Se c'è un personaggio che in assoluto posso dire di amare, non è di sicuro un supereroe, né tanto meno è completamente dalla parte dei "buoni". Sto parlando di Selina Kyle, alias Catwoman, e al contrario di tanta altra gente che la ama per il suo look sexy e per il suo "fascino felino", io al solito devo distinguermi: ciò che mi piace realmente di Catwoman è il suo personaggio, la sua personalità, perché penso che la vera "bellezza" sia tutta nella personalità, e di come si sappia gestire coerentemente con il proprio aspetto fisico. Certo, stiamo parlando pur di un semplice personaggio immaginario, un "pezzo di carta", ma se dovessi idealizzare la donna perfetta, quella sarebbe Catwoman.
Molti la conosceranno con il volto di Michelle Pfeiffer o Halle Berry, o ancora con la più recente Catwoman - Anne Hathaway, la quale ha interpretato Selina nell'ultimo film della saga di Nolan, The Dark Knight Rises - ma Catwoman è ben molto di più del personaggio descritto nei film. Di certo non è una bionda stupida, o una segretaria sbadata e sognatrice dotata di "poteri da gatto" tornata dal mondo dei morti per "rivendicare la femminilità dall'oppressione del maschilismo", affatto. Selina Kyle è semplicemente una ragazza orfana, cresciuta in strada, con un passato burrascoso, dotata di un'indipendenza tale che le permette di sapersi adattare a qualsiasi contesto, senza dover essere schiacciata da nessun altro. Uomo o donna che sia. E di certo Selina non è attratta da tutto ciò che luccica, non è affetta da cleptomania, semplicemente è una donna che cerca di sistemare la sua vita. Una vita che viene condannata dal momento in cui veste i panni di Catwoman.
Catwoman, dal canto suo, prende questa figura felina sì dal fatto che nell'ideale maschile, una donna nella sua totale bellezza deve avere un corpo perfetto e delle curve sinuose, messe in risalto da un movimento flessuoso - come quello dei felini, appunto - ma se lo prendiamo fuori dal contesto fisico, è sempre un concetto legato alla sua personalità. Al diavolo quelle ochette stupide che ormai attribuiscono alla figura del gatto un'immagine distorta e del tutto distaccata dalla realtà (ovvero, indipendenza e dolcezza allo stesso tempo), Catwoman rispecchia tutto ciò che è un gatto: indipendente sì, ma ha anche la stessa curiosità tipica dei felini che li mette spesso nei guai, l'assoluta arroganza nel ritenere tutto ciò che ha attorno suo di diritto, e puro egoismo. Sì, perché Catwoman pensa solo a ciò che è meglio per sé, e parallelamente a ciò che è Batman, lei preferisce agire da sola, e tutto ciò che fa è per sé stessa, per la sua sopravvivenza.
Catwoman è la vera donna indipendente. Certo, con i suoi problemi (chi non ne ha?), ma nel complesso, è una donna che tende a plasmare sé stessa da sola, non ha bisogno di figure maschili ad accompagnarla, né tanto meno cerca di riscattare la sua femminilità comportandosi esattamente come un maschio. Esce fuori da ogni schema sessista, e affronta le sue insicurezze da sola, senza mai appoggiarsi ad altri. E personalmente, adoro questo tipo di donna.
Ovviamente, come in tutti i personaggi dei fumetti, c'è chi si è approcciato in modo diversamente al personaggio, e senza dubbio la versione di Catwoman che adoro di più è quella data da Ed Brubaker nella sua gestione iniziata nel 2001 e conclusasi nel 2004, accompagnato dai disegni di Darwyn Cooke (vedi foto su), che si avvicina moltissimo alla Catwoman da me descritta. In quello story-arc, Selina è accompagnata da Holly Robinson, una ragazza poco più giovane di lei con un passato da tossica, e Slam Bradley, investigatore privato incaricato in un primo momento di ritrovarla (fu data per scomparsa dopo gli avvenimenti di Terra di Nessuno) diventato poi confidente privato, e amante durante un periodo buio per entrambi - anche se Slam "amava" Catwoman già da molto tempo. Durante questa linea di narrazione, Catwoman intraprende una sorta di redenzione, per riscattare la sua vita finita in disastro per via del suo passato da ladra, combattendo a modo suo "i cattivi", non al servizio della legge, ma aiutando i deboli, i poveri, combattendo spacciatori, poliziotti corrotti e boss malavitosi. Il tutto nell'East End, quartiere malfamato di Gotham. Non si può dire che Selina lavori con Batman, in quanto agiscono in modo differente, ma questo arco narrativo mette alla luce un lato "buono" di Selina, quel lato che Batman ha sempre visto. Peccato però che questo, alla luce di quanto scoperto in Crisi d'Identità, si scopre essere frutto di un lavaggio del cervello operato da Zatanna.
