dalla sua natura demoniaca, consistono nella telecinesi, nel volo e nell'abilità di teletrasportarsi oltre che riuscire a creare delle proiezioni astrali di sé stessa; da non tralasciare, però, i suoi poteri principali che si ricollegano alla sua empatia: incapace di provare emozioni tutte sue, ha l'abilità di poter assorbire quelle degli altri, causandogli anche l'impossibilità di riuscire a provare dei sentimenti per altre persone, comprese i suoi amici, con la conseguenza maggiore di lasciare senza emozioni la persona da cui le ha assorbite. Questa sua capacità si estende anche in una guarigione veloce, semplicemente assorbendone il dolore. Non proprio un personaggio facile da gestire insomma. Infine, per riuscire a controllare le 'passioni oscure' e non cadere in uno dei peccati di Trigon, Raven porta con sé un amuleto chiamato Chakra. Cadere in uno dei peccati di Trigon (riconducibili a qualsiasi tipo di emozione umana) comporta la corruzione della sua anima, rivelandone il lato demoniaco e permettendo l'ascesa del padre.

Resa famosa anche grazie alla serie animata Teen Titans (conosciuta col nome Corvina nella versione italiana), dove il suo personaggio assume dei lineamenti più leggeri in linea con i toni di essa, Raven si presenta come uno dei personaggi più riusciti della DC Comics, la cui storia rimane inalterata da dopo le Crisi sulle Terre Infinite, risultando quindi uno dei pochi ad avere una continuity più lineare. Andiamo, quindi, senza perdere altro tempo a scoprire le origini e la storia di Raven!

Rachel Roth
Una giovane ragazza orfana di nome Angela Roth, aveva una forte fede in Dio, ma la sua situazione di certo non alimentava questa sua fede. Costretta a spostarsi di continuo di famiglia in famiglia, presa in adozione sempre e solamente da famiglie che poco si curavano di lei, una forte apatia si prese possesso di lei, abbandonando la sua fede in Dio per convertirsi al Satanismo, unendosi ad una setta che videro in lei una potenziale "sposa" da offrire a Satana. Durante un rituale, si manifestò davanti a lei una figura angelica, che riuscì a sedurla; solo dopo la figura si rivelò essere il demone Trigon, che di fatto la lasciò incinta. Sconvolta da questi avvenimenti, non riuscendo a trovare alcun tipo di supporto esterno, Angela tentò il suicidio prendendo una quantità enorme di sonniferi, ma fu avvicinata da degli esseri extra-dimensionali che, dopo averla salvata, le offrirono la possibilità per una vita migliore, vale a dire seguirli nel loro mondo: Azarath, una civiltà pacifica che decise di separarsi dalla Terra per andare in un'altra dimensione per mantenere il loro equilibrio. Offrendole, ovviamente, anche di proteggere la sua futura bambina dall'influenza demoniaca di Trigon, Angela accettò e si unì alla loro comunità, adottando il nome di Arella, che nella lingua di Azarath vuol dire "L'Angelo Messaggero". Infine, diede alla luce Rachel, che per decisione del leader spirituale di Azarath, Azar, venne cresciuta separata dalla madre per evitare che la ragazza potesse legarsi a lei. Secondo Azar, Rachel aveva bisogno di controllare le sue emozioni per evitare di cedere alla sua natura demoniaca. Quando questo morì Rachel si riunì a sua madre, ma i veri problemi iniziarono in quanto la sua natura demoniaca cominciò a manifestarsi in modo insistente, e ciò spinse la ragazza a lasciare Azarath per cercare aiuto sulla Terra.

Una volta trovata la Justice League, chiede di unirsi a loro, ma questi la rifiutano in quanto Zatanna percepisce in lei una potente forza oscura; Rachel, quindi, riunisce dei giovani eroi riformando il vecchio gruppo dei Giovani Titani (apparendo in sogno a Dick Grayson), composto da Robin, Cyborg, Starfire, Donna Troy (Wonder Girl), Kid Flash e Beast Boy. Insieme ai Titani, quindi, riesce a sconfiggere Trigon spedendolo in una prigione inter-dimensionale, ma l'influenza demoniaca di Raven non sparisce, e durante alcune missioni con i Titani, questa arriva a prendere il sopravvento. Trigon, in questo modo, riesce a liberarsi dalla sua prigione e torna sulla Terra dove prende possesso del corpo di Raven, e intraprende un'ultima battaglia con i Titani, che allo stremo delle forze sono costretti ad ucciderla, permettendo agli spiriti di Azarath di poter usare il suo spirito per aprire un canale con Trigon ed eliminarlo definitivamente. Raven, tuttavia, risorge dalle sue stesse ceneri, ma questa volta con un mantello bianco, finalmente libera dall'influenza negativa del padre.

Qui ha inizio, si può dire, la 'seconda vita' di Raven, con la nuova abilità di poter riuscire non solo a percepire, ma a controllare le emozioni altrui. Nuovo potere che si manifesta quando, credendo di essere innamorata di Nightwing, questo sembra corrispondere, rovinando anche un po' i rapporti con Starfire, da sempre innamorata di Dick Grayson. Tempo dopo, Raven viene rapita dalla Wildbeest Society, un'organizzazione nemica dei Titani da lungo tempo; il loro leader, che si rivelerà poi essere il membro dei Titani Jericho (il figlio di Deathstroke), è posseduto dagli spiriti di Azarath corrotti dall'influenza di Trigon, e il suo scopo è di intrappolare quelle anime nei corpi dei Giovani Titani, in modo tale da poter permettere il ritorno del demone. Jericho viene fermato da Deathstroke, il quale lo uccide, e gli spiriti di Azarath si impossessano del corpo di Raven, che ancora una volta torna ad essere al servizio di suo padre. Il suo nuovo piano, stavolta, è di farlo rinascere impiantando il seme di Trigon in nuovi corpi, ma in qualche modo  fallisce quando, invece del seme, rilascia in Starfire l'anima buona di Raven, che di fatto permette ai Titani di vincere ed impedire nuovamente l'ascesa di Trigon. Con il corpo distrutto, Raven diventa solo spirito e abbandona i suoi compagni, decidendo di vagare per il mondo unendosi alle Sentinelle della Magia.

