Ci siamo! Il primo anno dei Nuovi 52 è finito anche in Italia, che vedrà nel mese di maggio l'arrivo dello Zero Month "nostrano", anche se con qualche piccola variazione nella pubblicazione, a partire da Justice League che a quanto pare avrà nel suo numero 14 le back-up story dedicate a Shazam pubblicate dal numero 7 nella pubblicazione americana originale. Senza andare a fare polemiche inutili sulle scelte editoriali di Lion (che comunque non saranno così confusionarie come sembra, almeno io sono fiducioso!), andrò a dire la mia su questi Nuovi 52. concentrandomi sugli spillati e sulle serie che più sto apprezzando, e infine risponderò alla fatidica domanda: quanto di buono ha portato questo reboot?
Partiamo subito con la testata numero 1 del Nuovo Universo DC:
Justice League, curata dal geniale Geoff Johns sui disegni di Jim Lee (con qualche 'comparsata' anche di Ivan Reis e Joe Prado). Cosa poter dire sulla serie che sta praticamente portando la carretta in casa DC, i cui story-arc in futuro andranno a divenire colonna portante della continuity? Veramente ben curata, soprattutto la gestione delle varie personalità dei membri del gruppo, i quali hanno avuto modo più volte di confrontarsi, sia combattendo che semplicemente mettendo in risalto ognuno le differenze degli altri. Il primo ciclo è stato pressoché introduttivo, e ci ha mostrato le origini del super-gruppo, che nonostante venga monitorato dall'A.R.G.U.S. (di cui è a capo Steve Trevor il quale risponde ad Amanda Waller) continua ad agire in modo autonomo, senza rispondere alle necessità dei vari Governi della Terra. Abbiamo avuto poi una piccola parentesi con protagonista Freccia Verde che ha gettato le basi per quello che sarà l'inizio del prossimo evento che coinvolgerà l'intero Universo DC (Trinity War), per poi finire con l'introduzione di un nuovo villain, David Graves, che ha praticamente spezzato la fiducia che il mondo ha verso la Justice League, arrivando a far dividere il supergruppo, il quale ha visto l'abbandono di Hal Jordan nel numero 12. Oltre a questo, nel numero 12 abbiamo anche visto un fatidico bacio, quello tra Wonder Woman e Superman, che di fatto dà il via ad una relazione che sembrerà scaturire diversi avvenimenti che causeranno la cosiddetta "Trinity War", e quasi sicuramente sarà proprio quel bacio a far 'arrabbiare' Trevor abbandonando la Justice League definitivamente. Insomma, per quanto riguarda Justice League, è stato un anno intenso, interessante, che anche se si è presentato con delle splash page in un modo un po' troppo insistente, andando a levare un po' di 'storia' e dialoghi, è risultata abbastanza godibile; l'anno che seguirà vedrà le proprie storie incrociarsi con lo story-arc di Aquaman (anch'esso curato da Geoff Johns),
Throne of Atlantis, per poi arrivare al tanto atteso countdown al grande evento.. tanta roba, insomma, che sicuramente mi spingerà a comprare ancora la testata.
E dopo averlo accennato, andiamo a parlare della vera rivelazione di questi Nuovi 52:
Aquaman. Ma attenzione a quando dico vera rivelazione: senza dubbio lo è stata per molti, ed è un termine che trovo appropriato proprio seguendo una corrente di pensiero che però non condivido. Se per molti Aquaman è una delle migliori, per me non è così. Sia chiaro, non mi fa schifo, continuerò a seguirlo e sono contento che finalmente Aquaman stia avendo la considerazione che tanto merita, però fino a questo punto, non mi sta entusiasmando più di tanto. La prima parte, quello incentrato sulle mostruosità della cosiddetta
Fossa, mi è piaciuta, così come mi è piaciuto proprio il modo in cui la gente considera Aquaman all'interno della storia, e la sua reazione a tutto ciò. Però, non è proprio su questo che tutto si deve concentrare. Aquaman, a mio avviso, è sempre stato uno dei supereroi più 'cazzuti' di tutto l'Universo DC, e la sua regalità non è un fattore che ha messo in risalto soltanto Geoff Johns, basti pensare alla saga di Kurt Busiek (Sword of Atlantis) o la mini-serie di Peter David degli anni '90 "Le Cronache di Atlantide". Ma innegabilmente ci troviamo di fronte ad un personaggio trattato veramente male, che gode di una scarsissima reputazione, ed avere Geoff Johns a scriverne le storie è un fattore che può portare più che bene al Re di Atlantide, visto e considerato il suo lavoro fatto con Lanterna Verde, diventato grazie a lui uno dei supereroi più amati della DC. Comunque sia, non critico affatto la sua run, anche se Geoff Johns sembra voler spingere i personaggi ben al di là dei loro ruoli da supereroe nella visione più classica che esista, aggiungendo loro più spessore, rendendoli più 'cupi' e brutali, non come i vari Batman e Superman - ma ciò nonostante, la sua impresa di rendere Aquaman la rockstar della Justice League è più che riuscito. Ciò che non mi è piaciuto molto è l'inserimento del suo super-gruppo antecedente alla JL, "
Gli Altri", mentre ho molto apprezzato le origini della rivalità con Black Manta; Geoff Johns ci abitua a leggere le storie con calma, rendendole epiche solo in un secondo momento, ed è per questo che comunque sia, nonostante io non nutra lo stesso hype di moltissimi lettori, continuerò a leggerlo. In fin dei conti, è pur sempre una testata godibile... e devo dire che amo moltissimo Mera e di come l'abbiano caratterizzata, e il suo ruolo accanto ad Arthur/Orin sembra che sarà sempre più di primo piano.