Lo story-arc di Brubaker ha una sorta di continuity nella gestione di Will Pfeiffer, dove si vede Selina in uno strano ruolo materno. Di fatti questa mette alla luce Helena Kyle (chiaro riferimento a Helena Wayne, figlia di Batman e Selina nelle storie di Terra-2 della Golden Age), figlia di Sam Bradley (il figlio di Slam, anch'esso poliziotto), dove inizialmente vediamo nei panni di Catwoman non Selina, ma Holly Robinson. La serie dedicata a Catwoman sfocia in qualcosa nemmeno paragonabile alla gestione di Brubaker, salvo poi risollevarsi con Gotham City Sirens di Paul Dini, al fianco di Poison Ivy e Harley Quinn, ma dura ben poco, e fino ad adesso, nient'altro di decente è stato scritto su Catwoman, se non storie leggere ma di poco interesse.
Altre note importanti sul passato di Selina, vengono descritte sia in Batman: Anno Uno, di Frank Miller sia ne Il Lungo Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale. Nel primo, viene descritta come una ex prostituta ispirata da Batman (passato accreditato anche successivamente sul numero zero di Catwoman con Catwoman: Year One, che di fatto si ricollega con l'opera di Miller), mentre nel secondo -ricollegato all'opera Catwoman: Vacanze Romane (When in Rome, il titolo originale)- si scopre che sia figlia di Carmine Falcone, boss della mafia di Gotham. Insomma, anche Catwoman come gli altri personaggi DC, ha "versioni" diverse di sé stessa, ma non ha mai perso il fascino che l'ha sempre caratterizzata, sia dalla sua particolare personalità che al suo aspetto fisico, disegnata in una maniera o nell'altra sempre sinuosa e affascinante.
Dal costume alla donna. La storia di Catwoman.
Iniziamo dal dire questo: Catwoman nasce come avversario di Batman, e solo negli anni '90 assume un ruolo maggiore, avvicinandola a quella che è ora una sorta di anti-eroe. Non tutti sono a conoscenza della primissima versione di Catwoman, apparsa per la prima volta sul primissimo numero di Batman nel 1940, serie di debutto dedicata al Cavaliere Oscuro (dove fino a quel momento, le sue storie venivano pubblicate solo su Detective Comics). In quell'albo, era presente una breve storia, denominata The Cat, dove appariva una sensuale donna con un semplicissimo vestito verde (visibile in alto a sinistra, nell'immagine sopra) cercare di farla franca a Batman e Robin, i quali riescono sì a fermarla ma non ad arrestarla, in quanto incantati dal suo fascino, se la lasciano sfuggire. La versione di Catwoman nella Golden Age, quindi, è un po' come semplice ladra professionista, che fa uso del suo fascino per svignarsela, e sembra funzionare, tanto che col tempo la sua popolarità cresce tale da farla diventare ben più che una semplice cotta, ma un interesse amoroso per Batman, rendendo le storie con lei coinvolta più interessanti, inventando una sorta di "gioco al gatto e il topo". In seguito, con l'introduzione del costume e della maschera veri e propri, vennero rivelati dei particolari sulla vita privata di Selina Kyle che iniziarono a renderla un po' più complessa, tra questi venne accennato un passato fatto di abusi e violenze. Infine, nel numero 62 di Batman venne rivelato che Catwoman soffrisse di amnesia e di non ricordare nulla del suo passato, mentre successivamente in un numero della serie The Brave and the Bold, rivela che la faccenda dell'amnesia fosse inventata per lasciarsi alle spalle la sua carriera da criminale. Da qui in poi, però, il personaggio di Catwoman diventa abbastanza confuso, e in alcune storie la si vede agire come eroina, in altre come ladra. Il suo costume cambia di continuo, talvolta rimane fedele alla sua prima versione da The Cat, vale a dire con l'abito verde, in altre veste una gonna con uno spacco, o una mantellina. Arrivò poi il 1985, e con Crisi sulle Terre Infinite si apre uno sbocco per rendere le origini di Selina Kyle più lineari, ricominciando tutto da capo. Il 1989, quindi vede la luce la prima testata dedicata a Catwoman, ma con soli 4 