Vita e morte, Parte I - Chi vive, chi muore...

Vita e morte. L'inizio e la fine. La prima è imprevedibile, la seconda è una certezza.

No, non starò qui a fare filosofia, lungi da me anche il solo provarci. Non essendo una persona particolarmente "profonda" o tanto meno poetica, lascio le idee "filosofeggianti" a chi è più competente di me. Ciò di cui ho intenzione parlare è sì della vita e della morte, ma ovviamente, sempre riguardante il mio tanto amato DC Universe. Questo argomento ho deciso che lo dividerò in tre parti, nelle quali parlerò della morale dei supereroi nei riguardi dei "super-criminali", delle morti avvenute nell'Universo DC e infine di resurrezioni e rinascite.


Perché i supereroi non uccidono?
Una domanda che si pongono in molti, e nonostante ci sia una semplice risposta netta che può descrivere a pieno il vero motivo, questa sembra non essere mai esauriente. "Perché non è giusto". No, l'omicidio non è la cosa più giusta da fare, togliere la vita ad un altro uomo non è giustizia. Ma possiamo continuare a parlare di rendere giustizia di fronte a villain come il Generale Zod, Sinestro, Doomsday o il Joker? Nemici che hanno seminato morte e distruzione ovunque andassero? Il dibattito è molto acceso, spesso il concetto stesso della "cosa giusta da fare" vacilla di fronte a certi avvenimenti; basti pensare che il Joker, oltre che ad uccidere chiunque si trovi sul suo cammino, ha rovinato la vita a Jim Gordon, paralizzando la figlia Barbara e uccidendo la moglie Sarah Essen, e come tutti sapranno, ha ucciso un Robin (Jason Todd). Perché Batman non uccide Joker? La risposta più ovvia sarebbe "perché se fanno fuori Joker, nessuno comprerebbe più fumetti di Batman", ma il mio scopo è scavare 'nella morale', nei principi di ogni singolo eroe e del motivo dato nel corso degli anni da vari autori, per comprendere le vere motivazioni. Senza fare buonismi.






Avendo iniziato con Joker, mi sembra più che giusto iniziare con Batman. Bruce Wayne diventa Batman proprio nel momento in cui vede i suoi genitori morire davanti ai suoi occhi; un omicidio segna la sua vita. Da quel momento in poi, non fa altro che pensare alla vendetta, e comincia a nutrire un odio profondo verso ogni tipo di arma da fuoco, ma nel corso degli anni - indossando il costume - ha assistito ad atrocità ben peggiori. Il suo senso morale del non voler uccidere da cosa scaturisce? Prendere come esempio Joker è abbastanza essenziale visto che si tratta della sua nemesi, nonostante un vero e proprio contrasto di ideali morali c'è con Ra's Al Ghul, con il quale (Batman) condivide sì la sua missione, ma non ne approva i mezzi. A differenza di Ra's, Batman vuole giustizia - ispirare la gente a rendere il mondo un posto migliore, e il Joker lo ostacola; il clown rappresenta tutto ciò che è opposto a Batman nella morale, lui uccide e gode nel farlo, si diverte. Al di là della sua sete di giustizia e di voler dimostrare alla gente che ognuno può fare la differenza, cos'è che spinge VERAMENTE al non volerlo uccidere? Sappiamo che Batman non ha mai nascosto di nutrire un desiderio di strangolarlo e vederlo morire per le sue stesse mani, e che il vero motivo non è perché "lui è la sua nemesi" o nutre (in una visione totalmente distorta) un sentimento di amore - ma è che se Batman uccidesse Joker, lui non riuscirebbe a tornare più indietro.


Paul Dini descrisse in maniera efficace un Batman che, consumato dalla rabbia dopo la morte di Jason Todd uccise il Joker, e, diventato pazzo, iniziò a uccidere tutti i super-criminali, creando sì un periodo di pace - ma a discapito della sua salute mentale. Se siete curiosi, potete sapere di questa versione alternativa di Batman (di Terra-51) sul numero 19 di Countdown a Crisi Finale.

Insomma, per farla breve: Batman ha un forte senso di morale, e se spezzerebbe la sua promessa, non riuscirebbe a gestire la cosa, e diverrebbe un assassino. È ancora un motivo che non vi lascia convinti? Beh, anche io credo che in fin dei conti, criminali come Joker andrebbero uccisi, ma qui parliamo di Batman e della sua psiche, che crollerebbe se solo provasse a oltrepassare quella linea che, secondo lui, lo contraddistingue dal non essere un criminale. Per chi masticasse l'inglese, in una scena di Batman: Under the Red Hood, lo stesso Batman esprime il concetto da me appena espresso.