Molto tempo dopo, la Chiesa del Sangue di Fratello Sangue, reclama l'anima di Raven imprigionandola nel corpo di un'adolescente, come nuovo piano per far risorgere Trigon, ma viene salvata dalla nuova formazione dei Giovani Titani. Ritornata alla vita, nel corpo di una sedicenne (Raven dovrebbe avere 23 anni), decide di riunirsi ai Titani, iniziando allo stesso tempo una vita 'civile' con il nome di Rachel Roth, in onore di sua madre, iniziando una relazione con Garfield Logan, alias Beast Boy.

Le nuove avventure dei Titani, tuttavia, hanno poco a che vedere con Trigon, e il ruolo di Raven diventa decisamente meno importante, se non per saghe come Titans Tomorrow, dove i Titani finiscono in un futuro alternativo dove Raven, lasciatasi andare al suo lato demoniaco, governa il mondo mantenendo la pace con metodi brutali e violenti. Successivamente, quando Lo Spettro dichiara guerra a tutti gli esseri magici dell'Universo DC, Raven combatte al fianco delle Sentinelle della Magia e aiuta ad evacuare Blüdhaven dopo l'attacco di Chemo.

Dopo Crisi Infinita, Raven lascia i Giovani Titani e intraprende un cammino solitario, che la porta a scoprire dell'esistenza di altri figli di Trigon. Con la minaccia del ritorno del demone, Raven decide di riunire i suoi vecchi compagni dei Titani originali per contrastarlo; dopo aver prima sconfitto Deathstroke - Raven, Nightwing, Cyborg, Starfire, Beast Boy, Donna Troy, Flash (Wally West) e Red Arrow formano i nuovi Titani. Tre dei figli di Trigon attaccano quindi il nuovo gruppo, che tenta di metterli l'uno contro l'altro manipolando le loro emozioni, con lo scopo di utilizzare Raven e Beast Boy come chiavi per aprire un portale per il regno di Trigon. Alla fine, Raven riesce a chiuderlo, mentre i figli di Trigon si danno alla fuga. Dopo questa avventura, Raven confessa che la natura demoniaca sta prendendo il sopravvento, costringendo i Titani a radunare degli artefatti per sconfiggerla, nel caso Trigon potesse ritornare attraverso sua figlia.
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Raven e Trigon
Teen Titans, New 52
In definitiva, possiamo comunque dire che il personaggio di Raven nasce come personaggio controverso, incapace di provare delle emozioni sue, e che agisce solamente per i suoi scopi come dimostrato nella run di Pérez e Wolfman. Run che possiamo proprio dire che ha avuto la miglior gestione del personaggio, in quanto nato con un preciso scopo. A discapito di ciò, il personaggio ha mantenuto comunque un buon livello di popolarità, metti anche grazie alla sua presenza nella serie TV Teen Titans, ma principalmente proprio per la sua natura imprevedibile e demoniaca. Una curiosità sul personaggio è da ricercare tra le pagine di Crisi sulle Terre Infinite, dove di lei non c'è alcuna traccia, e gli stessi Monitor e Anti-Monitor la cercano per sfruttare le sue capacità di proiezioni astrale, e ciò ha sempre fatto dedurre che durante quel periodo lei sia potuta sopravvivere all'intera Crisi (rimanendo quindi cosciente degli avvenimenti accaduti) rifugiata in un'altra dimensione. Infine, durante l'evento Flashpoint, che ha riscritto l'Universo DC, ritroviamo Raven come membro dei Segreti Sette, ma viene poi uccisa dall'Incantatrice insieme a Mindwarp e Zatanna. Nei Nuovi 52, invece, inizialmente sarebbe dovuta apparire nel numero 8 di Giovani Titani, ma fu cambiata all'ultimo momento in quanto ulteriori piani vennero fuori riguardo al personaggio; fu sostituita dal personaggio di Omen, per l'occasione, mentre appare per la prima volta nel Nuovo Universo DC sul primo numero di Phanton Stranger (in uscita questo mese in Italia sullo spillato Dark Universe) per poi presentarsi insieme a suo padre Trigon tra le pagine di Teen Titans con un nuovo look... alquanto discutibile.
 

Coming Soon: The Flashpoint Paradox

Un anno decisamente pieno di novità, per la DC Comics. Se da un lato si avvicinano i preparativi per il grande evento fumettistico chiamato Trinity War, prossimo crossover che coinvolgerà tutte le testate del DC Universe, non mancano le grandi novità anche riguardo altri media. Basti pensare alla fortunata serie TV Arrow, di cui è stata confermata la seconda stagione (con i produttori che stanno parlando di averne praticamente già scritte ben cinque), oppure ai videogames con l'uscita di Injustice: Gods Among Us e il già annunciato terzo titolo dedicato a Batman in uscita questo prossimo ottobre, Batman: Arkham Origins, senza contare il colossal cinematografico ormai di prossima uscita Man of Steel, e non sono da meno i DC Universe Original Animated Movies, quest'anno con appuntamento addirittura triplo. A gennaio abbiamo visto l'uscita della seconda parte di The Dark Knight Returns, ispirata all'omonima opera di Frank Miller, mentre proprio in questi giorni è uscito l'ultimo film animato di Superman, Superman: Unbound, trasposizione della run scritta da Geoff Johns - Superman: Brainiac, e dulcis in fundo, annunciato ufficialmente solo da qualche settimana (anche se alcune voci già giravano), l'evento che ha sconvolto l'Universo DC e che lo ha praticamente riscritto: Flashpoint, che diventa un film animato col nome di Justice League: The Flashpoint Paradox!