numeri - dove stavolta viene introdotto un costume interamente grigio. È solo nel 1993 che Catwoman ha una vera e propria serie regolare, durata ben 8 anni (1993-2001) con 95 numeri, più un numero zero e ben 4 annual. Il costume da lei indossato in questa serie è quello viola (lo stesso utilizzato successivamente da Loeb e Sale ne Il Lungo Halloween), forse il più bello di tutti, dopo la versione moderna, e il look cambia anche al di fuori della maschera, introducendo una capigliatura riccia. In questa serie, vengono svelate le origini e tratta di storie di ben poco conto ma comunque interessanti. Parallelamente a questa serie, nel 1998, viene pubblicata una serie in quattro numeri chiamata Catwoman/Wildcat, in cui vediamo Selina far coppia con Ted Grant (alias Wildcat, appunto), dove tra l'altro i due si concedono un piccolo flirt.
Il 2001 vede l'introduzione del costume moderno di Catwoman, con la gestione di Ed Brubaker. Abbandonati i tacchi a spillo e le tute aderenti con colori sgargianti, Selina adotta un costume più pratico, introducendo anche degli occhiali a visione termica, una frusta e una maschera con delle "orecchie" meno vistose. Anche in questo caso non solo il look cambia, di fatti Brubaker e Cooke decidono di darle un look che potesse rispettare ancora al meglio la sua personalità, tagliandole i capelli. Nasce, così, la versione moderna di Catwoman. Dello story-arc in questione ho già parlato sopra, la serie (iniziata con Brubaker e conclusasi con Adam Hughes) si ferma con il numero 83 nel 2009 (con lo speciale de La Notte Più Profonda, dove Maschera Nera, ucciso in precedenza da Selina, in versione Lanterna Nera torna a tormentare lei e la sorella). La continuazione del personaggio la vediamo sulle pagine di Gotham City Sirens, scritta da Paul Dini, al fianco delle super-criminali Harley Quinn e Poison Ivy, in un ruolo non molto differente dal solito, anche se stavolta hanno da vedersela con minacce molto più bizzarre, e un Batman "differente". Di fatti, Bruce Wayne (il quale Selina viene a scoprire la doppia identità durante la saga Batman: Hush, ufficializzando, tra l'altro, il loro rapporto) non è più Batman, il mantello è passato Dick Grayson, ex Robin e Nightwing, dopo gli eventi successivi a Crisi Finale con la (presunta) inaspettata morte di Bruce. Con il ritorno di Bruce Wayne, successivamente, vediamo Selina fare da spalla a Batman in giro per il mondo reclutando eroi per la sua iniziativa Batman Inc. Altre presenze di Catwoman, al di fuori di serie regolari a lei dedicate, sono tra le pagine di Batman antecedenti a Gotham City Sirens, una su tutte nella saga Heart of Hush, dove il criminale Hush per colpire nel profondo Batman, rapisce Selina e le asporta il cuore tenendola in vita con un apposito macchinario. Con l'aiuto del Dr. Midnite e di Zatanna, Batman riesce a salvarla.
Per quanto negli anni 2000 il look di Catwoman sembra più affascinante, sembra che narrativamente l'unica parentesi positiva l'abbia avuta con la gestione Brubaker/Cooke. Il reboot avvenuto dopo la saga di Flashpoint, denominato New 52 sembrerebbe essere una buona occasione per rilanciare alla grande il personaggio, ma purtroppo non è così. Judd Winick viene incaricato di scrivere la sua testata, ma al di là di disegni comunque fatti bene (curati da Guillelm March), molti fan vedono una forte oggettificazione esteriore della femminilità di Catwoman mettendo in mostra in più scene il seno, e cambiando il rapporto con Batman in modo radicale, abbandonando il rincorrersi reciprocamente, ad avere un rapporto vero e proprio basato sul sesso. Per quanto riguarda la storia, il tutto sembra scorrere troppo veloce, facendo perdere quel qualcosa di interessante che la serie potrebbe avere. Negli Stati Uniti, quindi, la gestione di Winick sembra non funzionare, e con il numero 12 cambia team creativo, con Ann Nocenti a scriverne le storie, e se non volete spoiler, vi consiglio di saltare il prossimo paragrafo.
