Questi Nuovi 52 ci hanno offerto parecchie serie interessanti, ma anche (talvolta) altrettante scadenti. Con la conclusione del primo anno, ho già avuto modo di parlare di queste serie dando uno sguardo generale a quelle proposte, ma stavolta mi soffermerò su ben due testate, che a mio parere sono state tra le più emozionanti e belle dell'intero reboot DC: Batgirl e Batwoman, scritte rispettivamente da Gail Simone e J.H. Williams III.
Batgirl e Batwoman sono state presentate da Lion nella collana Batman Universe, che ha raccolto tutte le avventure delle protagoniste femminili di Gotham come Catwoman e le Birds of Prey. E se con Catwoman e Birds of Prey il lavoro non è stato poi questo granché, il contrario (per fortuna) possiamo dire delle due "pipistrelle". Ma partiamo subito dalle novità: innanzitutto, quella più ovvia - Batgirl torna ad essere Barbara Gordon, dopo oltre 10 lunghi anni, strappando il mantello a Stephanie Brown, che ben aveva figurato, tanto da aver fatto innervosire molti fan dell'ex-Spoiler. L'altra, più che novità, è una nota curiosa riguardante le trame di Batwoman, le quali assumono un tono decisamente più sovrannaturali, mostrando un'altra faccia di Gotham, una Gotham diversa da quella vista nelle varie testate dedicate alla Bat-family. Un po' come accaduto nella precedente gestione di Batwoman, tra le pagine di Detective Comics (prima del reboot), insomma, con la rossa che è passata dall'Intergang e la Bibbia del Crimine a... fantasmi e sette mistiche. Ma come giusto che sia, andiamo con calma e analizziamo una testata alla volta, iniziando proprio dal soldato Kate Kane.
Batwoman
La storia di Batwoman inizia proprio da dove l'avevamo lasciata prima del reboot, la cui gestione fu sempre di J.H. Williams III. Gli avvenimenti con l'Intergang, e più di tutti quelli coinvolgenti con la sorella gemella Elizabeth "Alice", risultano quindi in continuity, se non con un enorme punto interrogativo enorme su che fine abbia fatto Renee Montoya, ex compagna di Katherine (sia in amore che in battaglia). Con i nuovi progetti sulla figura di The Question da parte di Geoff Johns, il personaggio di Montoya è stato praticamente dovuto mettere da parte, però non se ne sono completamente dimenticati, facendo riferimento a lei più di una volta, ma se sia morta o meno non ci è stato rivelato. Comunque sia, modificate apportate (e dovute) a parte, questa gestione del personaggio di Batwoman non scontenta affatto, a partire dalla protagonista stessa. Un po' tutti hanno imparato a conoscere Kate Kane prima e/o dopo il reboot; lei è diversa dai soliti membri della bat-family, lei non è un'eroina, è un soldato. Radiata dall'esercito per la regola del "Don't ask, don't tell" dovuta alla sua omosessualità, Kate Kane è forte, decisa, preparata, un po' come quel Batman che tanto ho preferito negli anni passati, quello più oscuro e cupo che allontanava chiunque gli stesse accanto, anche se ciò non è del tutto vero in quanto ha intrapreso una vera e propria relazione amorosa con la detective Maggie Sawyer. Poliziotta che risulta una scelta azzeccatissima, non come semplice 'sostituta' di Renee Montoya. La loro relazione, all'apparenza quasi perfetta, è molto più complicata di così, in quanto Sawyer dà la caccia a Batwoman. Anche un po' di contorno rosa, per così dire, attorno alle storie di Batwoman, il ché non fa mai male se non esasperato o reso ridicolo, cosa che non accade in Batwoman. Per quanto riguarda altri aspetti da 'soap opera', non dimentichiamoci dei suoi rapporti con il padre e la cugina Bette Kane, alias Flamebird, entrambi tutt'altro che facili, che portano maggior spessore al personaggio di Batwoman; il modo in cui affronta i suoi problemi, ci dicono molto sulla sua personalità: dura sì, un vero soldato che non si ferma mai a piangere, ma forse troppo fredda e insensibile agli occhi di altri. Una caratterizzazione del personaggio che a me piace tantissimo perché veramente ben elaborata, a termini di paragone, tra 'il nuovo' Batman e l'eroina rosso-nera, preferisco di gran lunga quest'ultima. E visto che abbiamo anche accennato il Cavaliere Oscuro, maggior spessore al personaggio si ha proprio grazie al suo totale distacco dalla batfamily; rinunciando a far parte della Batman Inc. se non addirittura di collaborare a stretto contatto con lui e i suoi alleati, ha dimostrato come sia totalmente autonoma... e ci ha risparmiato un pesante e forzato crossover quale La Notte dei Gufi.