Le voci su questo film sono iniziate a circolare già un anno fa quando, in un'intervista, Kevin Conroy dichiarò in maniera non molto criptica di stare lavorando ad un nuovo progetto animato, rivelandone il nome: Flashpoint. Da lì, le voci non sono state né confermate né smentite, fin quando qualche mese fa, con la rivelazione dei contenuti presenti nel blu-ray di Superman: Unbound, è stato ufficializzata la cosa, rivelandone alcuni screenshot, il nome definitivo del film e, all'interno del suddetto blu-ray, uno sneak peek su sequenze animate e personaggi (che potete trovare a questo link). Il grande evento che ha sconvolto l'Universo DC causandone il reboot totale diventa, quindi, un film animato... e la domanda che affligge più o meno buona parte dei fan americani è: The Flashpoint Paradox causerà un reboot anche all'universo animato DC? Ovviamente, andando a logica la risposta è no, in quanto la continuity animata DC è cessata di esistere dalla chiusura della serie Justice League Unlimited, visto e considerato che quella nuova, Young Justice, si svolge su un'universo parallelo (Terra-16). Forse potrebbe portare il restyling dei supereroi anche nell'universo animato, questo potrebbe essere. E perché no, aggiungerei! Certo, i cari vecchi mutandoni di Superman mancano un po' a tutti, però mantenere lo stesso stile sia nei fumetti che nei film animati sarebbe anche una buona idea, anche se ciò vorrebbe dire un abbandono totale 'al classico'.

Tuttavia, la nota positiva di questa trasposizione sta nel dare maggior spazio ad altri eroi al di fuori di Batman e Superman. Anche se porta il nome 'Justice League', chiunque abbia letto Flashpoint sa che il vero protagonista della storia è Flash; è abbastanza chiaro che, per quanto Flash comunque abbia una discreta notorietà, non vende come Superman e Batman, e presentarlo come un film della Justice League è la via più facile per incrementare le vendite, e quindi avvicinare anche chi non segue la DC in modo abituale, facendo conoscere maggiormente altri eroi come Aquaman, Cyborg e, ovviamente, Flash. Flash che, si può proprio dire che nelle serie animate è sempre stato quello messo da parte, messo più come personaggio 'comedy' anche se valorizzato maggiormente in alcune occasioni, ma visto sempre come lo spaccone del gruppo, tra i più 'scarsi'. Già con Justice League: Doom si era visto un abbandono alle trame leggere che tanto ricordavano le vecchie serie animate, valorizzando maggiormente ogni singolo eroe e dando alla storia un tono più cupo ed epico, e non possiamo che ben sperare anche per The Flashpoint Paradox, storia che comunque ha i suoi punti forti a favore, a partire dal concetto stesso che il tutto è ambientato in una linea temporale decisamente non proprio rosa e fiori, in un mondo molto meno utopico di quello dell'Universo DC; sappiamo che la trama resterà grosso modo invariata: avremo Amazzoni e Atlantidei darsi battaglia sconvolgendo le sorti del mondo, Batman sarà Thomas Wayne e non Bruce, Cyborg avrà il ruolo primario che gli spetta, e ci sarà anche Eobard Thawne, Reverse Flash (o Anti-Flash, come più ci piace).

Passando ai lati più 'tecnici', sappiamo che la regia è affidata a Jay Oliva, già presente a quella di The Dark Knight Returns, mentre per quanto riguarda il voice cast avremo Dana Delaney, Ron Perlman e Nathan Fillion riprendere i loro ruoli rispettivamente di Lois Lane, Deathstroke e Hal Jordan, mentre avremo Justin Chambers per Flash, Kevin McKidd per Thomas Wayne, Michael B. Jordan per Cyborg, C. Thomas Howell per Eobard Thawne, Cary Elwes per Aquaman, Vanessa Marshall per Wonder Woman, mentre per Superman avremo Sam Daly, figlio di Tim, doppiatore originale dell'Uomo d'Acciaio in Superman: The Animated Series. Oh, e anche Kevin Conroy tornerà a doppiare Bruce Wayne.



Justice League: The Flashpoint Paradox uscirà questo 30 di luglio in DVD, Blu-Ray e supporto digitale (scaricabile da iTunes, insomma). Il Blu-Ray pack avrà ben 3 ore di contenuti speciali quali: commento audio del film, degli episodi speciali DC Nation, uno sneak peek sul prossimo film d'animazione (Justice League: War), un documentario riguardo il personaggio di Flash e i suoi poteri dagli occhi di scrittori e scienziati, e un documentario presentato da Geoff Johns sui villains di Flash.

* AGGIORNAMENTO *
Il 23 maggio, viene finalmente mostrato il primo trailer.