Proseguiamo, infine, all'ultima testata gestita da Geoff Johns:
Lanterna Verde. Lanterna Verde che, parallelamente a Batman, non sembra aver subito alcun tipo di reboot, anzi - riprende esattamente da dove si era lasciato. D'altronde, chi sarebbe stato tanto stupido da far ripartire da zero la testata più fortunata e coerente di tutta la DC Comics? Eppure, nonostante tutto, mi lascia praticamente senza niente da dire. Certo, rivedere Sinestro abbandonare la paura per riabbracciare la luce verde è interessante, così come lo strano team-up con Hal Jordan, ma fermarsi su una sola testata è abbastanza riduttivo per capire cosa stia accadendo nell'Universo di Lanterna Verde. Impossibile, infatti, non andarci a collegare con
Green Lantern Corps,
Nuovi Guardiani e
Lanterne Rosse. In pratica, i Guardiani dell'Universo hanno messo in atto un piano che vede la distruzione di tutti i Corpi, manipolando tutti, Sinestro e Atrocitus compresi, per dare il via alla nascita del Terzo Esercito. Nel frattempo, si è scoperti del segreto della Tribù Indaco, fondato da Abin Sur stesso per porre fine ai folli piani dei Guardiani, mentre Atrocitus, dopo aver reso Bleez e altre Lanterne Rosse senzienti, si trova a fronteggiare un abominio creato da Atrocitus stesso che indossa la pelle di Krona; il Sinestro Corps è stato smantellato da Sinestro stesso, e l'unica Lanterna Gialla esistente è Arkillo (il quale indossa un anello scollegato dalla batteria centrale, un po' come quello che Sinestro indossava prima della fondazione del Sinestro Corps) che, unitosi a Kyle Rayner, Santo Viandante, Fatality, Munk e Bleez si ritrova ad affrontare Larfleeze, il quale è stato manipolato dalla sua "Guardiana-giocattolo" Sayd per unire i 7 colori ed affrontare l'imminente guerra contro i Guardiani. Insomma, un gran mal di testa. Mentre Hal Jordan e Sinestro si trovano a fronteggiare il ritorno di Mano Nera, su Oa Guy Gardner e John Stewart hanno smantellato le Lanterne Alpha, mentre Atrocitus e le sue Lanterne Rosse (insieme alla nuova LR terrestre Rankorr) si prepara a fronteggiare Abysmorph (anch'esso manipolato dai Guardiani per smantellare il Corpo delle Lanterne Rosse). Il tutto, insomma, è una preparazione al prossimo evento che vedrà l'ascesa del Terzo Esercito, il quale si concluderà proprio con gli ultimi numeri scritti da Geoff Johns. Il mio parere? Visto nell'insieme, le storie di Lanterna Verde non deludono affatto, anche se tutto scorre molto lentamente; la serie che mi ha colpito maggiormente è stato Il Corpo delle Lanterne Verdi, nonostante non sia nemmeno fan di Guy e John, mentre Nuovi Guardiani a tratti l'ho trovato noioso ma comunque interessante. Divertenti invece, le storie con protagonisti Hal e Sinestro, la quale ci è stato lasciato un bel punto interrogativo: cosa vuol dire che "Hal Jordan sarà la più grande tra le Lanterne Nere"? L'appuntamento con le testate dedicate ai Corpi colorati dell'Universo, almeno per me, è confermato anche per l'anno a venire!