Passando alla storia vera e propria, come già detto le storie di Batwoman si discostano totalmente da ciò che accade nella Gotham di Batman; se il Cavaliere Oscuro è impegnato a conoscere i segreti della sua città affrontando la Corte dei Gufi, Batwoman è impegnata a seguire dei casi di rapimenti di bambini per mano, inizialmente dalla Donna che Piange (La Llorona), uno spirito che si rivelerà poco a poco guidato da una setta conosciuta come Medusa, di cui fa anche parte il villain Killer Croc, con un aspetto decisamente diverso, modificato dalla magia di Maro Ito. Sulle sue tracce, però, vediamo Cameron Chase, personaggio introdotto sulle pagine di Batman nel 1998 e agente del D.E.O. (Dipartimento di Operazioni Extra-normali) e che costringerà la nostra eroina a collaborare con la sua agenzia, guidata dal misterioso Bones, per stanare chi c'è dietro all'organizzazione Medusa. Con la cugina Bette finita in coma (proprio per mano di uno degli uomini di Medusa) e l'allontanamento del padre con il quale comunque non ha mai avuto ottimi rapporti, Kate inizia a collaborare con il D.E.O.. Una storia che veramente è ben raccontata, molto lineare, nonostante i continui "balzi temporali" negli ultimi 3-4 numeri che ci portano continuamente, in ordine casuale, a tre giorni prima, a poche ore eccetera. I disegni... purtroppo bisogna dire che ad un certo punto sono ciò che stonano maggiormente. I primi 5 numeri sono a dir poco perfetti, i quali sono curati dallo stesso J.H. Williams III che ne cura anche la scrittura, ma dal numero 6 in poi alle matite arriva Amy Reeder Hadley che rende il tutto veramente inguardabile, tanto da essere tentati di chiudere l'albo talmente la bruttezza dei personaggi. Fortunatamente, dal numero 9 in poi subentra Trevor McCarthy che rende tutto più guardabile, anche se ancora nettamente inferiori ai disegni di J.H. Williams III. In definitiva, tra la caratterizzazione del personaggio di Kate Kane (che dire che l'amo è praticamente riduttivo) e le storie presentate, Batwoman è una delle migliori testate assolutamente da non perdere, e che a lungo termine ci regalerà altre emozioni, tra i quali un vicinissimo team up con Wonder Woman, e siamo tutti curiosi di vedere come collaboreranno queste due grandi personalità femminili del DC Universe!