In linea di massima, possiamo dire che un po' tutti i supereroi sono mossi da un forte senso morale, per loro uccidere non è la cosa giusta da fare. Ma di fronte a supereroi "di primo piano" come Batman, Superman o Lanterna Verde ci si trova di fronte a nemici che mettono letteralmente sotto pressione i protagonisti, e qui il semplicistico (e forse buonista) senso di morale si va man mano a perdere, e quindi deve per forza subentrare, come con Batman, delle motivazioni più sensate, che possano reggere. A volte questa voglia di "fare la cosa giusta" è messa in discussione, e in eroi come Flash e Lanterna Verde nascono dei dubbi. In questo caso, c'è un notevole distacco da quelli che sono Batman e Superman, due eroi che per principio vietano l'omicidio anche nei confronti di nemici crudeli; qui la morale stessa vacilla, basti pensare che Hal Jordan o John Stewart, da Lanterne Verdi, si sono messi anche nei panni di 'esecutori' (almeno da quando i Guardiani permisero la forza letale), o che Barry Allen (Flash), in piena Silver Age, spezzò il collo ad Eobard Thawne. Anche la stessa Wonder Woman ha manifestato la totale noncuranza nell'uccidere, ma a differenza degli altri eroi, ciò che l'ha spinta a compiere determinate azioni non l'hanno turbata, vedasi l'omicidio di Maxwell Lord in Crisi Infinita.

Per Superman, invece, è tutt'altro discorso. Il perché è anche chiaro, e non è assolutamente legato al suo fare da "boy-scout". Forse in altre epoche, anzi quasi certamente, Superman è stato il simbolo di ciò che è "più buono e puro", ma guardiamolo in un'ottica più 'realistica' (per quanto lo si possa fare, stiamo sempre parlando di fumetti!): Superman è un alieno, viene da un altro mondo e non ha mai preteso di conquistare il suo pianeta adottivo, anzi. Vuole essere parte dell'umanità, e non governarla e regnare sovrano; i suoi poteri possono benissimo essere equivalenti a quelli di un dio, rispetto ad un qualsiasi essere umano. Uccidere? Superman? Andiamo! Se Superman iniziasse ad uccidere, o che il suo senso morale vacillasse, non sarebbe più il Superman che tutti conoscono. Non una figura di ispirazione ma di terrore. Tutto qua.


Discorsi sulla morale a parte, qualche giorno fa, mi sono chiesto...
... quali villains meritano veramente di morire?
Una domanda curiosa, cui mi ha divertito molto pensarci su. Lasciamo quei discorsi banali da "solo Dio è in grado di giudicare" e cose così - in quanto non condivido - e proviamo a pensare... con tutto il male causato, chi meriterebbe una pubblica esecuzione, la sedia elettrica o un semplice pestaggio a morte da parte dell'eroe di turno?

Con villain come Captain Cold o Ra's Al Ghul il discorso è ben complesso. Il secondo non si farebbe scrupoli a sporcarsi le mani (anche se preferirebbe farle sporcare ad altri), mentre Leonard Snart è legato ad un profondo senso morale (di fatti, non uccide) che gli fa meritare il rispetto di Flash. Luthor, Zod, Sinestro, Vandal Savage o Gorilla Grodd - villains che vorrebbero conquistare il mondo per i loro scopi e che alle loro spalle ci sono molteplici omicidi, sono di un'alta portata, e anche qui il discorso potrebbe farsi lungo. Tralasciando gli innumerevoli "agenti del caos" o di 'cattivi' che possono benissimo essere analizzati guardando il loro punto di vista, non necessariamente possiamo trovare il male puro in quelli che sono le nemesi degli eroi. Certo, abbiamo Eobard Thawne, l'Anti-Flash, che (secondo la rivisitazione di Geoff Johns, in Flash: Rinascita) ha praticamente rovinato la vita di Barry Allen ancor prima che questi diventasse Flash, oppure Joker le cui gesta le ho accennate qualche riga sopra, ma non dimentichiamoci anche di un tale di nome Major Force, il quale non solo uccise la fidanzata di Kyle Rayner, Alex DeWitt, ma la fece a pezzi per poi chiuderla in un frigorifero per far in modo che la Lanterna Kyle la trovasse. In questi casi elencati (e ne sono solo alcuni), vi troviamo dei personaggi che non hanno alcuna morale, nessun codice da rispettare - sono il male impersonificato, completamente noncuranti della vita umana: sono questi gli esseri che meritano la loro fine? Per alcuni sì, sarebbe la soluzione ideale, ma non per i supereroi.

Qui andiamo ben oltre della semplice concezione del "giusto e sbagliato", che presenta ugualmente infinite sfaccettature, e ciò che deve essere preso in considerazione è IL RUOLO che ogni supereroe ricopre, e la sua stessa integrità! La DC Comics spesso ha voluto rimarcare gli effetti che potrebbe causare nel caso di un eroe che decida di trasformarsi in esecutore, basti pensare a Maxwell Lord, o all'esilio auto-imposto di Superman dopo aver ucciso un Generale Zod di un'altra dimensione. La vita è un dono prezioso, toglierla ad un'altra persona rappresenta una grossa decisione da prendere e ha un peso immenso... una responsabilità cui ogni eroe non vuole prendersi. E al di là di ogni buonismo, ogni preconcetto, l'omicidio è un'azione di cui ogni supereroe non dovrebbe macchiarsi... nonostante, molti di loro lo abbiano già fatto.

Penulis : Danjel ~ Sebuah blog yang menyediakan berbagai macam informasi

Artikel Vita e morte, Parte I - Chi vive, chi muore... ini dipublish oleh Danjel pada hari lunedì 19 novembre 2012. Semoga artikel ini dapat bermanfaat.Terimakasih atas kunjungan Anda silahkan tinggalkan komentar.sudah ada 0 komentar: di postingan Vita e morte, Parte I - Chi vive, chi muore...
 

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