 

Young Justice: Legacy

Ancora una volta torniamo a parlare di videogiochi. E questa volta non di picchiaduro o del prossimo capitolo della saga di Arkham, bensì qualcosa che si può considerare più 'leggero'. Si tratta di Young Justice: Legacy, un action RPG sviluppato da Little Orbit che vedrà protagonisti i giovani eroi dell'omonima serie TV e che vedrà la sua uscita il prossimo 10 settembre su PC, PlayStation 3, X-Box 360, Nintendo Wii-U e 3DS. Il gioco ci darà la possibilità di formare il nostro team di eroi scegliendone tre dal roster di 12 personaggi selezionabili attraverso una serie di missioni la cui trama si incentrerà sugli avvenimenti successivi alla fine della prima stagione; trama che è stata scritta stessa dagli autori della più fortunata serie animata DC degli ultimi anni.


Previsto inizialmente per il mese di febbraio, Young Justice: Legacy ha avuto un improvviso slittamento dovuto a problemi riguardanti il multiplayer, che possiamo proprio definire la caratteristica principale del gioco. Strutturato come quasi tutti gli action RPG, YJ:L ci dà la possibilità di scegliere, tra 12 personaggi selezionabili, il nostro team lungo ben 15 missioni in cui avremo la possibilità di affrontare 12 villains (anch'essi originari della serie animata) fianco a fianco agli eroi della Justice League, come Batman, Superman, Lanterna Verde, Aquaman e così via. Ovviamente, non mancherà la possibilità di potenziare i nostri personaggi, attraverso una schermata apposta dove ad assisterci ci saranno nientemeno che Red Tornado e Black Canary. Sicuramente per gli appassionati della serie questo titolo sembra appetitoso, soprattutto grazie al roster, che andremo ad analizzare più tardi, ma per quanto riguarda grafica e gameplay, il discorso è ben diverso. Se da un lato i fondali sono qualcosa di eccezionale, ciò non si può dire lo stesso dei personaggi, caratterizzati sì sullo stesso stile della serie ma un po' troppo "finti" rispetto ai fondali, e decisamente troppo "allungati". Il gameplay, invece, a prima vista sembra un po' troppo legnoso; sappiamo che questo si baserà su una serie di attacchi combo standard e gli immancabili attacchi speciali che avranno bisogno di una carica per essere utilizzati, ma il distacco dall'utilizzo di questi attacchi sembra fin troppo statico. Certo, ci stiamo comunque basando sul gameplay visto in una versione Beta del gioco e da qualche immagine rilasciata nel trailer, e potrebbe benissimo andare ad essere migliorato nei restanti mesi prima del rilascio, ma personalmente non sono molto fiducioso nel trovare un gameplay complesso e di alti livelli. Ciò che si può sperare è ritrovare almeno un po' di fluidità.



Per quanto riguarda il roster, questo non deluderà affatto gli appassionati della serie. I membri del Team originale ci sono tutti: Nightwing, Aqualad, Superboy, Miss Martian, Artemis, Kid Flash, e insieme a loro anche Zatanna, Batgirl, Robin, Beast Boy, Rocket e Tempest. Non sono abbastanza? Proprio questo 4 maggio, il team ha già iniziato a parlare di personaggi aggiuntivi tramite DLC, e i primi nomi ad essere stati annunciati sono quelli di Blue Beetle, Wonder Girl, Lagoon Boy e Bumblebee, e quasi sicuramente ad affiancare questi ce ne saranno molti altri, a detta degli sviluppatori - e sicuramente sarà così, in quanto all'appello mancano "i due Roy Harper" (Arsenal e Red Arrow), Static e Impulse. Il Team andrà a fronteggiare altri 12 villains, i membri dell'associazione conosciuta come The Light, formati da Klarion, Lex Luthor, Sportsmaster, Cheshire, Icicle Jr., Killer Frost, Black Manta, Psimon, Blockbuster, L'Enigmista, Bane e un ultimo di cui non ci hanno voluto svelare l'identità (molto probabilmente sarà Vandal Savage). La storia, come già accennato, è stata sviluppata stesso dagli autori della serie, e si andrà a posizionare tra la prima e la seconda stagione; il plot, reso noto sul sito ufficiale, vedrà il Team sulle tracce di un gruppo di villains che ha rapito la Dr.ssa Helena Sandsmark, nota archeologa in possesso di un potente artefatto che nelle mani sbagliate minaccia di mettere in serio pericolo le sorti della Terra. A chi è appassionato della serie, già è ben chiaro che questo capitolo ci racconterà di come Wonder Girl entrerà a far parte del Team, in quanto la Dott.ssa Sandsmark è proprio la madre di Cassie. Insomma, narrativamente parlando, gli avvenimenti di YJ:L aiuteranno a far luce su molti aspetti tralasciati sia nella seconda stagione che nella serie a fumetti (che, a proposito, è già in uscita in Italia in un unico volume racchiudente i primi 7 numeri della pubblicazione originale); ma se quasi sicuramente la trama non ci deluderà, bisognerà attendere il gioco stesso per poter giudicare il resto. Per il momento, gustiamoci il trailer.


In definitiva, cosa dire di Young Justice: Legacy? Un titolo immancabile per chi, come me, non spende molti soldi in videogame e che è appassionato della serie. Se i vari Action RPG vi hanno annoiato, sappiate che questo non sembra differenziarsi molto dagli altri, anche se il team di sviluppo ci assicura un'esperienza di gioco unica. Non molto differente da Justice League: Heroes o Marvel: Ultimate Alliance in fin dei conti, se non per il fatto che i protagonisti sono i giovani eroi di Terra-16. Scaffale, per chi desidera giochi impegnativi, e da prendere per i DC-maniacs più malati, come il sottoscritto.
 