Batgirl
Se vogliamo definire il vero e proprio concetto di "Girl Power", Gail Simone ce lo può spiegare attraverso le sue storie. Non c'è niente da dire, io vorrei che Gail Simone prendesse in mano la gestione di altri personaggi femminili un po' troppo bistrattati (Catwoman in primis) perché il suo lavoro è eccellente. Fece già un ottimo lavoro con Birds of Prey, e con Batgirl si è presentata la sfida finale; non era affatto facile far ritornare sulla scena un personaggio come Barbara Gordon, che ormai tutti erano abituati a vedere nei panni di Oracolo. È stata una scelta rischiosa, basti pensare al disappunto dei fan quando, all'annuncio del ritorno di Barbara come Batgirl, molti si sono infastiditi per via dell'ottimo lavoro fatto con Stephanie Brown, l'ultima a indossarne il mantello prima del reboot. Eppure, Gail Simone ce l'ha fatta. E alla grande, aggiungerei. E lo ha fatto senza tralasciare alcun elemento psicologico; Barbara non è tornata ad essere Batgirl e basta, ma ha ripreso a camminare, ha i suoi dubbi, le sue paure e man mano con la storia assistiamo ad una vera e propria riabilitazione, sia fisica che psicologica. E non si venga a dire che sarebbe stato un lavoro facile. Ma partiamo proprio per gradi, e andiamo a vedere la maturazione del personaggio di Batgirl. Sappiamo come in The Killing Joke, Barbara sia stata sparata dal Joker e costretta alla sedia e rotelle, e in questo Nuovo Universo DC, dopo un lungo tempo di convalescenza, ha riacquisito l'uso delle gambe. "Perché proprio a me?", "c'è tanta gente che merita più di me il mio stesso miracolo": sono questi i primi pensieri che balzano nella testa di Barbara, il che ci riporta proprio alla natura altruista del personaggio stesso, ma ciò non fa in modo che lei resti a piangersi addosso, anzi. Spinta dalla voglia di reagire e riprendere in mano la sua vita, torna ad essere Batgirl, ma niente è come prima; il suo cammino inizialmente è piena di incidenti, arrivando a darsi la colpa dell'assassinio di un poliziotto. Ma questo le impedirà di tornare ad essere ciò che era prima? No, continua a lottare e migliorare, per non fare in modo che questo riaccada. La sua prima sfida è con il villain Mirror, un personaggio che in comune con Batgirl ha il suo stesso complesso del sopravvissuto: rimasto in vita dopo un'incidente stradale che ha causato la morte della moglie e di sua figlia, Jonathan Mills decide di porre fine alla vita di coloro che sono 'scampati alla morte'. Gail Simone, se pur scegliendo una via banale, riesce a far cogliere il centro della questione sul ritorno di Batgirl, facendole affrontare dei nemici che molto si avvicinano ai suoi stessi dubbi e complessi, mostrando due lati della stessa medaglia. Ma non è tutto, gran parte dei personaggi che appaiono tra le pagine di Batgirl, in un modo o nell'altro, riflettono sé stessi su Barbara, mettendo in risalto non solo le paure, ma anche i punti di forza. Tutti giocano il loro ruolo, e nessuno di questi è messo a caso.
Torna quindi un personaggio irriverente, sarcastico, divertente e allo stesso tempo eroico e decisamente altruista che forse veramente in pochi non riescono ad amare. Barbara vuole rappresentare un po' il personaggio che, nonostante le difficoltà della vita, per quanto gravi possano essere riesce sempre a rialzarsi e combattere, e Gail Simone ce lo racconta in modo a dir poco egregio. Ci ricorda come non è mai facile rialzarsi; puoi essere costretto alla sedia a rotelle e un giorno ti ritrovi miracolosamente a camminare con le tue gambe, non è detto che sarà facile riprendere il tuo cammino precedente, ma non è neanche detto che non puoi farlo. Essere 'il prescelto' per questo miracolo non è un peso da portarsi, ma bensì un'occasione da sfruttare. Non puoi smettere di essere chi sei solo perché la vita ti ha portato delle disgrazie. Non puoi smettere di essere un eroe, se è ciò che sei veramente.
Chiusa la parentesi pseudo-filosofica, concludiamo finalmente questo articolo. Inutile dire ancora una volta di come ho praticamente amato queste due serie che sicuramente continuerò a comprare; serie che ha come protagoniste due donne che di diverso hanno molte cose, come anche dimostrato nel numero 11 di Batgirl dove hanno avuto un breve scontro. Una è più fredda, dura, decisa e con il temperamento di un soldato, l'altra è una ragazza che, se pur capace anche lei di tirare calci e pugni, la sua caratteristica principale è la compassione e la semplicità.