Altri appuntamenti per me confermati sono
Batgirl (Gail Simone sta facendo un lavoro eccellente),
Cappuccio Rosso e i Fuorilegge (grandissima rivelazione, per quanto mi riguarda),
Batwoman (che sto preferendo di gran lunga a Batman, nonostante i disegni siano un pugno nell'occhio) la quale avrà prossimamente un team-up veramente interessante con Wonder Woman. Totale delusione, invece, verso
Giovani Titani, serie che dopo essere partita veramente bene, si è totalmente persa per strada: confusionaria e insensata, tanto da non sentirmi nemmeno invogliato a comprarlo per il crossover di Death of the Family e nemmeno per il ritorno di Raven e Trigon. Sul serio, il nuovo look di Raven (
link) è a dir poco orribile!
Passiamo, quindi a
Batman. E non è che io abbia molto da dire. Di Detective Comics mi è piaciuto soltanto la prima parte con Dollmaker, il resto che ne è seguito è veramente di pessimo gusto, e nonostante lo story-arc Imperatore Pinguino sembrerà dominare le testate del "Batverso" per un po', non c'è alcun tipo di hype, zero assoluto. L'unico motivo per cui continuerò a comprare la testata è per La Morte della Famiglia, crossover batmaniano che coinvolgerà tutte le testate dedicate agli alleati del Cavaliere Oscuro, e che influenzerà parecchio ciò ne seguirà dopo e avrà maggior impatto sulla testata di Batgirl. Mentre.. La Notte dei Gufi? Scusate, ho apprezzato tantissimo che abbiano pescato un personaggio che apparì parecchi anni addietro (Thomas Wayne Jr.) ed averlo addirittura collegato con tutta 'sta storia dei Gufi al Thomas Wayne Jr. di Terra-3 (Owlman), ma... non sono proprio riuscito a farmelo scendere. Pesante, a tratti anche geniale nei disegni e nel concetto stesso della storia (più di tutti il labirinto) ma troppo pomposo. Batman ha bisogno di uno scossone. Va bene allontanarsi dai classici villains e l'aria classica, però ormai è un personaggio che ha dato tutto, e fare storie incentrate sui suoi problemi esistenziali e sul suo passato è davvero roba trita e ritrita. Non che voglia sputtanare il lavoro di Scott Snyder, ha fatto quel che poteva per dare almeno una storia che fosse stata lineare e non sconclusionata, riconosco il duro lavoro, ma io proprio non riesco a farmela apprezzare questa run. Speranzoso invece, anche se contraddittorio con quanto detto poche righe su,con il prossimo evento, La Morte della Famiglia. Non mi andrò a leggere le serie che ho abbandonato (Catwoman e Giovani Titani), però la seguirò con attenzione. Confermato anche Batman, insomma (sorbendomi anche quelle cagate di storie di Nightwing, perdonatemi la rudezza), e posso dire chiaramente che Batman sarà confermato anche per l'anno prossimo, in quanto sembra che mentre in tutto l'Universo DC sarà coinvolta nella Trinity War, avremo la possibilità di vedere le origini 'rebootate' di Batman con il nuovo ciclo intitolato "Anno Zero".
So perfettamente che questo articolo sta diventando un po' troppo lungo e pesante da leggere, però ci siamo quasi. Ci avviciniamo al piatto forte (per quanto mi riguarda) di questi Nuovi 52. Ma prima di proseguire, meglio spendere due paroline anche per
Justice League Dark, anche se ne ho avuto già modo di parlare in un post precedente. Anche la JL 'magica' avrà un ruolo fondamentale nella Trinity War, se non tra le protagoniste, in quanto Geoff Johns e Jeff Lemire stanno lavorando assieme al grande evento. Jeff Lemire che non vedo l'ora che approdi su
Freccia Verde, in quanto finora mi ha fatto cagare peggio di Nightwing (e ho pure lasciato perdere la run di Ann Nocenti). Testate che se ne potrebbero fare a meno invece, sono The Savage Hawkman (anche se ho apprezzo la parentesi narrativa che lo ha visto opposto al Fantasma Gentiluomo), e Justice League: International, giunta già alla conclusione col numero zero. Peccato, invece, per Capitan Atom, la quale testata verrà chiusa insieme a JL:I; era tra le mie serie preferite, fin quando non è uscita fuori la storia di Chrono Mota che ha mandato praticamente all'aria tutto il bel lavoro fatto finora. Firestorm invece.. dio, non se ne poteva più! Carina, okay, Firestorm è un bel supereroe, ma la storia dei Firestorm mondiali non reggeva, e fortunatamente sembra che "Gli Uomini Nucleari" torneranno ad essere uno solo, come il concept originale. E no, non mi sto dimenticando dell'azzurrone.