Un anno di Nuovi 52

Ci siamo! Il primo anno dei Nuovi 52 è finito anche in Italia, che vedrà nel mese di maggio l'arrivo dello Zero Month "nostrano", anche se con qualche piccola variazione nella pubblicazione, a partire da Justice League che a quanto pare avrà nel suo numero 14 le back-up story dedicate a Shazam pubblicate dal numero 7 nella pubblicazione americana originale. Senza andare a fare polemiche inutili sulle scelte editoriali di Lion (che comunque non saranno così confusionarie come sembra, almeno io sono fiducioso!), andrò a dire la mia su questi Nuovi 52. concentrandomi sugli spillati e sulle serie che più sto apprezzando, e infine risponderò alla fatidica domanda: quanto di buono ha portato questo reboot?


Partiamo subito con la testata numero 1 del Nuovo Universo DC: Justice League, curata dal geniale Geoff Johns sui disegni di Jim Lee (con qualche 'comparsata' anche di Ivan Reis e Joe Prado). Cosa poter dire sulla serie che sta praticamente portando la carretta in casa DC, i cui story-arc in futuro andranno a divenire colonna portante della continuity? Veramente ben curata, soprattutto la gestione delle varie personalità dei membri del gruppo, i quali hanno avuto modo più volte di confrontarsi, sia combattendo che semplicemente mettendo in risalto ognuno le differenze degli altri. Il primo ciclo è stato pressoché introduttivo, e ci ha mostrato le origini del super-gruppo, che nonostante venga monitorato dall'A.R.G.U.S. (di cui è a capo Steve Trevor il quale risponde ad Amanda Waller) continua ad agire in modo autonomo, senza rispondere alle necessità dei vari Governi della Terra. Abbiamo avuto poi una piccola parentesi con protagonista Freccia Verde che ha gettato le basi per quello che sarà l'inizio del prossimo evento che coinvolgerà l'intero Universo DC (Trinity War), per poi finire con l'introduzione di un nuovo villain, David Graves, che ha praticamente spezzato la fiducia che il mondo ha verso la Justice League, arrivando a far dividere il supergruppo, il quale ha visto l'abbandono di Hal Jordan nel numero 12. Oltre a questo, nel numero 12 abbiamo anche visto un fatidico bacio, quello tra Wonder Woman e Superman, che di fatto dà il via ad una relazione che sembrerà scaturire diversi avvenimenti che causeranno la cosiddetta "Trinity War", e quasi sicuramente sarà proprio quel bacio a far 'arrabbiare' Trevor abbandonando la Justice League definitivamente. Insomma, per quanto riguarda Justice League, è stato un anno intenso, interessante, che anche se si è presentato con delle splash page in un modo un po' troppo insistente, andando a levare un po' di 'storia' e dialoghi, è risultata abbastanza godibile; l'anno che seguirà vedrà le proprie storie incrociarsi con lo story-arc di Aquaman (anch'esso curato da Geoff Johns), Throne of Atlantis, per poi arrivare al tanto atteso countdown al grande evento.. tanta roba, insomma, che sicuramente mi spingerà a comprare ancora la testata.

E dopo averlo accennato, andiamo a parlare della vera rivelazione di questi Nuovi 52: Aquaman. Ma attenzione a quando dico vera rivelazione: senza dubbio lo è stata per molti, ed è un termine che trovo appropriato proprio seguendo una corrente di pensiero che però non condivido. Se per molti Aquaman è una delle migliori, per me non è così. Sia chiaro, non mi fa schifo, continuerò a seguirlo e sono contento che finalmente Aquaman stia avendo la considerazione che tanto merita, però fino a questo punto, non mi sta entusiasmando più di tanto. La prima parte, quello incentrato sulle mostruosità della cosiddetta Fossa, mi è piaciuta, così come mi è piaciuto proprio il modo in cui la gente considera Aquaman all'interno della storia, e la sua reazione a tutto ciò. Però, non è proprio su questo che tutto si deve concentrare. Aquaman, a mio avviso, è sempre stato uno dei supereroi più 'cazzuti' di tutto l'Universo DC, e la sua regalità non è un fattore che ha messo in risalto soltanto Geoff Johns, basti pensare alla saga di Kurt Busiek (Sword of Atlantis) o la mini-serie di Peter David degli anni '90 "Le Cronache di Atlantide". Ma innegabilmente ci troviamo di fronte ad un personaggio trattato veramente male, che gode di una scarsissima reputazione, ed avere Geoff Johns a scriverne le storie è un fattore che può portare più che bene al Re di Atlantide, visto e considerato il suo lavoro fatto con Lanterna Verde, diventato grazie a lui uno dei supereroi più amati della DC. Comunque sia, non critico affatto la sua run, anche se Geoff Johns sembra voler spingere i personaggi ben al di là dei loro ruoli da supereroe nella visione più classica che esista, aggiungendo loro più spessore, rendendoli più 'cupi' e brutali, non come i vari Batman e Superman - ma ciò nonostante, la sua impresa di rendere Aquaman la rockstar della Justice League è più che riuscito. Ciò che non mi è piaciuto molto è l'inserimento del suo super-gruppo antecedente alla JL, "Gli Altri", mentre ho molto apprezzato le origini della rivalità con Black Manta; Geoff Johns ci abitua a leggere le storie con calma, rendendole epiche solo in un secondo momento, ed è per questo che comunque sia, nonostante io non nutra lo stesso hype di moltissimi lettori, continuerò a leggerlo. In fin dei conti, è pur sempre una testata godibile... e devo dire che amo moltissimo Mera e di come l'abbiano caratterizzata, e il suo ruolo accanto ad Arthur/Orin sembra che sarà sempre più di primo piano.