Occhi puntati su queste due serie, che nell'immediato futuro non smetteranno di deluderci. Come già detto, Batwoman avrà un team up con Wonder Woman, mentre Batgirl sarà impegnata nel crossover Death of the Family, che insieme alla testata di Batman, sarà quella che porterà sulle spalle l'intera saga (o almeno, avrà più senso di Cappuccio Rosso, Giovani Titani e Catwoman).
Passando alla storia vera e propria, come già detto le storie di Batwoman si discostano totalmente da ciò che accade nella Gotham di Batman; se il Cavaliere Oscuro è impegnato a conoscere i segreti della sua città affrontando la Corte dei Gufi, Batwoman è impegnata a seguire dei casi di rapimenti di bambini per mano, inizialmente dalla Donna che Piange (La Llorona), uno spirito che si rivelerà poco a poco guidato da una setta conosciuta come Medusa, di cui fa anche parte il villain Killer Croc, con un aspetto decisamente diverso, modificato dalla magia di Maro Ito. Sulle sue tracce, però, vediamo Cameron Chase, personaggio introdotto sulle pagine di Batman nel 1998 e agente del D.E.O. (Dipartimento di Operazioni Extra-normali) e che costringerà la nostra eroina a collaborare con la sua agenzia, guidata dal misterioso Bones, per stanare chi c'è dietro all'organizzazione Medusa. Con la cugina Bette finita in coma (proprio per mano di uno degli uomini di Medusa) e l'allontanamento del padre con il quale comunque non ha mai avuto ottimi rapporti, Kate inizia a collaborare con il D.E.O.. Una storia che veramente è ben raccontata, molto lineare, nonostante i continui "balzi temporali" negli ultimi 3-4 numeri che ci portano continuamente, in ordine casuale, a tre giorni prima, a poche ore eccetera. I disegni... purtroppo bisogna dire che ad un certo punto sono ciò che stonano maggiormente. I primi 5 numeri sono a dir poco perfetti, i quali sono curati dallo stesso J.H. Williams III che ne cura anche la scrittura, ma dal numero 6 in poi alle matite arriva Amy Reeder Hadley che rende il tutto veramente inguardabile, tanto da essere tentati di chiudere l'albo talmente la bruttezza dei personaggi. Fortunatamente, dal numero 9 in poi subentra Trevor McCarthy che rende tutto più guardabile, anche se ancora nettamente inferiori ai disegni di J.H. Williams III. In definitiva, tra la caratterizzazione del personaggio di Kate Kane (che dire che l'amo è praticamente riduttivo) e le storie presentate, Batwoman è una delle migliori testate assolutamente da non perdere, e che a lungo termine ci regalerà altre emozioni, tra i quali un vicinissimo team up con Wonder Woman, e siamo tutti curiosi di vedere come collaboreranno queste due grandi personalità femminili del DC Universe!