La gestione di Ann Nocenti non presenta nulla di buono. Finora, son stati pubblicati solo due numeri sotto la sua gestione, ma con il numero zero ha provveduto ad uccidere un personaggio rendendo Catwoman uguale a Patience Phillips (il personaggio di Halle Berry nel film) nel comportamento, cleptomania compresa, senza parlare che ha reso praticamente Catwoman ciò che era nel film Batman: Returns. Ovvero una stupida segretaria che viene lanciata giù da una finestra e riportata in vita dai gatti acquistando così quei "poteri da gatta", inesattezza inventata da Tim Burton e portata avanti nel film del 2004, approdando, sfortunatamente nei fumetti. Insomma, con questa gestione, il futuro di Catwoman non promette nulla di buono, se poi contiamo che figura della Justice League of America, nuova testata ancora non pubblicata, scritta da Geoff Johns, non è che posso ben sperare di rivedere quel personaggio che tanto ho amato nello story arc di Brubaker.
Julie Newmar, Lee Meriwether, Eartha Kitt, Michelle Pfeiffer, Halle Berry, Anne Hathaway, sono i volti più conosciuti di Catwoman riprodotti sul piccolo e grande schermo, senza contare Maggie Baird che ha interpretato Catwoman per pochissimi secondi nell'episodio pilota della serie Birds of Prey. Indiscutibilmente, sei bellissime donne, dotate ognuna di un fascino particolare, vicino a quella "bellezza felina" cui hanno attribuito a Catwoman sin dalla sua nascita editoriale; su chi sia la più adatta nei panni di Catwoman, credo sia puramente soggettivo. C'è chi dice che la migliore di tutte sia Halle Berry, e chi ha adorato Anne Hathaway nell'ultimo film, e c'è chi attribuisce il volto di Catwoman automaticamente a Michelle Pfeiffer, e chi magari ha preferito una delle tre che l'hanno interpretato nella fortunatissima serie degli anni '60. Se devo esprimere un parere personale (precisando che il mio criterio di giudizio è la caratterizzazione del personaggio, non l'aspetto fisico), dico in primis che Halle Berry non mi è piaciuta affatto, anche se, volendo precisare, il film da lei interpretato non parlava nemmeno di Catwoman, quindi possiamo anche non parlarne affatto; Michelle Pfeiffer posso fare lo stesso discorso, indiscutibilmente una bella donna ma no. Le origini del personaggio, la sua personalità non sono affatto Selina Kyle. E Anne Hathaway, sarò sincero, mi ha sbalordito molto la sua interpretazione e non pensavo che ce l'avessi vista bene vestire i panni di Catwoman, in un ruolo che finalmente rispecchia la Catwoman dei fumetti, sebbene non sia stato approfondito più di tanto il suo personaggio. Infine, c'è Lee Meriwether che più che altro posso esprimere solo giudicandola "esteticamente", visto che le Catwoman della serie TV si limitavano a dire "Purr-fect" e ad elaborare piani per fermare Batman. Nulla da togliere a Julie Newmar, mentre Eartha Kitt (che ha preceduto Halle Berry come prima Catwoman di colore!) era come un pesce fuor d'acqua - anche se credo abbia interpretato Catwoman solo in due episodi.
Sei di queste donne, hanno avuto l'opportunità di vestire i panni di una donna che, seppur nata sulla carta stampata, è diventata un simbolo del movimento femminista, quello vero. Se Wonder Woman come simbolo femminista può ispirare la gente a reagire e ad avere speranza in un futuro migliore, Catwoman insegna che si può cadere non una, ma più volte, e più si cade più si perde la forza di reagire, ma ci si può sempre rialzare tirando fuori le unghie.
Perché Catwoman non può essere un'eroina, Catwoman è quella donna che in fondo tutti vorrebbero essere, ma che quasi nessuna ha il coraggio di esserlo.
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