Superman è sicuramente tra le mie serie preferite, nonostante gli alti e bassi; dopo un inizio col botto, l'interesse è sceso man mano, e le storie son diventate veramente fiacche.... che ci si possa rialzare con il crossover H'El on Earth? Lo spero. D'altronde, Superboy sarà allegato alla testate per tutta la durata del crossover, quindi i miei soldi per Giovani Titani sono salvi! Anche Supergirl, tuttavia, l'ho trovato interessante, ma non vedo dove possa arrivare, come la storia principale in Superman. Discorso diverso con
Action Comics, invece. Grant Morrison, tu fai venire un gran mal di testa, però va riconosciuto: come le strutturi te le storie, nessun altro. Ci vuole una profonda conoscenza del personaggio per comprendere cosa stia combinando tra le sue pagine, ma forse nemmeno tanto. Più che altro è la memoria che deve venir messa in funzione; tutto ciò che è accaduto finora ha perfettamente senso con ciò che avverrà, anche se forse con la storia dei folletti della Quinta Dimensione andrà ad esagerare un pochino, si prospettano storie interessanti e divertenti. D'altronde, se non esagerasse, non sarebbe Grant Morrison. Carino anche come ha gestito il personaggio di Clark Kent e la sua dualità, spiegando come sia Superman che Clark giochino un ruolo importante nel mondo.
E adesso, parliamo di
Wonder Woman. E diamine se Azzarello non sta facendo un ottimo lavoro! Rilanciare il personaggio di Wonder Woman non era un'impresa facile, e se Strazynski c'era riuscito perfettamente andando a scavare tra le origini di Wonder Woman nella sua run
Odissea, Brian Azzarello ha optato una strada differente: il mito da cui nasce Wonder Woman. E vale a dire gli déi dell'Olimpo. Il tutto rivisto sotto un'ottica più moderna, a partire dalla caratterizzazione dei vari déi. Qui abbiamo avuto modo di vedere Diana in ruolo un po' più diverso da quello di 'eroina', e anche se sembra distaccarsi un po' tanto dal restante Universo DC e dalla sua versione classica, ciò non influisce negativamente. Wonder Woman, a parer mio, è la miglior testata dei Nuovi 52. E ora che il primo ciclo si è concluso, con il trono di Zeus che è stato preso da Apollo, le avventure di Diana non sono terminate: Ermes ha preso il figlio di Zola e glielo ha portato via, tradendo la fiducia dei suoi compagni, e nell'immediato futuro, Diana avrà modo di conoscere Orion e i Nuovi Déi di Nuova Genesi. Il ché vuol dire anche arrivare a spaziare nel restante Universo DC, andando a pescare personaggi non ancora utilizzati, e che in linea con la run di Azzarello si sposano perfettamente.
Per quanto riguarda il nuovo spillato che verrà affiancato alle uscite mensili,
Dark Universe, lo consiglio vivamente. Non solo perché le storie di Animal Man e Swamp Thing saranno allegate, riducendo così l'attesa di pubblicazione e riuscire a seguire al meglio lo svolgersi del crossover Rotworld, ma anche per
Phantom Stranger, testata che veramente merita in quanto esplora il mondo magico dell'Universo DC, da Trigon allo Spettro, alla Justice League Dark, e così via. Ma proseguendo con i miei pareri sulle testate dei Nuovi 52, arriviamo alla mia preferita:
The Flash.