Batgirl
Se vogliamo definire il vero e proprio concetto di "Girl Power", Gail Simone ce lo può spiegare attraverso le sue storie. Non c'è niente da dire, io vorrei che Gail Simone prendesse in mano la gestione di altri personaggi femminili un po' troppo bistrattati (Catwoman in primis) perché il suo lavoro è eccellente. Fece già un ottimo lavoro con Birds of Prey, e con Batgirl si è presentata la sfida finale; non era affatto facile far ritornare sulla scena un personaggio come Barbara Gordon, che ormai tutti erano abituati a vedere nei panni di Oracolo. È stata una scelta rischiosa, basti pensare al disappunto dei fan quando, all'annuncio del ritorno di Barbara come Batgirl, molti si sono infastiditi per via dell'ottimo lavoro fatto con Stephanie Brown, l'ultima a indossarne il mantello prima del reboot. Eppure, Gail Simone ce l'ha fatta. E alla grande, aggiungerei. E lo ha fatto senza tralasciare alcun elemento psicologico; Barbara non è tornata ad essere Batgirl e basta, ma ha ripreso a camminare, ha i suoi dubbi, le sue paure e man mano con la storia assistiamo ad una vera e propria riabilitazione, sia fisica che psicologica. E non si venga a dire che sarebbe stato un lavoro facile. Ma partiamo proprio per gradi, e andiamo a vedere la maturazione del personaggio di Batgirl. Sappiamo come in The Killing Joke, Barbara sia stata sparata dal Joker e costretta alla sedia e rotelle, e in questo Nuovo Universo DC, dopo un lungo tempo di convalescenza, ha riacquisito l'uso delle gambe. "Perché proprio a me?", "c'è tanta gente che merita più di me il mio stesso miracolo": sono questi i primi pensieri che balzano nella testa di Barbara, il che ci riporta proprio alla natura altruista del personaggio stesso, ma ciò non fa in modo che lei resti a piangersi addosso, anzi. Spinta dalla voglia di reagire e riprendere in mano la sua vita, torna ad essere Batgirl, ma niente è come prima; il suo cammino inizialmente è piena di incidenti, arrivando a darsi la colpa dell'assassinio di un poliziotto. Ma questo le impedirà di tornare ad essere ciò che era prima? No, continua a lottare e migliorare, per non fare in modo che questo riaccada. La sua prima sfida è con il villain Mirror, un personaggio che in comune con Batgirl ha il suo stesso complesso del sopravvissuto: rimasto in vita dopo un'incidente stradale che ha causato la morte della moglie e di sua figlia, Jonathan Mills decide di porre fine alla vita di coloro che sono 'scampati alla morte'. Gail Simone, se pur scegliendo una via banale, riesce a far cogliere il centro della questione sul ritorno di Batgirl, facendole affrontare dei nemici che molto si avvicinano ai suoi stessi dubbi e complessi, mostrando due lati della stessa medaglia. Ma non è tutto, gran parte dei personaggi che appaiono tra le pagine di Batgirl, in un modo o nell'altro, riflettono sé stessi su Barbara, mettendo in risalto non solo le paure, ma anche i punti di forza. Tutti giocano il loro ruolo, e nessuno di questi è messo a caso.
Torna quindi un personaggio irriverente, sarcastico, divertente e allo stesso tempo eroico e decisamente altruista che forse veramente in pochi non riescono ad amare. Barbara vuole rappresentare un po' il personaggio che, nonostante le difficoltà della vita, per quanto gravi possano essere riesce sempre a rialzarsi e combattere, e Gail Simone ce lo racconta in modo a dir poco egregio. Ci ricorda come non è mai facile rialzarsi; puoi essere costretto alla sedia a rotelle e un giorno ti ritrovi miracolosamente a camminare con le tue gambe, non è detto che sarà facile riprendere il tuo cammino precedente, ma non è neanche detto che non puoi farlo. Essere 'il prescelto' per questo miracolo non è un peso da portarsi, ma bensì un'occasione da sfruttare. Non puoi smettere di essere chi sei solo perché la vita ti ha portato delle disgrazie. Non puoi smettere di essere un eroe, se è ciò che sei veramente.
Chiusa la parentesi pseudo-filosofica, concludiamo finalmente questo articolo. Inutile dire ancora una volta di come ho praticamente amato queste due serie che sicuramente continuerò a comprare; serie che ha come protagoniste due donne che di diverso hanno molte cose, come anche dimostrato nel numero 11 di Batgirl dove hanno avuto un breve scontro. Una è più fredda, dura, decisa e con il temperamento di un soldato, l'altra è una ragazza che, se pur capace anche lei di tirare calci e pugni, la sua caratteristica principale è la compassione e la semplicità.
Occhi puntati su queste due serie, che nell'immediato futuro non smetteranno di deluderci. Come già detto, Batwoman avrà un team up con Wonder Woman, mentre Batgirl sarà impegnata nel crossover Death of the Family, che insieme alla testata di Batman, sarà quella che porterà sulle spalle l'intera saga (o almeno, avrà più senso di Cappuccio Rosso, Giovani Titani e Catwoman).
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