Proseguiamo, infine, all'ultima testata gestita da Geoff Johns: Lanterna Verde. Lanterna Verde che, parallelamente a Batman, non sembra aver subito alcun tipo di reboot, anzi - riprende esattamente da dove si era lasciato. D'altronde, chi sarebbe stato tanto stupido da far ripartire da zero la testata più fortunata e coerente di tutta la DC Comics? Eppure, nonostante tutto, mi lascia praticamente senza niente da dire. Certo, rivedere Sinestro abbandonare la paura per riabbracciare la luce verde è interessante, così come lo strano team-up con Hal Jordan, ma fermarsi su una sola testata è abbastanza riduttivo per capire cosa stia accadendo nell'Universo di Lanterna Verde. Impossibile, infatti, non andarci a collegare con Green Lantern Corps, Nuovi Guardiani e Lanterne Rosse. In pratica, i Guardiani dell'Universo hanno messo in atto un piano che vede la distruzione di tutti i Corpi, manipolando tutti, Sinestro e Atrocitus compresi, per dare il via alla nascita del Terzo Esercito. Nel frattempo, si è scoperti del segreto della Tribù Indaco, fondato da Abin Sur stesso per porre fine ai folli piani dei Guardiani, mentre Atrocitus, dopo aver reso Bleez e altre Lanterne Rosse senzienti, si trova a fronteggiare un abominio creato da Atrocitus stesso che indossa la pelle di Krona; il Sinestro Corps è stato smantellato da Sinestro stesso, e l'unica Lanterna Gialla esistente è Arkillo (il quale indossa un anello scollegato dalla batteria centrale, un po' come quello che Sinestro indossava prima della fondazione del Sinestro Corps) che, unitosi a Kyle Rayner, Santo Viandante, Fatality, Munk e Bleez si ritrova ad affrontare Larfleeze, il quale è stato manipolato dalla sua "Guardiana-giocattolo" Sayd per unire i 7 colori ed affrontare l'imminente guerra contro i Guardiani. Insomma, un gran mal di testa. Mentre Hal Jordan e Sinestro si trovano a fronteggiare il ritorno di Mano Nera, su Oa Guy Gardner e John Stewart hanno smantellato le Lanterne Alpha, mentre Atrocitus e le sue Lanterne Rosse (insieme alla nuova LR terrestre Rankorr) si prepara a fronteggiare Abysmorph (anch'esso manipolato dai Guardiani per smantellare il Corpo delle Lanterne Rosse). Il tutto, insomma, è una preparazione al prossimo evento che vedrà l'ascesa del Terzo Esercito, il quale si concluderà proprio con gli ultimi numeri scritti da Geoff Johns. Il mio parere? Visto nell'insieme, le storie di Lanterna Verde non deludono affatto, anche se tutto scorre molto lentamente; la serie che mi ha colpito maggiormente è stato Il Corpo delle Lanterne Verdi, nonostante non sia nemmeno fan di Guy e John, mentre Nuovi Guardiani a tratti l'ho trovato noioso ma comunque interessante. Divertenti invece, le storie con protagonisti Hal e Sinestro, la quale ci è stato lasciato un bel punto interrogativo: cosa vuol dire che "Hal Jordan sarà la più grande tra le Lanterne Nere"? L'appuntamento con le testate dedicate ai Corpi colorati dell'Universo, almeno per me, è confermato anche per l'anno a venire!

Altri appuntamenti per me confermati sono Batgirl (Gail Simone sta facendo un lavoro eccellente), Cappuccio Rosso e i Fuorilegge (grandissima rivelazione, per quanto mi riguarda), Batwoman (che sto preferendo di gran lunga a Batman, nonostante i disegni siano un pugno nell'occhio) la quale avrà prossimamente un team-up veramente interessante con Wonder Woman. Totale delusione, invece, verso Giovani Titani, serie che dopo essere partita veramente bene, si è totalmente persa per strada: confusionaria e insensata, tanto da non sentirmi nemmeno invogliato a comprarlo per il crossover di Death of the Family e nemmeno per il ritorno di Raven e Trigon. Sul serio, il nuovo look di Raven (link) è a dir poco orribile!

Passiamo, quindi a Batman. E non è che io abbia molto da dire. Di Detective Comics mi è piaciuto soltanto la prima parte con Dollmaker, il resto che ne è seguito è veramente di pessimo gusto, e nonostante lo story-arc Imperatore Pinguino sembrerà dominare le testate del "Batverso" per un po', non c'è alcun tipo di hype, zero assoluto. L'unico motivo per cui continuerò a comprare la testata è per La Morte della Famiglia, crossover batmaniano che coinvolgerà tutte le testate dedicate agli alleati del Cavaliere Oscuro, e che influenzerà parecchio ciò ne seguirà dopo e avrà maggior impatto sulla testata di Batgirl. Mentre.. La Notte dei Gufi? Scusate, ho apprezzato tantissimo che abbiano pescato un personaggio che apparì parecchi anni addietro (Thomas Wayne Jr.) ed averlo addirittura collegato con tutta 'sta storia dei Gufi al Thomas Wayne Jr. di Terra-3 (Owlman), ma... non sono proprio riuscito a farmelo scendere. Pesante, a tratti anche geniale nei disegni e nel concetto stesso della storia (più di tutti il labirinto) ma troppo pomposo. Batman ha bisogno di uno scossone. Va bene allontanarsi dai classici villains e l'aria classica, però ormai è un personaggio che ha dato tutto, e fare storie incentrate sui suoi problemi esistenziali e sul suo passato è davvero roba trita e ritrita. Non che voglia sputtanare il lavoro di Scott Snyder, ha fatto quel che poteva per dare almeno una storia che fosse stata lineare e non sconclusionata, riconosco il duro lavoro, ma io proprio non riesco a farmela apprezzare questa run. Speranzoso invece, anche se contraddittorio con quanto detto poche righe su,con il prossimo evento, La Morte della Famiglia. Non mi andrò a leggere le serie che ho abbandonato (Catwoman e Giovani Titani), però la seguirò con attenzione. Confermato anche Batman, insomma (sorbendomi anche quelle cagate di storie di Nightwing, perdonatemi la rudezza), e posso dire chiaramente che Batman sarà confermato anche per l'anno prossimo, in quanto sembra che mentre in tutto l'Universo DC sarà coinvolta nella Trinity War, avremo la possibilità di vedere le origini 'rebootate' di Batman con il nuovo ciclo intitolato "Anno Zero".