Forse non molti condivideranno la mia passione per il Velocista Scarlatto, tanto meno per la sua serie in corso, ma dopo un inizio a dir poco noioso e stupido con la storia dell'Oclocrazia, siamo giunti all'introduzione uno ad uno dei Nemici. Nemici che appaiono potenziati, i quali accedono ai loro poteri non più grazie alla loro attrezzatura ma che ne sono praticamente dotati, ed un motivo sembra esserci, anche se non se ne sta parlando più di tanto, anzi quasi come se stesse venendo ignorato, così come la scomparsa di Iris West nella Forza della Velocità, ma se ogni numero va letto con estrema attenzione, il tutto scorre in maniera molto lineare, e solo il tempo ci darà le risposte che cerchiamo. Nel frattempo, attendiamo l'evento principale, Gorilla Warfare, che avrà come antagonista principale proprio Gorilla Grodd, che abbiamo già avuto modo di conoscere nei numeri precedenti. Il Nuovo Universo DC sembra un po' aver riscritto le regole, e Gorilla City ne è l'esempio: di fatti, la società di gorilla senzienti, deriva la loro evoluzione incrementata proprio grazie alla Forza della Velocità e al suo 'motore di scarico', Flash. Il velocista, quindi, sembra proprio che dovrà avere a che fare con la responsabilità vera e propria che porta ad essere un supereroe, a partire dal tradimento del dottor Elias, che dopo aver assistito Flash lo ha tradito mettendolo in cattiva luce, dopo che questi aveva scasualmente causato un blackout totale a Central City, alla gestione dei suoi poteri veri e propri, che sono il motore di una forza misteriosa che si muove attraverso il tempo. Devo dire che se le storie di Flash avessero preso la stessa piega del primo ciclo, avrei abbandonato la testata, ma fortunatamente grazie anche all'introduzione dei Nemici e alla trama che sembra svilupparsi in maniera egregia, l'interesse per essa è aumentato.
Poche righe su, ho accennato di come l'Universo DC abbia cambiato un po' tutte le carte in tavola, e le origini di Gorilla City sono soltanto una parte della piega che la continuity ha preso. Basti pensare, infatti, di come le strade dei vari supereroi si incrocino in maniera interessante, come Oliver Queen che dopo aver passato i suoi cinque anni in un'isola completamente da solo viene salvato da Aquaman, per dirne uno. Ma questo ci porta alla conclusione di questo articolo, nonché alla tanto fatidica domanda:
Quanto di buono c'è in questo reboot?
La riposta andrebbe cercata senza dover andare a scavare troppo a fondo. Ci sono personaggi che ne hanno ricavato qualcosa e altri che potevano anche farne a meno; addirittura personaggi che hanno visto la loro continuity praticamente inalterata, come Batman e Lanterna Verde, ma da un altro lato invece, c'è Superman, che tanto di buono aveva in oltre 75 anni di storie, buttate all'aria inspiegabilmente. Niente più matrimonio con Lois Lane, niente più vita sociale. Solo Superman, e una vita misteriosa di Clark Kent, che però viene narrata meglio in Action Comics (grazie, signor Morrison). Sappiamo che in questa nuova continuity i supereroi sono presenti soltanto da 5 anni, e qui ci potrebbe stare, così come ci potrebbe stare che La Notte Più Profonda risulti avvenuta ugualmente, anche se magari in un modo a noi sconosciuto, ma il passato di Batman? Damian c'è ancora, com'è possibile che abbia un figlio di 8 anni avuto con Talia, che risulta si siano conosciuti durante il suo periodo da Batman? E la morte di Superman per mano di Doomsday, è o non è avvenuta? Se Hal Jordan è divenuto Parallax, ma le Crisi così come l'Ora Zero non sono mai avvenute, cosa è successo realmente? Se i Giovani Titani non sono mai esistiti, come mai Starfire conosce Nightwing? E Batman come ha preso l'idea della Batman Inc., se non è mai morto in Crisi Finale, visto che non è mai avvenuto? Sono tante piccole domande che scorrono nella testa di ogni maniaco che ricerca una continuity lineare, ma forse è meglio lasciar perdere. Se da un lato, chi ne ha perso maggiormente è Superman, ci sono personaggi che possono venir rilanciati alla grande avendo l'opportunità di ripartire da zero, come Barbara Gordon/Batgirl o Aquaman, ma c'è anche chi ci va a perdere, vale a dire personaggi che, in un modo o nell'altro, un po' tutto avevamo iniziato ad amare, come Stephanie Brown (Spoiler prima, poi Robin ed infine Batgirl) e Wally West. Le cose si equilibrano perfettamente, così come il restyling dei costumi: c'è chi ne ha guadagnato (l'intera Justice League) e chi no (Raven!). Insomma, da qualsiasi punto di vista la si guardi, questa nuova continuity va a perdere tantissime storie di altissimo livello per dare spazio a storie di dubbio gusto, ma forse è il prezzo da pagare. Niente più storie epiche dei Giovani Titani, come
The Judas Contract, niente più Crisi, niente più
Our Worlds At War, eccetera. Ma se la vediamo dal punto di vista 'commerciale', sicuramente la DC Comics ci ha guadagnato, visto l'incremento delle vendite ricevuto, a discapito di tutta la negatività accumulata da fan più assidui e di lunga data. Fin quando avranno ancora idea sui supereroi di punta che funzioneranno e porteranno più gente a leggere fumetti, questo reboot funziona, che ci piaccia o no.