So perfettamente che questo articolo sta diventando un po' troppo lungo e pesante da leggere, però ci siamo quasi. Ci avviciniamo al piatto forte (per quanto mi riguarda) di questi Nuovi 52. Ma prima di proseguire, meglio spendere due paroline anche per Justice League Dark, anche se ne ho avuto già modo di parlare in un post precedente. Anche la JL 'magica' avrà un ruolo fondamentale nella Trinity War, se non tra le protagoniste, in quanto Geoff Johns e Jeff Lemire stanno lavorando assieme al grande evento. Jeff Lemire che non vedo l'ora che approdi su Freccia Verde, in quanto finora mi ha fatto cagare peggio di Nightwing (e ho pure lasciato perdere la run di Ann Nocenti). Testate che se ne potrebbero fare a meno invece, sono The Savage Hawkman (anche se ho apprezzo la parentesi narrativa che lo ha visto opposto al Fantasma Gentiluomo), e Justice League: International, giunta già alla conclusione col numero zero. Peccato, invece, per Capitan Atom, la quale testata verrà chiusa insieme a JL:I; era tra le mie serie preferite, fin quando non è uscita fuori la storia di Chrono Mota che ha mandato praticamente all'aria tutto il bel lavoro fatto finora. Firestorm invece.. dio, non se ne poteva più! Carina, okay, Firestorm è un bel supereroe, ma la storia dei Firestorm mondiali non reggeva, e fortunatamente sembra che "Gli Uomini Nucleari" torneranno ad essere uno solo, come il concept originale. E no, non mi sto dimenticando dell'azzurrone. Superman è sicuramente tra le mie serie preferite, nonostante gli alti e bassi; dopo un inizio col botto, l'interesse è sceso man mano, e le storie son diventate veramente fiacche.... che ci si possa rialzare con il crossover H'El on Earth? Lo spero. D'altronde, Superboy sarà allegato alla testate per tutta la durata del crossover, quindi i miei soldi per Giovani Titani sono salvi! Anche Supergirl, tuttavia, l'ho trovato interessante, ma non vedo dove possa arrivare, come la storia principale in Superman. Discorso diverso con Action Comics, invece. Grant Morrison, tu fai venire un gran mal di testa, però va riconosciuto: come le strutturi te le storie, nessun altro. Ci vuole una profonda conoscenza del personaggio per comprendere cosa stia combinando tra le sue pagine, ma forse nemmeno tanto. Più che altro è la memoria che deve venir messa in funzione; tutto ciò che è accaduto finora ha perfettamente senso con ciò che avverrà, anche se forse con la storia dei folletti della Quinta Dimensione andrà ad esagerare un pochino, si prospettano storie interessanti e divertenti. D'altronde, se non esagerasse, non sarebbe Grant Morrison. Carino anche come ha gestito il personaggio di Clark Kent e la sua dualità, spiegando come sia Superman che Clark giochino un ruolo importante nel mondo.


E adesso, parliamo di Wonder Woman. E diamine se Azzarello non sta facendo un ottimo lavoro! Rilanciare il personaggio di Wonder Woman non era un'impresa facile, e se Strazynski c'era riuscito perfettamente andando a scavare tra le origini di Wonder Woman nella sua run Odissea, Brian Azzarello ha optato una strada differente: il mito da cui nasce Wonder Woman. E vale a dire gli déi dell'Olimpo. Il tutto rivisto sotto un'ottica più moderna, a partire dalla caratterizzazione dei vari déi. Qui abbiamo avuto modo di vedere Diana in ruolo un po' più diverso da quello di 'eroina', e anche se sembra distaccarsi un po' tanto dal restante Universo DC e dalla sua versione classica, ciò non influisce negativamente. Wonder Woman, a parer mio, è la miglior testata dei Nuovi 52. E ora che il primo ciclo si è concluso, con il trono di Zeus che è stato preso da Apollo, le avventure di Diana non sono terminate: Ermes ha preso il figlio di Zola e glielo ha portato via, tradendo la fiducia dei suoi compagni, e nell'immediato futuro, Diana avrà modo di conoscere Orion e i Nuovi Déi di Nuova Genesi. Il ché vuol dire anche arrivare a spaziare nel restante Universo DC, andando a pescare personaggi non ancora utilizzati, e che in linea con la run di Azzarello si sposano perfettamente.

Per quanto riguarda il nuovo spillato che verrà affiancato alle uscite mensili, Dark Universe, lo consiglio vivamente. Non solo perché le storie di Animal Man e Swamp Thing saranno allegate, riducendo così l'attesa di pubblicazione e riuscire a seguire al meglio lo svolgersi del crossover Rotworld, ma anche per Phantom Stranger, testata che veramente merita in quanto esplora il mondo magico dell'Universo DC, da Trigon allo Spettro, alla Justice League Dark, e così via. Ma proseguendo con i miei pareri sulle testate dei Nuovi 52, arriviamo alla mia preferita: The Flash.
Forse non molti condivideranno la mia passione per il Velocista Scarlatto, tanto meno per la sua serie in corso, ma dopo un inizio a dir poco noioso e stupido con la storia dell'Oclocrazia, siamo giunti all'introduzione uno ad uno dei Nemici. Nemici che appaiono potenziati, i quali accedono ai loro poteri non più grazie alla loro attrezzatura ma che ne sono praticamente dotati, ed un motivo sembra esserci, anche se non se ne sta parlando più di tanto, anzi quasi come se stesse venendo ignorato, così come la scomparsa di Iris West nella Forza della Velocità, ma se ogni numero va letto con estrema attenzione, il tutto scorre in maniera molto lineare, e solo il tempo ci darà le risposte che cerchiamo. Nel frattempo, attendiamo l'evento principale, Gorilla Warfare, che avrà come antagonista principale proprio Gorilla Grodd, che abbiamo già avuto modo di conoscere nei numeri precedenti. Il Nuovo Universo DC sembra un po' aver riscritto le regole, e Gorilla City ne è l'esempio: di fatti, la società di gorilla senzienti, deriva la loro evoluzione incrementata proprio grazie alla Forza della Velocità e al suo 'motore di scarico', Flash. Il velocista, quindi, sembra proprio che dovrà avere a che fare con la responsabilità vera e propria che porta ad essere un supereroe, a partire dal tradimento del dottor Elias, che dopo aver assistito Flash lo ha tradito mettendolo in cattiva luce, dopo che questi aveva scasualmente causato un blackout totale a Central City, alla gestione dei suoi poteri veri e propri, che sono il motore di una forza misteriosa che si muove attraverso il tempo. Devo dire che se le storie di Flash avessero preso la stessa piega del primo ciclo, avrei abbandonato la testata, ma fortunatamente grazie anche all'introduzione dei Nemici e alla trama che sembra svilupparsi in maniera egregia, l'interesse per essa è aumentato.

Poche righe su, ho accennato di come l'Universo DC abbia cambiato un po' tutte le carte in tavola, e le origini di Gorilla City sono soltanto una parte della piega che la continuity ha preso. Basti pensare, infatti, di come le strade dei vari supereroi si incrocino in maniera interessante, come Oliver Queen che dopo aver passato i suoi cinque anni in un'isola completamente da solo viene salvato da Aquaman, per dirne uno. Ma questo ci porta alla conclusione di questo articolo, nonché alla tanto fatidica domanda:
Quanto di buono c'è in questo reboot?
La riposta andrebbe cercata senza dover andare a scavare troppo a fondo. Ci sono personaggi che ne hanno ricavato qualcosa e altri che potevano anche farne a meno; addirittura personaggi che hanno visto la loro continuity praticamente inalterata, come Batman e Lanterna Verde, ma da un altro lato invece, c'è Superman, che tanto di buono aveva in oltre 75 anni di storie, buttate all'aria inspiegabilmente. Niente più matrimonio con Lois Lane, niente più vita sociale. Solo Superman, e una vita misteriosa di Clark Kent, che però viene narrata meglio in Action Comics (grazie, signor Morrison). Sappiamo che in questa nuova continuity i supereroi sono presenti soltanto da 5 anni, e qui ci potrebbe stare, così come ci potrebbe stare che La Notte Più Profonda risulti avvenuta ugualmente, anche se magari in un modo a noi sconosciuto, ma il passato di Batman? Damian c'è ancora, com'è possibile che abbia un figlio di 8 anni avuto con Talia, che risulta si siano conosciuti durante il suo periodo da Batman? E la morte di Superman per mano di Doomsday, è o non è avvenuta? Se Hal Jordan è divenuto Parallax, ma le Crisi così come l'Ora Zero non sono mai avvenute, cosa è successo realmente? Se i Giovani Titani non sono mai esistiti, come mai Starfire conosce Nightwing? E Batman come ha preso l'idea della Batman Inc., se non è mai morto in Crisi Finale, visto che non è mai avvenuto? Sono tante piccole domande che scorrono nella testa di ogni maniaco che ricerca una continuity lineare, ma forse è meglio lasciar perdere. Se da un lato, chi ne ha perso maggiormente è Superman, ci sono personaggi che possono venir rilanciati alla grande avendo l'opportunità di ripartire da zero, come Barbara Gordon/Batgirl o Aquaman, ma c'è anche chi ci va a perdere, vale a dire personaggi che, in un modo o nell'altro, un po' tutto avevamo iniziato ad amare, come Stephanie Brown (Spoiler prima, poi Robin ed infine Batgirl) e Wally West. Le cose si equilibrano perfettamente, così come il restyling dei costumi: c'è chi ne ha guadagnato (l'intera Justice League) e chi no (Raven!). Insomma, da qualsiasi punto di vista la si guardi, questa nuova continuity va a perdere tantissime storie di altissimo livello per dare spazio a storie di dubbio gusto, ma forse è il prezzo da pagare. Niente più storie epiche dei Giovani Titani, come The Judas Contract, niente più Crisi, niente più Our Worlds At War, eccetera. Ma se la vediamo dal punto di vista 'commerciale', sicuramente la DC Comics ci ha guadagnato, visto l'incremento delle vendite ricevuto, a discapito di tutta la negatività accumulata da fan più assidui e di lunga data. Fin quando avranno ancora idea sui supereroi di punta che funzioneranno e porteranno più gente a leggere fumetti, questo reboot funziona, che ci piaccia o no.